Cresce la protesta per una ciclabile ritenuta “superflua”

27 giugno 2011 – Apparsi all’improvviso alcuni cartelli di protesta a ridosso della pista ciclabile in costruzione di via Bardanzellu, un’opera che molti ritengono inutile e sbagliata per vari motivi. Il più importante dei tre manifesti recita testualmente “Fermate i lavori di questo scempio che sta avvenendo: i cittadini devono essere informati di tutto quello che si dovrà fare”. Come di fronte ad un segnale prestabilito altri cartelli “salviamo questi pini” si sono aggiunti nel terzo tratto di ciclabile dove lo scavo ha tagliato numerose radici compromettendo la stabilità delle piante. L’argomento ha già diviso il quartiere in due fazioni, quelli che criticano l’opera, ritenendola superflua in un momento di crisi dove non si trova neppure il finanziamento per riasfaltare il viale in cui è stato aperto il cantiere, e coloro che la sostengono con motivi ecologici e ambientali certamente condivisibili.
Proviamo a chiarire meglio le due opinioni senza assumere una posizione a favore dell’una o dell’altra perché ognuno di noi si è fatto già un’idea personale che va assolutamente rispettata.

La tesi di chi è contrario – Il fallimento totale della ciclabile di viale Togliatti non è servito come esempio per non gettare via altro denaro pubblico. Quando si costruisce un’infrastruttura pubblica si deve fare con l’intento che sia utilizzata da una gran parte della comunità perché, se è destinata a pochissime persone, diventa un privilegio e come tale deve essere considerato uno spreco. L’eccessiva frammentazione del percorso la rende pericolosa, e la riduzione dei varchi per l’inversione di marcia e l’aggiramento della rotonda complicheranno il traffico veicolare. Il cittadino si chiede inoltre se sia giusto sprecare i pochi fondi disponibili per un’opera che porterà benefici limitati quando il governo sta tentando di rastrellare 40 miliardi di euro per sistemare i conti pubblici.

La tesi di chi è favorevole - il nostro quartiere, per la sua struttura morfologica, è tra quelli che si presta maggiormente alla costruzione di una rete di piste con lo scopo di unire i principali punti di interesse (metro compresa). L’educazione del cittadino all’uso del mezzo ecologico porterà benefici in termini di aria più respirabile e minore inquinamento da polveri sottili. Integrare una rete di piste ciclabili con il trasporto pubblico eviterà l’emarginazione dei cittadini non motorizzati o di coloro che, con piccoli sacrifici personali, contribuiscono a una città migliore.

Un piccolo commento finale per concludere l’articolo. Il motivo che desta maggiore perplessità e rende indigesta l’opera è soprattutto il “momento sbagliato”.

Antonio Barcella
www.collianiene.org
news@collianiene.org

Comunicato stampa del Presidente del V Municipio Ivano Caradonna

Roma, 27 giugno 2011 - " Passando per viale Battista Bardanzellu si incontrano numerosi cartelli che non devono passare inosservati. L’opera incriminata riguarda la realizzazione della pista ciclabile. I cittadini, sull’importanza e la necessità di questa infrastruttura, si sono letteralmente divisi. Da Presidente del V Municipio, sento di fare una riflessione sulla vicenda. Nessuno vuole disconoscere l’importanza di sostenere una battaglia civile volta a promuovere l’uso del mezzo ecologico, integrando una rete di piste ciclabili con il trasporto pubblico. Intervento che risponde positivamente alle tante battaglie del quartiere interessato per respirare aria pulita e contrastare l’inquinamento.

Allo stesso tempo però, non si deve disconoscere la storia di questo territorio, fatta di sacrifici dei suoi abitanti per salvaguardare e conservare gli spazi verdi, che ne hanno fatto, da questo punto di vista, un quartiere modello. Chiedo quindi che si metta fine al taglio scellerato delle radici dei pini dell’aiuola centrale di viale Bardanzellu, intervento che sta compromettendo la stabilità dei nostri alberi. È necessario fermarsi e concordare, insieme a tutti i cittadini, un intervento che rispetti i diritti di tutti. Da parte mia, ho già chiesto un incontro immediato sul tema all’Assessore capitolino Aurigemma ".

Il Presidente del V Municipio

Ivano Caradonna

Commenti

28 giugno 2011 - Passando davanti il liceo Benedetto Croce notando l'inizio di lavori ho pensato a parcheggio per le auto e motorette, o meglio un marciapiede utile all'attraversamento del giardino per dirigersi alla fermata dei Bus o per frequentare in entrata ed uscita dal liceo e non per la realizzazione di una pista ciclabile:per chi? per gli ultrasettantenni ? saranno appena 100 mt. di pista inoltre verso l'interno della Bardanzellu si è inteso restringere lo spazio del largo del viale con il giardino centrale destinato per l'uso di svolta auto e pedonale in entrambi i sensi. E' veramente difficile pensare ad una necessità se non quella di una architettura fantasiosa motivata da un mistero. E' superfluo quello che si sta facendo ? Ci sono delle motivazioni che a mio parere non hanno nulla di utilità sociale, forse si è voluto competere con quanto realizzato allaTogliatti come si è detto:investimenti (?) improduttivi. Perché non si spendono i soldi dei cittadini ad esempio per la segnalazione di sicurezza nelle strade; la potatura degli alberi, la cura e la vivibilità dei giardini pubblici per i bambini, le donne, gli anziani; il restauro delle scuole; la manutenzione delle strade con crepe e buche ? Si pensa che il non uso delle piste ciclabili ed il loro costo possano sostituire il vivere delle famiglie di Colli Aniene ?
Una nuova cultura si affaccia o forse è vecchia. Sergio

