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Gennaio 2011 – Ieri mattina, alle 7, si è sviluppato
un incendio nel campo rom abusivo di via Severini. Dieci baracche
sono rimaste distrutte ma, fortunatamente, non ci sono state perdite
umane. Il pronto intervento dei vigili del fuoco ha evitato una
nuova tragedia. Il campo sorge a ridosso del centro carni, nella
solita discarica a cielo aperto, e ripropone con l’abituale cadenza
giornaliera, i pericoli per la salute causati dai fumi tossici emessi
nel campo. In questo caso particolare, poi, siamo a ridosso di un
centro carni e ci chiediamo se il pericolo non sia ancor più
serio. I cittadini hanno subito da decenni la combustione di cavi
elettrici, metalli, plastiche bruciati nel campo la Martora, che,
come attestato nella lettera
della ASL Roma B servizio S.I.S.P. del 30-11-2010, hanno prodotto
sostanze altamente pericolose per la salute. Non vogliamo e non
dobbiamo più tollerare questa prepotenza.
Nel mese di gennaio, molti nostri lettori hanno segnalato alle forze
dell’ordine una gran quantità di incendi con allegate molte
fotografie a riprova dei fatti. Sul nostro sito abbiamo pubblicato
le foto dei falò provenienti dal campo di via Severini e
da quello di via Salviati. In questi campi, dove vivono numerosi
bambini, la situazione di degrado rischia di provocare nuovi lutti
come quelli già verificatisi in altre baraccopoli. La situazione
è difficile ma le soluzioni esistonoi. Il campo abusivo di
via Severini è in costante crescita dopo le chiusure degli
insediamenti di Casilino 900 e La Martora. Anche questo campo, come
la maggior parte dei campi, è completamente abbandonato e
senza controlli. I traffici ormai consolidati sono di ogni genere.
La polizia municipale, pochi giorni or sono, ha sequestrato ben
tre tonnellate di rame del valore di 20.000 €. L’insediamento nomadi
di via Salviati necessita di un discorso diverso: secondo il II
piano nomadi del Comune di Roma questo è un campo destinato
alla ristrutturazione per divenire permanente. Per fare questo dovranno
essere effettuati una serie di lavori: perimetrazione dell’area,
livellamento delle strade, adeguamento delle fogne, adeguamento
degli impianti elettrici, adeguamento della pubblica illuminazione,
adeguamento degli impianti idrici, manutenzione delle unità
abitative, installazione nuove unità abitative. Tutto
ciò è condivisibile e auspicabile ed apre la speranza
che in collaborazione con queste popolazioni si possa avere tutti
una vita più umana e non vite affogate in discariche o in
fumi pieni di diossina. Quando avverrà tutto ciò?
Chi, come noi, vive questa situazione dall’esterno e ne subisce
solo i disagi, assiste all’impotenza dell’amministrazione comunale
che non riesce a risolvere neanche i problemi più semplici,
come il ritiro dei rifiuti urbani in questi campi che è un’operazione
costante e basilare per ridurre i problemi già del 50%. Ci
chiediamo allora se ristrutturare questo campo sia la strada meno
complessa per l’amministrazione e meno dispendiosa per la collettività,
visto che ristrutturare è molto più costoso che costruire
in una nuova locazione. Bruciare le materie plastiche e i rifiuti
è un reato che deve essere perseguito, ma ci chiediamo se
può essere considerato un reato anche l’interruzione di pubblico
servizio, quale è il mancato ritiro dei rifiuti urbani nei
campi rom. Chiederemo al più presto ragione di questo alle
istituzioni attraverso una interrogazione al Sindaco e al presidente
dell’AMA.
Per valutare i danni ambientali che questa situazione porta alla
collettività è sufficiente osservare come la bonifica
dell’area sgomberata di via La Martora sia bloccata a causa della
sua complessità e degli enormi costi, sottovalutata dalle
persone competenti. Ricordiamo al Sindaco l’impegno preso da questa
amministrazione nel Piano
Nomadi e ribadito dalla lettera
di Sveva Belviso ai cittadini di Colli Aniene in cui si comunicava
la bonifica dell’area La Martora entro la fine dell’estate 2010.
Antonio
Barcella
www.collianiene.org
comitato@collianiene.org
Comunicato
stampa
VIA SEVERINI, SANTORI (PDL): “RIAPERTURA
VANIFICATA SE NON SI PROCEDE A SGOMBERO”
“L’allargamento
incontrollato dell’ insediamento abusivo di via Severini assume
toni sempre più aspri ed esplosivi contro i quali è
oramai improcrastinabile un intervento risolutivo da parte
dell’Assessorato e del dipartimento competente, affinché
gli occupanti della strada possano essere sgomberati a difesa
del diritto alla salute degli stessi e a tutela dell’incolumità
pubblica” – lo dichiara in una nota Fabrizio Santori, Presidente
della Commissione sicurezza di Roma Capitale, che denuncia
lo scoppio di un altro incendio che ha coinvolto ben dodici
baracche e trentasei persone, di cui sedici minorenni, ma
che fortunatamente non è sfociato in tragedia.
“La
Polizia Municipale del VII Gruppo, guidata dal Comandate Marco
Giovagnorio, grazie anche all’ausilio dei Vigili del Fuoco
e dei Carabinieri, proprio in queste ore sta mettendo in sicurezza
l’area, facendo convergere gli occupanti nella parte più
interna di via Severini, al fine di allontanarli dalla carreggiata
esterna e dai rischi che ne conseguono, soprattutto per i
numerosi bambini presenti nell’insediamento. Al contempo –
informa Santori – sono iniziati anche i lavori finalizzati
alla riapertura della strada, da tempo chiusa al traffico
veicolare, grazie a interventi di bonifica, copertura delle
caditoie, rifacimento del manto stradale, tutti impegni di
spesa che saranno vanificati qualora non si proceda immediatamente
allo sgombero” – conclude Santori.
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