Tor Sapienza – Atti osceni in pieno giorno a pochi metri dal V Municipio

6 settembre 2013 – Mentre l’amministrazione capitolina è impegnata nella discussa pedonalizzazione dei Fori Imperiali, nella periferia romana continuano a proliferare fenomeni di degrado e di mal costume. L’impegno delle Forze dell’Ordine in merito alla lotta contro il fenomeno della prostituzione è encomiabile ma con i mezzi assai limitati a loro disposizione i risultati sono pressoché scarsi. Forse non tutti sanno che la prostituzione in Italia, esercitata da una persona maggiorenne che lo fa per una libera scelta, non è un reato e pertanto non è perseguibile. È un vero illecito, invece, lo sfruttamento della prostituzione e altre forme di illegalità che ruotano intorno a questo fenomeno. Questo sta solo ad indicare che polizia e carabinieri hanno ben poche possibilità di intervento per limitare le prestazioni sessuali a pagamento. Spesso i controlli servono solo a disturbare le “lucciole” al lavoro.
A tutto comunque c’è un limite! Non è tollerabile che in pieno giorno le prostitute effettuino la loro prestazione sotto gli occhi di tutti e a pochi metri dalla sede del V Municipio. Le immagini che ci ha inviato un nostro assiduo lettore mostrano tutto il degrado e l’imbarbarimento che gli abitanti del quartiere Casale Rosso sono costretti a subire. Non basta che la notte detta zona diventi una sorta di quartiere a luci rosse dove prostitute, viados, transessuali e spacciatori dettano legge, ora basta affacciarsi dal balcone nelle ore diurne per osservare in diretta la pornografia al lavoro. Difficile spiegare agli occhi di un bambino che quell’atto è consentito dalla legge.
Caro sindaco Marino quando inizierà a estendere i confini della città da lei amministrata oltre i Fori Imperiali? Nel suo programma non c’era la periferia al centro dell’impegno? Le domande le pone una persona che l’ha votata e che ha tutto il diritto di protestare per questa “falsa partenza” relativa al suo operato. La zona dove avvengono questi atti osceni è la stessa che ogni giorno deve subire i fumi tossici dei campi nomadi e attende ancora il suo intervento per l’esecuzione dell’ordinanza, da lei stesso emessa, per riportare a Castel Romano i 150 rom abusivamente accampati a ridosso di via Salviati. Quando finirà lo scempio di questa porzione di Roma?

Antonio Barcella
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