Siamo sempre più indignati!

15 luglio 2011 – A volte ci sono argomenti che non riguardano direttamente il territorio ma che non possono essere ignorati da un sito di informazione locale perché troppo importanti per la vita di ogni giorno. Stiamo parlando della manovra finanziaria di aggiustamento dei conti pubblici che chiederà ingenti sacrifici al ceto medio basso di questa nazione solo per riparare agli errori di una classe politica dirigente, non all’altezza del compito demandato dai cittadini, che si è rivelata fallimentare in materia di economia e finanza. Un grosso tributo richiesto ai più deboli dalla politica per tappare le immense voragini dei conti pubblici che non dipendono dalle pensioni o dalla sanità pubblica, come stanno tentando di farci credere, bensì dai costi della politica, ormai fuori controllo, nonché dalle missioni di “pace” fatte con i bombardieri e necessarie solo a giustificare l’esistenza di gerarchie militari che giocano ai soldatini con il denaro pubblico, per terminare con i privilegi delle caste e delle lobbies che ormai controllano il parlamento.
Sapete quanto costa su un disoccupato, o su un lavoratore in mobilità in attesa di pensionamento, lo spostamento di tre mesi del diritto alla pensione? Facendo un rapido calcolo è una cifra che si avvicina ai cinquemila euro che colpisce gente già in difficoltà che ha perso il lavoro in tarda età o lavoratori messi fuori dalle aziende in nome di un profitto che non può essere l’unico parametro di riferimento.
Dieci anni di politica al servizio di faccendieri e lobbisti che hanno reso il paese sempre più povero.
È difficile calcolare il costo che ognuno di noi dovrà pagare per l’aumento delle tasse sui carburanti, per i ticket sulle prestazioni specialistiche e sul codice verde del Pronto Soccorso, sul blocco degli incrementi di stipendio per i lavoratori statali (perché questa discriminazione?), sulla modifica delle pensioni, etc. Sicuramente stiamo parlando di cifre molto superiori a quelle ventilate da giornali accondiscendenti stimate in circa mille euro a famiglia.
Una situazione esplosiva di cui è responsabile tanto il governo che un’opposizione inesistente che cerca di scimmiottare chi sta al potere per paura di allontanare l’elettorato moderato. Poi è inutile scandalizzarsi di fronte a movimenti spontanei di chi cavalca una protesta più che legittima.
Sì, siamo sempre più indignati!
Lo siamo per mille motivi diversi ma soprattutto siamo indignati verso una classe politica, la peggiore di sempre della breve storia di questa nazione che, con i suoi privilegi di casta difesi ad oltranza, è distante un abisso dal paese reale e non si rende conto di essere disprezzata dal popolo.
Lo siamo verso una classe politica sempre pronta a piegarsi di fronte al potente di turno (banche, assicurazioni, potere economico, etc) o stando sempre accorta a non inimicarsi le influenti lobbies di notai, avvocati, giornalisti, medici ma altrettanto predisposta a tartassare senza remore il ceto più debole.
Siamo indignati di fronte a un parlamento che difende i corrotti e impedisce alla giustizia di esercitare il proprio lavoro.
E voglio finire con l’ultima indignazione che è quella di vedere l’Italia, il Tricolore, il popolo romano continuamente insultati dai parlamentari leghisti pagati con i soldi di noi italiani, senza che nessuno intervenga a fermarli. Il vilipendio alla bandiera, le minacce di secessione, l’offesa al popolo romano sono reati perseguibili dal codice penale ma, forse, le nostre Procure questo non lo sanno.

Commenti

15 luglio 2011 - Gentile redazione, siamo d'accordo che questa manovra è scandalosa perchè colpisce i ceti medi e medio bassi, ma è anche giusto rilevare che quì si tratta prima di tutto di una questione di finanza internazionale; di problemi legati alla moneta unica, che toglie la sovranità monetaria ai singoli Paesi aderenti; di problemi legati al rifinanziamento dei Paesi periferici, che essendo più deboli, e avendo rating bassi, pagano di più lo spead sul Bund tedesco che fa da riferimento. In altre parole, più un Paese è forte meno paga per rifinanziarsi, più è debole, più paga interessi sul debito. Questo sistema ha accresciuto, accresce, ed accrescerà sempre più le disparità tra Paesi ricchi, e Paesi periferici. Insomma il sistema è marcio e ingiusto alla base.
Che poi oggi in Italia ci sia un abisso tra politica e privilegiati di vario genere da una parte, e popolo dall'altra....ahimè è sotto gli occhi di tutti. Purtroppo, personalmente, non vedo movimenti democratici che abbiano una qualche credibilità nel voler rompere questo circolo vizioso italiano. Asvin