31 marzo 2011 - Riguardo
la costruzione di questo percorso, oltre tutte le critiche che si possono
fare sullo spreco dei fondi pubblici, rimango perplessa e sarei curiosa
di capire quale sarà il proseguimento di tale opera. Dopo lo
sterramento di quei 50-100 m. davanti all'Istituto Croce come pensano
di proseguire visto che più avanti l'aiuola spartitraffico diventa
molto più stretta e quindi inutilizzabile e spezzata dagli attraversamenti
stradali? Saluti. Rossana
30 marzo 2011 - Rimango a dir poco
allibita da questa nuova opera inutile, da questa amministrazione che
sperpera i nostri soldi senza guardare le vere necessità dei
cittadini. Sono d'accordo con Antonio Barcella e mi domando se non si
può fare niente per evitare questo spreco di denaro pubblico.
Saluti. Rita
29 marzo 2011 - Soldi
pubblici buttati via. Questo è il minimo che si possa dire in
merito alla pista ciclopedonale di Via Bardanzellu. Come troppo sovente
accade, la mano destra non sa cosa fa la sinistra. Il collegamento ciclabile,
tra il territorio e la Cervelletta, era già previsto dal Biciplan
del V° Municipio, ma in termini completamenti diversi e con costi
assolutamente inferiori. Che cos’è il Biciplan? E’ un piano complessivo
di piste, sentieri e circuiti ciclabili, possibili ed ovviamente auspicabili,
frutto di un lavoro certosino e gratuito, durato più di un anno,
elaborato da Associazioni ambientali e sportive e fatto proprio, con
apposita delibera, dal Municipio V°, così come per altro
è avvenuto in tutti i municipi romani. Tutti i Biciplan poi,
sono stati inseriti in un progetto comunale definito: Piano Quadro della
ciclabilità del Comune di Roma (non ancora approvato, però,
dall’attuale Giunta). Risulta evidente, ove l’amministrazione comunale
intendesse promuovere un percorso ciclabile, prendere in considerazione
i progetti condivisi e proposti dalle sue istanze periferiche. Ma così
ovviamente non è. Quell’errore macroscopico che è stato
il Corridoio della Mobilità della Togliatti, con la sua pazzesca
pista ciclabile, si ripete, pari pari, anche se in scala ridotta, per
Viale Bardanzellu. Se sbagliare è umano, reiterare è diabolico.
Le Associazioni del Consorzio Casale Monte Boccalone, che hanno collaborato,
con altre, alla stesura del Biciplan, sono ovviamente sconcertate da
queste scelte, ma nel contempo ritengono che, ove vi fosse un sentire
comune del territorio, certi errori non debbano ripetersi, suggerendo
due percorsi; primo: il V° Municipio, pur nella sua permanente crisi,
ha un delegato alla ciclabilità, che va coinvolto, aiutato e
spronato a pretendere che il suo ruolo, almeno in termini consultivi,
venga riconosciuto e rispettato dal Comune e dagli Assessorati che intendessero
procedere (magari) in ambito della ciclabilità sul nostro territorio.
Secondo, ma non secondario: supportare lo sforzo che il Coordinamento
Roma Ciclabile (coordinamento delle stragrande maggioranza dell’associazionismo
romano che è impegnato sul tema della ciclabilità), sta
facendo nei confronti del Comune di Roma, affinché approvi in
tempi rapidi il Piano Quadro della ciclabilità. Sono maturi i
tempi, manca solo la volontà politica, che questa nostra città
inizi un percorso, da tempo intrapreso da tutte le altri grandi capitali
europee, che porti ad un sistema di mobilità “sostenibile”. Ogni
bicicletta in più sulla strada significa un’auto in meno in circolazione,
il che vuol dire meno inquinamento, più salute, meno costi, quindi:
miglior qualità della vita.
Il Presidente del Consorzio Casale Monte Boccalone
Claudio Perazzini