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Agosto 2011 – Questa volta vogliamo riflettere insieme
a voi sulla fermata Togliatti della linea regionale FR2 soprattutto
per quanto riguarda la sua fruibilità da parte degli abitanti
di Roma Est. Il recente incendio di parte della Stazione Tiburtina
ha portato alla ribalta della comunicazione questa stazione ferroviaria
che è diventata improvvisamente l’ancora di salvezza per
chi cercava un percorso alternativo non potendo raggiungere la stazione
devastata dall’incendio. In questa situazione di emergenza, la maggior
parte dei treni ha fermato la sua corsa alla stazione Togliatti
dove i passeggeri potevano prendere l’autobus della linea 451 per
arrivare alla fermata della metro B di Ponte Mammolo. L'impianto
si trova in un'area deserta a cavallo tra Colli Aniene e la zona
di Tor Sapienza, quasi in aperta campagna. La stazione è
collocata al di sotto del cavalcavia di viale Palmiro Togliatti,
vicino al Centro Carni e al campo nomadi di via Salviati, ed è
raggiungibile solo attraverso i bus della linea 451. Non esiste
alcuna possibilità di parcheggio per le automobili provenienti
da Colli Aniene e perfino la pista ciclabile del lungo viale omonimo
si interrompe qualche centinaio di metri prima di raggiungerla.
Pochissime persone di Colli Aniene fanno uso di questa via di comunicazione
essendo più facile raggiungere le due fermate della metro
B del nostro quartiere. Ma la evitano soprattutto per un problema
di sicurezza, perché questa fermata è assolutamente
priva del benché minimo controllo e sorveglianza mentre è
più frequentata dagli abitanti del Collatino e di Casale
Rosso che hanno una maggiore difficoltà a raggiungere la
linea metropolitana. La distanza di questa fermata da Colli Aniene
si misura in qualche centinaio di metri ma gli ultimi duecento sono
assolutamente impercorribili a piedi se non a rischio della propria
incolumità fisica: la strada è totalmente priva di
un marciapiede o una via pedonale che permettano di evitare i veicoli
che su questo tratto transitano a gran velocità. Eppure riteniamo
che se questa tratta ferroviaria fosse incrementata in numero di
corse, migliorata in termini di raggiungibilità e, soprattutto,
garantita nella sicurezza potrebbe essere una valida alternativa
alle linee ATAC e metro. È
bene considerare che una stazione dovrebbe consentire ai passeggeri
di accedere al trasporto ferroviario e all’integrazione con gli
altri servizi che in questo luogo sono del tutto mancanti. Come
non riflettere sul bisogno che ha la periferia di Roma di
maggiori servizi pubblici che limitino il traffico e l’inquinamento.
Basterebbe assai poco a restituire questa stazione alla comunità
con un ritorno in termini di utilità sociale enorme: ad esempio
realizzando un parcheggio di scambio in un’area
praticamente deserta, istituendo un servizio di sorveglianza
dell’area tramite la vicina stazione di polizia e, soprattutto,
di sfruttare la possibilità di raggiungere da questo punto
le tante stazioni ferroviarie inglobate nella città (Ostiense,
Trastevere, Magliana, Tuscolana, Nomentana, etc) ideando
nuovi percorsi senza effettuare un cambio obbligato di
treno alla Stazione Tiburtina. Sono servizi di trasporto realizzabili
senza eccessivi costi per l’amministrazione pubblica visto che le
tratte ferroviarie e le stazioni sono già esistenti.