L’incendio di dieci baracche nel campo nomadi di via Severini ripropone per Colli Aniene la spinosa questione rom

27 Gennaio 2011 – Ieri mattina, alle 7, si è sviluppato un incendio nel campo rom abusivo di via Severini. Dieci baracche sono rimaste distrutte ma, fortunatamente, non ci sono state perdite umane. Il pronto intervento dei vigili del fuoco ha evitato una nuova tragedia. Il campo sorge a ridosso del centro carni, nella solita discarica a cielo aperto, e ripropone con l’abituale cadenza giornaliera, i pericoli per la salute causati dai fumi tossici emessi nel campo. In questo caso particolare, poi, siamo a ridosso di un centro carni e ci chiediamo se il pericolo non sia ancor più serio. I cittadini hanno subito da decenni la combustione di cavi elettrici, metalli, plastiche bruciati nel campo la Martora, che, come attestato nella lettera della ASL Roma B servizio S.I.S.P. del 30-11-2010, hanno prodotto sostanze altamente pericolose per la salute. Non vogliamo e non dobbiamo più tollerare questa prepotenza.
Nel mese di gennaio, molti nostri lettori hanno segnalato alle forze dell’ordine una gran quantità di incendi con allegate molte fotografie a riprova dei fatti. Sul nostro sito abbiamo pubblicato le foto dei falò provenienti dal campo di via Severini e da quello di via Salviati. In questi campi, dove vivono numerosi bambini, la situazione di degrado rischia di provocare nuovi lutti come quelli già verificatisi in altre baraccopoli. La situazione è difficile ma le soluzioni esistonoi. Il campo abusivo di via Severini è in costante crescita dopo le chiusure degli insediamenti di Casilino 900 e La Martora. Anche questo campo, come la maggior parte dei campi, è completamente abbandonato e senza controlli. I traffici ormai consolidati sono di ogni genere. La polizia municipale, pochi giorni or sono, ha sequestrato ben tre tonnellate di rame del valore di 20.000 €. L’insediamento nomadi di via Salviati necessita di un discorso diverso: secondo il II piano nomadi del Comune di Roma questo è un campo destinato alla ristrutturazione per divenire permanente. Per fare questo dovranno essere effettuati una serie di lavori: perimetrazione dell’area, livellamento delle strade, adeguamento delle fogne, adeguamento degli impianti elettrici, adeguamento della pubblica illuminazione, adeguamento degli impianti idrici, manutenzione delle unità abitative, installazione nuove unità abitative. Tutto ciò è condivisibile e auspicabile ed apre la speranza che in collaborazione con queste popolazioni si possa avere tutti una vita più umana e non vite affogate in discariche o in fumi pieni di diossina. Quando avverrà tutto ciò? Chi, come noi, vive questa situazione dall’esterno e ne subisce solo i disagi, assiste all’impotenza dell’amministrazione comunale che non riesce a risolvere neanche i problemi più semplici, come il ritiro dei rifiuti urbani in questi campi che è un’operazione costante e basilare per ridurre i problemi già del 50%. Ci chiediamo allora se ristrutturare questo campo sia la strada meno complessa per l’amministrazione e meno dispendiosa per la collettività, visto che ristrutturare è molto più costoso che costruire in una nuova locazione. Bruciare le materie plastiche e i rifiuti è un reato che deve essere perseguito, ma ci chiediamo se può essere considerato un reato anche l’interruzione di pubblico servizio, quale è il mancato ritiro dei rifiuti urbani nei campi rom. Chiederemo al più presto ragione di questo alle istituzioni attraverso una interrogazione al Sindaco e al presidente dell’AMA.
Per valutare i danni ambientali che questa situazione porta alla collettività è sufficiente osservare come la bonifica dell’area sgomberata di via La Martora sia bloccata a causa della sua complessità e degli enormi costi, sottovalutata dalle persone competenti. Ricordiamo al Sindaco l’impegno preso da questa amministrazione nel Piano Nomadi e ribadito dalla lettera di Sveva Belviso ai cittadini di Colli Aniene in cui si comunicava la bonifica dell’area La Martora entro la fine dell’estate 2010.


Antonio Barcella
www.collianiene.org
comitato@collianiene.org

Comunicato stampa

VIA SEVERINI, SANTORI (PDL): “RIAPERTURA VANIFICATA SE NON SI PROCEDE A SGOMBERO”

“L’allargamento incontrollato dell’ insediamento abusivo di via Severini assume toni sempre più aspri ed esplosivi contro i quali è oramai improcrastinabile un intervento risolutivo da parte dell’Assessorato e del dipartimento competente, affinché gli occupanti della strada possano essere sgomberati a difesa del diritto alla salute degli stessi e a tutela dell’incolumità pubblica” – lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, Presidente della Commissione sicurezza di Roma Capitale, che denuncia lo scoppio di un altro incendio che ha coinvolto ben dodici baracche e trentasei persone, di cui sedici minorenni, ma che fortunatamente non è sfociato in tragedia.

“La Polizia Municipale del VII Gruppo, guidata dal Comandate Marco Giovagnorio, grazie anche all’ausilio dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri, proprio in queste ore sta mettendo in sicurezza l’area, facendo convergere gli occupanti nella parte più interna di via Severini, al fine di allontanarli dalla carreggiata esterna e dai rischi che ne conseguono, soprattutto per i numerosi bambini presenti nell’insediamento. Al contempo – informa Santori – sono iniziati anche i lavori finalizzati alla riapertura della strada, da tempo chiusa al traffico veicolare, grazie a interventi di bonifica, copertura delle caditoie, rifacimento del manto stradale, tutti impegni di spesa che saranno vanificati qualora non si proceda immediatamente allo sgombero” – conclude Santori.

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