27 giugno 2011 - Spett.le Redazione, sono in sintonia con chi è come me del parere che una ulteriore pista ciclabile, dopo il clamoroso fallimento dei primi tratti della Togliatti ormai invasi da sterpaglia e ingoiata dalla terra (poiché a Roma si sprecano soldi in opere che non si manutengono) dove nessun ciclista si è azzardato mai e si azzarda ad andare senza pensare di intossicarsi i polmoni, fa veramente rabbia vedere tanto spreco di denaro pubblico lì dove occorrerebbe asfaltare le strade, e tenere più pulito il quartiere, senza contare gli scempi alle varie piante che il privato e non il Comune ha innestato, curato e visto crescere in questi anni, si debbono vedere violate e distrutte per un capriccio di qualche amministratore fantasioso. Ora noi tutti ci domandiamo e vorremmo una risposta:- da chi viene questa idea bislacca? Dal Comune? Dal V Municipio? E dico bislacca perché il nostro quartiere per la maggior parte ha già piste ciclabili negli spazi verdi, costruite dai soci delle varie cooperative e non dal Comune ed in questi qualcuno si sposta in bicicletta per diporto. ( la cura del verde nel nostro quartiere è stata sempre pagata di tasca nostra pur essendo questi spazi del Comune, al quale facciamo fare un figurone a chi viene di passaggio a Colli Aniene, e da questi sarebbe l’obbligo della cura, ma figuriamoci Roma tutta in questo senso è tremendamente trascurata. Penso che la capitale d’Italia sia la meno verde d’Europa e quello che esiste è grazie a parchi come villa Borghese e villa Ada etc. spazi verdi che si curano quasi da soli e comunque avrebbero bisogno di maggiore manutenzione dato che ci continuano a cadere alberi addosso, per fortuna che a Roma non c’è poi sempre vento….) Questa idea che il romano usi la bicicletta per raggiungere i posti di lavoro è una utopia. Solo la disperazione per la carenza di mezzi pubblici, induce qualcuno ad usare questo mezzo. Per esempio mio figlio che lavora al Portuense arriva con la MB ad Ostiense, unica stazione che ha un apposito locale per l’alloggio delle bici, e con questa va’ al posto di lavoro rischiando molto in mezzo al traffico poiché lì che occorrerebbe, non c’è pista ed anche perché l’unica linea di autobus, che non passa mai, impiega più della metro da Ponte Mammolo ad Ostiense per due km di strada. Non serve nel nostro quartiere andare in bici alle due fermate della MB poiché, anche con traffico intenso, ci si arriva in un attimo con l’autobus. Anche se si volesse dove lasci la bici? Ci sono delle postazioni a Ponte Mammolo e a Santa M. del Soccorso per lasciarle in sicurezza e al coperto? Si deve osservare inoltre che i marciapiedi di Via Togliatti, specie nell’ultimo tratto prima della M, sono ampi e del tutto deserti e dunque atti allo scopo anche senza le piste. In ogni caso se non si educano i cittadini fin da bambini ad un maggiore uso di questo straordinario mezzo, che fa bene alla saluta ed alla tasca, e se non si chiude definitivamente il centro storico, dove però non vedo piste ciclabili come ve ne sono a Monaco di Baviera ed in tutte le città civili col cav… che il romano fa come a Ferrara, Padova etc, già è pigro per natura, il Comune (tranne che esibizione del pessimo sindaco Rutelli che nulla fece per favorire veramente l’uso della bici, ha fatto molto di più Veltroni) continua a fare interventi a pioggia senza approcci ragionati non vedo soluzioni. Cordiali saluti. Giuseppina

P.S perché non iniziano i nostri amministratori e politici ad andare in bici? Sarebbe un bello esempio e risparmieremmo tantissimo altro che manovra fiscale….!

27 giugno 2011 - Ieri mattina con un amico abbiamo fatto un giro presso il "cantiere pista ciclabile" ed abbiamo riscontrato la presenza dei cartelli che denunciano l'opera in corso. Con questa nota di commento non intendo entrare nel merito della diatriba pista ciclabile si / pista ciclabile no. Personalmente ritengo che tutta la partita rileva un approccio autoritario da parte di chi decide sulla testa (e sulle tasche) dei contribuenti, senza mai considerarli soggetti attivi. La cosa più esecrabile è il mancato rapporto dell'Amministrazione con i cittadini di Colli Aniene, e dunque anche l'assenza delle più elementari informazioni di base circa quello che si sta facendo che apre la stura ad allarmistiche leggende metropolitane come quella che "taglieranno gli alberi", oppure che "i lavori danneggeranno gli alberi".
Personalmente non sono in grado di valutare se, al riguardo, si tratti di allarme o di allarmismo. Sono certo, peraltro, che se su tutto questo i decisori si fossero presi la briga di sentire/informare i cittadini di Colli Aniene, le cose starebbero andate sicuramente in termini diversi. Peraltro la modifica del rapporto delle persone con l'ambiente, e l'incentivo all'utilizzo di mezzi di trasporto non inquinanti, non si improvvisano, né si sviluppano con i "decreti" o con le "ordinanze" ma con un paziente lavoro di ri-costruzione di una cultura centrata sulla partecipazione attiva dei cittadini. Per questo mi sentirei di proporre all'associazionismo presente nel quartiere (Comitato di Quartiere in testa) di chiedere un incontro urgente all'Amministrazione per chiarire almeno se, e quali criticità la realizzazione delle piste ciclabili si porta dietro.
Buon lavoro, Antonio Viccaro (Gruppo di Progetto CRISALIDE Colli Aniene)