Percorso ciclopedonale Togliatti-Cervelletta a Colli Aniene: è un’opera indispensabile per il quartiere?

28 Marzo 2011 – Tutti noi frequentatori del quartiere abbiamo potuto osservare l’apertura di un nuovo cantiere in via Bardanzellu davanti al liceo Croce ma abbiamo impiegato un po’ di tempo a capire di cosa si trattasse perché nei primi giorni mancava il cartello della descrizione dei lavori. Poi finalmente abbiamo compreso che si tratta di un’opera ecologica e ambientale: il percorso ciclopedonale Togliatti-Cervelletta appaltato dal X Dipartimento Tutela Ambientale e del Verde del Comune di Roma. Un’opera necessaria a valorizzare la riserva naturale della Cervelletta, uno spazio residuo della natura a ridosso dei nostri grigi palazzoni, un intervento apprezzabile e condivisibile ma che apre molti interrogativi sull’utilizzo del denaro pubblico. Chiarisco subito che nessuno più del sottoscritto è dalla parte di chi sostiene l’ecologia e la salvaguardia dell’ambiente, che si batte continuamente contro l’inquinamento del territorio e per il diritto di respirare, ma sono anche un attento osservatore e per questo mi chiedo se questa infrastruttura era veramente necessaria per Colli Aniene e per tutta la città. Tutti noi abbiamo davanti agli occhi il fallimento della pista ciclabile di viale Palmiro Togliatti, sulla quale possiamo verificare i segni dell’abbandono e dove abbiamo visto transitare un pugno di biciclette in quasi cinque anni dalla sua costruzione. Un’opera destinata al fallimento per come era stata progettata con continue interruzioni per l’attraversamento delle grosse arterie e soprattutto perché in questa città non esiste una cultura del mezzo ecologico. Ora questa nuova costruzione lascia perplessi: quel denaro non poteva essere speso per le opere straordinarie di manutenzione di cui ha bisogno questo quartiere? Mi riferisco alle disastrate scale della metropolitana di Santa Maria del Soccorso, delle grate mancanti nel parcheggio di viale Palmiro Togliatti, del manto stradale di via Bardanzellu e di tutte le vie limitrofe, della discarica di via La Martora, delle opere necessarie alla messa in sicurezza degli argini dell’Aniene. Quasi centomila euro che potevano essere impiegati in maniera più utile per la comunità e per cortesia, evitate di parlarmi di competenze degli assessorati, di voci di capitolo o di responsabilità di Municipio o Comune. Sono risorse economiche che il contribuente versa per essere utilizzate al meglio e questo, sinceramente, non appare il miglior modo per spenderle in questo momento di crisi economica. Quando una famiglia è in difficoltà finanziarie usa i soldi per sistemare il rubinetto che perde o la crepa sul soffitto e non di certo per abbellire il giardino con una nuova fontana. La stessa accortezza viene richiesta all’amministrazione pubblica: prima si fanno le opere necessarie e poi quelle che impreziosiscono l’ambiente e lo rendono più bello.

Antonio Barcella
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Commenti

31 marzo 2011 - Riguardo la costruzione di questo percorso, oltre tutte le critiche che si possono fare sullo spreco dei fondi pubblici, rimango perplessa e sarei curiosa di capire quale sarà il proseguimento di tale opera. Dopo lo sterramento di quei 50-100 m. davanti all'Istituto Croce come pensano di proseguire visto che più avanti l'aiuola spartitraffico diventa molto più stretta e quindi inutilizzabile e spezzata dagli attraversamenti stradali? Saluti. Rossana

30 marzo 2011 - Rimango a dir poco allibita da questa nuova opera inutile, da questa amministrazione che sperpera i nostri soldi senza guardare le vere necessità dei cittadini. Sono d'accordo con Antonio Barcella e mi domando se non si può fare niente per evitare questo spreco di denaro pubblico. Saluti. Rita

29 marzo 2011 - Soldi pubblici buttati via. Questo è il minimo che si possa dire in merito alla pista ciclopedonale di Via Bardanzellu. Come troppo sovente accade, la mano destra non sa cosa fa la sinistra. Il collegamento ciclabile, tra il territorio e la Cervelletta, era già previsto dal Biciplan del V° Municipio, ma in termini completamenti diversi e con costi assolutamente inferiori. Che cos’è il Biciplan? E’ un piano complessivo di piste, sentieri e circuiti ciclabili, possibili ed ovviamente auspicabili, frutto di un lavoro certosino e gratuito, durato più di un anno, elaborato da Associazioni ambientali e sportive e fatto proprio, con apposita delibera, dal Municipio V°, così come per altro è avvenuto in tutti i municipi romani. Tutti i Biciplan poi, sono stati inseriti in un progetto comunale definito: Piano Quadro della ciclabilità del Comune di Roma (non ancora approvato, però, dall’attuale Giunta). Risulta evidente, ove l’amministrazione comunale intendesse promuovere un percorso ciclabile, prendere in considerazione i progetti condivisi e proposti dalle sue istanze periferiche. Ma così ovviamente non è. Quell’errore macroscopico che è stato il Corridoio della Mobilità della Togliatti, con la sua pazzesca pista ciclabile, si ripete, pari pari, anche se in scala ridotta, per Viale Bardanzellu. Se sbagliare è umano, reiterare è diabolico.
Le Associazioni del Consorzio Casale Monte Boccalone, che hanno collaborato, con altre, alla stesura del Biciplan, sono ovviamente sconcertate da queste scelte, ma nel contempo ritengono che, ove vi fosse un sentire comune del territorio, certi errori non debbano ripetersi, suggerendo due percorsi; primo: il V° Municipio, pur nella sua permanente crisi, ha un delegato alla ciclabilità, che va coinvolto, aiutato e spronato a pretendere che il suo ruolo, almeno in termini consultivi, venga riconosciuto e rispettato dal Comune e dagli Assessorati che intendessero procedere (magari) in ambito della ciclabilità sul nostro territorio. Secondo, ma non secondario: supportare lo sforzo che il Coordinamento Roma Ciclabile (coordinamento delle stragrande maggioranza dell’associazionismo romano che è impegnato sul tema della ciclabilità), sta facendo nei confronti del Comune di Roma, affinché approvi in tempi rapidi il Piano Quadro della ciclabilità. Sono maturi i tempi, manca solo la volontà politica, che questa nostra città inizi un percorso, da tempo intrapreso da tutte le altri grandi capitali europee, che porti ad un sistema di mobilità “sostenibile”. Ogni bicicletta in più sulla strada significa un’auto in meno in circolazione, il che vuol dire meno inquinamento, più salute, meno costi, quindi: miglior qualità della vita.
Il Presidente del Consorzio Casale Monte Boccalone
Claudio Perazzini