11
luglio 2011 – Un agguato
criminoso ai danni di un pregiudicato poco più che trentenne
si è consumato verso le 22 di ieri sera in via Diego Angeli.
Due killers in motocicletta hanno sparato alcuni colpi di pistola
verso l’uomo, obiettivo della loro violenza, ferendolo gravemente.
L’episodio di cronaca avvenuto a poca distanza da Colli Aniene,
nella zona di piazza Balsamo Crivelli a Casal Bruciato, ripropone
in tutta la sua drammaticità il problema “sicurezza” nel
V municipio e in particolare nel nostro quartiere che continua ad
essere ignorato nella richiesta di un presidio fisso di forze dell’ordine.
Una questione importante che abbiamo portato fino all’attenzione
del Questore di Roma Dr. Francesco Tagliente dopo aver strappato
l’impegno,
per ora disatteso, del Presidente della Commissione Sicurezza del
Comune di Roma Fabrizio Santori, che più di un anno fa
aveva rassicurato gli abitanti di Colli Aniene sul suo impegno personale
e quello del sindaco di Roma Gianni Alemanno per questo giusto diritto.
Purtroppo dobbiamo osservare che un anno non è bastato neanche
per avere la presenza fissa di un vigile urbano di prossimità
in una zona che conta quasi quarantamila abitanti. Una cosa semplice
da realizzare se veramente ci fosse stato l’impegno del Sindaco
e dell’amministrazione capitolina.
Tutto questo crea un quadro pessimistico e sconfortante della sicurezza
nella nostra zona tutt’ora colpita ripetutamente da episodi di microcriminalità.
Una situazione che non è addebitabile né al commissariato
di pubblica sicurezza di San Basilio, diretto dal Dr. Lauro, e neppure
al comandante del presidio di carabinieri di Tor Sapienza che, con
gli esigui mezzi a disposizione, debbono coprire un territorio grande
più del doppio della città di Latina. È solo
grazie all’impegno di questi uomini che fanno un serio lavoro di
controllo del territorio, in cambio di uno stipendio appena dignitoso,
che possiamo dormire sonni più o meno tranquilli. Auspichiamo
almeno che i nuovi tagli contenuti nella prossima manovra, che chiederà
ingenti sacrifici a tutti gli italiani, non colpiscano la sicurezza
dei cittadini, settore già falcidiato troppo nel recente
passato.
Antonio
Barcella
www.collianiene.org
news@collianiene.org
SICUREZZA,
SANTORI (PDL): “VADEMECUM SIA MEGAFONO CONTRO VIOLENZE”
“Confidiamo
nell’incontro tra il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e il
Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, affinché le
decisioni che verranno prese in quella sede, attraverso un
confronto diretto sulle esigenze dei romani, siano presto
tramutate in fatti concreti. Servono più controlli,
più uomini in divisa, più mezzi e strumenti
per le forze dell’ordine e più coordinamento negli
interventi e nei pattugliamenti del territorio. L’amministrazione
capitolina sta facendo la sua parte nella realizzazione di
progetti sulla sicurezza urbana e la presentazione odierna
del Vademecum per la sicurezza delle donne ne è l’ulteriore
dimostrazione, un esempio che non nasce nelle stanze del potere
ma dall’esperienza di vita, dalle esigenze e dalle difficoltà
proprie del gentil sesso. L’attivazione del numero verde h24
SOS donna e la realizzazione del progetto Mille occhi sulla
città sono solo altre tangibili iniziative messe in
campo da Roma Capitale” - lo dichiara in una nota Fabrizio
Santori, Presidente della Commissione sicurezza di Roma Capitale,
che ha partecipato alla presentazione del Vademecum sulla
sicurezza delle donne nell’ambito del progetto Vivere sicure
si può, promosso dall’associazione Omniares Communication.
“La
fiducia nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine è
una condizione imprescindibile senza la quale risulterebbe
difficile arrestare comportamenti violenti nei riguardi delle
donne, sia tra le mura domestiche, che in strada o nei luoghi
di lavoro. Le leggi a tutela delle donne ci sono, ma per essere
applicate è fondamentale la collaborazione di tutte
coloro che sono vittime di prevaricazioni e spesso per paura
preferiscono celarsi dietro comportamenti omertosi che ne
impediscono la protezione o la salvezza. L’obiettivo del progetto
è proprio quello di consentire a tutte le donne di
sapere a chi rivolgersi e come comportarsi in caso di pericolo”
– conclude Santori.
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