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giugno 2011 – Un nuovo movimento culturale si sta formando
a Colli Aniene con l’intento di arginare il processo di progressivo
degrado del nostro quartiere lavorando ad un progetto di ri-valorizzazione
del territorio. I dettagli dell’iniziativa che condividiamo e sosteniamo
sono contenuti nel manifesto dei promotori che riportiamo nell’articolo.
Riteniamo che nel quartiere ci sia spazio per chiunque voglia concretamente
fare qualcosa per migliorare il territorio e di conseguenza la vita
di chi ci vive o lavora. Confidiamo che tutte le associazioni culturali
lavorino in sinergia per risolvere i grandi e piccoli problemi dei
residenti di questa zona pur conservando la loro diversità.
Noi, come abbiamo sempre fatto con tutte le altre, daremo voce a
questa associazione sostenendola nei progetti che condivideremo
pur rimanendo critici e liberi nella nostra informazione. Per conoscere
meglio gli intenti del gruppo di progetto vi invitiamo a leggere
la loro bozza di statuto.
Progetto
CRISALIDE
Attività di sviluppo per il miglioramento della
qualità della vita a Colli Aniene
1.
Colli Aniene oggi
Lo stato di degrado
Lo stato di degrado di Colli Aniene è sotto gli
occhi di quanti a Colli Aniene vivono, abitano, lavorano.
Un degrado a tutto campo, che si ritrova sia a livello
macro (urbanistica, viabilità, ambiente – con priorità
assoluta alla vexata quaestio del depuratore -), sia a
livello micro (sporcizia, illuminazione, verde abbandonato,
sosta selvaggia, ecc.). Tutto questo in un quadro che
si coniuga con il degrado sociale indotto da una crisi
che non accenna a chiudersi, e che investe famiglie, persone,
giovani e meno giovani, che fanno fatica a proiettarsi
in un futuro lavorativo al riparo da una precarietà
diffusa, che tende a penalizzare maggiormente le categorie
e le persone meno fortunate ed in posizione di svantaggio,
sociale e individuale.
2. Perché il Progetto Crisalide
Le origini innovative del quartiere
Il gruppo di cittadini che propone (promuove) lo sviluppo
del Progetto Crisalide intende condividere con un numero
crescente di persone di Colli Aniene, singole e/o diversamente
organizzate/aggregate, un percorso di ri-valorizzazione
delle origini innovative del quartiere: uno dei primi
(pochi) quartieri della periferia romana realizzati a
ridosso degli anni 70 – 80 dopo essere stato pensato e
progettato nel rispetto degli assetti urbanistici, e tenendo
nella giusta considerazione i bisogni di chi a Colli Aniene
sarebbe andato a vivere, abitare, lavorare (Piano di Zona
N. 15 – Tiburtino Sud, i meno giovani sanno che così
si chiamava all’inizio Colli Aniene). Ma le aspettative
che queste origini innovative avevano generato e che avrebbero
dovuto produrre un Quartiere Modello, anche in termini
di partecipazione civica, a distanza di 30 anni bisogna
prendere atto che sono state complessivamente disattese.
Riprendere un cammino
Pertanto, assunto che nel nostro quartiere ci sono le
risorse, individuali, sociali, organizzative e culturali
per riprendere un cammino che liberi Colli Aniene dal
declino a cui lo condannerebbe il progressivo stato di
degrado che lo contraddistingue, e che impedisce il completamento
della realizzazione del Modello originariamente progettato,
anche in funzione dei bisogni delle famiglie e dei cittadini
che ci vivono e ci lavorano.
3. Le risorse da mettere in campo
Il Gruppo di Progetto (di lavoro) è consapevole
che il successo di un Piano di Lavoro per Colli Aniene,
come quello per il quale ci si vuole impegnare, è
connesso con la forza che il Piano stesso avrà
di chiamare e ri-chiamare quanti possono essere interessati
a collaborare (nei limiti e nelle possibilità di
ciascuno) nei termini, nei tempi e nei modi che saranno
concordati, per sviluppare analisi delle problematiche
emergenti, nonché formulare realistiche ipotesi
di soluzioni da adottare.
4. A chi ci si rivolge
Ci si rivolge, dunque, alle persone del quartiere già
attive nel sociale, o interessate ad attivarsi nei limiti
di tempo che intendono mettere a disposizione per la elaborazione
e la realizzazione del Progetto. Alla medesima stregua
ci si rivolge alle strutture sociali e politiche presenti
a Colli Aniene per sviluppare un confronto di idee (ma
non ideologico) e sulle azioni possibili da compiere affinché
“la Crisalide si trasformi finalmente in farfalla”.
5. Gli obiettivi
In via transitoria e con spirito aperto a quanto emergerà
negli incontri e nei confronti, che auspichiamo numerosi
e fortemente partecipati, si ritiene che gli obiettivi
possano essere declinati distinguendoli in funzione della
variabile tempo, in: obiettivi di breve-medio/termine
e obiettivi di medio/lungo termine:
In questa sede ci si limita a questo primo elenco:
1.
promuovere il miglioramento delle conoscenze, quantitative
e qualitative, delle problematiche connesse con il degrado
urbano, sociale e individuale;
2. favorire la definizione della consistenza quali-quantitativa
delle variabili che tendono a generare e perpetuare le
problematiche stesse che determinano il degrado;
3. sviluppare la reciproca conoscenza di quanti operano
a Colli Aniene nel sociale e sul piano politico (individualmente
e/o in forme organizzate) per condividere le analisi e
concordare un Piano d’azione reciprocamente impegnativo
4. Promuovere una interazione positiva con le istituzioni
locali al fine di chiamarle alle loro responsabilità
nei confronti del Piano di azioni da realizzare
5. Formalizzare le priorità distinte in “macro”
(urbanistica, viabilità, ambiente, immigrazione
ecc.) e “micro” (pulizia, traffico, illuminazione, verde
ecc.).
a.
Incontri con persone e organizzazioni per avviare il confronto
sulle analisi e sulle ipotesi di soluzione alle problematiche
considerate emergenti
b. Definizione di un minimo di regole di funzionamento
del Gruppo di progetto
c. Incontri contestimoni e/o attori chiave in possesso
della “storia” di Colli Aniene dalla quale ri-partire
per non fare errori
d. Incontri con gli organismi (sociali, istituzionali
e politici) presenti nel nostro quartiere, per favorire
la reciproca conoscenza e definire i termini per la eventuale
cooperazione
e. Individuazione di possibili sinergie da realizzare
a livello di Municipio laddove si riscontrassero analoghe
problematiche sulle quali intervenire unitariamente.
f. Messa a punto del Piano d’azione con il relativo sviluppo
temporale in funzione delle priorità individuate
collegialmente (Macro e Micro)
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Commenti
5
luglio 2011 - sarebbe proprio interessante confrontarsi, anche
se l'approccio mi pare un po' ingenuo
(si presume che chi agisce in uno spaccato territoriale, in cui peraltro
vive, non abbia bisogno di accumulare conoscenze, ma di agire, anche in
base alla propria sensibilità). alessandro
- associazione "impulsi"
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