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Settembre 2011 – La prima decade di settembre parte con
un evento tradizionale ma pur sempre importante per la formazione
dei giovani: l’apertura del nuovo anno scolastico. Colli Aniene,
con la sua offerta formativa, rappresenta un quartiere autosufficiente,
almeno fino all’età adolescenziale, ma con scuole vetuste
che, essendo costruite da oltre quarant’anni, presentano problemi
importanti per la sicurezza dei ragazzi e per la loro scolarizzazione.
Disagi simili a tante scuole della capitale e quindi ancora più
importanti da analizzare e da risolvere. I tagli del governo hanno
colpito pesantemente la scuola pubblica con la riduzione del numero
di cattedre e del personale ausiliario, aule sovraffollate e minori
classi per il tempo pieno mentre già si profilano proteste
per il “caro libri”, il sociale e per la fatiscenza degli edifici.
Problemi sui quali studenti e lavoratori della scuola sono già
pronti a portare in piazza il loro malcontento. Noi
stessi abbiamo visionato le infrastrutture di alcuni edifici scolastici
del quartiere e ne è uscito un quadro abbastanza desolante
nonostante alcuni interventi di manutenzione effettuati lo scorso
anno. Giardini incolti, serrande bloccate e crepe sui muri sono
una costante di quanto si può osservare. Dobbiamo ringraziare
solo la buona volontà di alcuni genitori che si sono prodigati
per affrescare i muri interni di alcune aule, sostituire le corde
delle tapparelle e bonificare alcuni giardini, se la situazione
non è proprio catastrofica. Alla scuola pubblica
occorrono investimenti e non tagli!
Il
nuovo anno inizia con una mini-stangata per il costo dei libri,
dei vocabolari e del materiale didattico ausiliario: le famiglie
sono costrette a pagare più di quanto previsto. Il decreto
ministeriale doveva servire proprio ad evitare quel balzello che
aspetta i genitori all’inizio dell’attività istruttiva dei
figli: in molti istituti secondari sono stati sforati i tetti di
spesa fissati dalla riforma Gelmini.
Tanti interrogativi senza risposte. Abbiamo cercato nel nostro piccolo
di coinvolgere in questo dibattito i dirigenti scolastici degli
istituti del quartiere, porgendo a tutti quelle domande che riteniamo
importanti per avvicinare i genitori ad una gestione condivisa della
formazione dei propri figli. Una
iniziativa deludente per il risultato: per ora non abbiamo ottenuto
alcuna risposta tranne una telefonata del prof. Giovanni Olivieri
responsabile del liceo Croce che ci ha assicurato la sua collaborazione.
Pur ritenendo che i dirigenti scolastici abbiano tutto il diritto
di rispondere o meno alle nostre interrogazioni, abbiamo la sensazione
che preferiscano non esporsi, creando una specie di isolamento che
gli evita di parlare di argomenti scomodi come la reale sicurezza
degli edifici, la gestione delle mense scolastiche, la programmazione
dell’attività didattica e i fenomeni di bullismo che spesso
si verificano tra i ragazzi. Crediamo che preferiscano mantenere
le distanze dalla stampa locale che potrebbe portare alla ribalta
dell’informazione episodi allarmanti come i controsoffitti
o gli intonaci che cadono in testa ai nostri figli, sulle
prevaricazioni di scolari difficili su quelli più
deboli, o sulle presunte intossicazioni alimentari.
Tutti
episodi già accaduti nelle scuole di Colli Aniene negli anni
passati, compreso quello appena trascorso, che hanno preoccupato
l’opinione pubblica. Meglio tacere e lasciare la situazione immutata
che fornire informazioni che potrebbero creare grattacapi proprio
a chi pensa di dirigere con competenza gli istituti scolastici.
Un silenzio sul quale non concordiamo, che allarma e inquieta, di
fronte al quale non possiamo fermarci. Invitiamo professori, studenti
e genitori ad informarci sulle cose che non funzionano nella scuola
pubblica e a cercare il nostro sostegno e quello degli altri giornali
locali per far valere i diritti dei più piccoli.
Per fornirvi un quadro più preciso vi forniamo il testo delle
domande che abbiamo posto ai responsabili delle strutture scolastiche
e su cui contiamo ancora di avere qualche risposta:
1.
Molti edifici scolastici di Colli Aniene, costruiti quasi
quaranta anni fa, presentano segni di decadimento sia all’esterno
che nelle aule. Qual è la situazione attuale dell’edificio
che lei dirige e quali sono le priorità da affrontare
per la sicurezza e il decoro dell’istituto?
2. La cronaca sui fatti di violenza che avvengono nelle scuole
presenta casi sempre più
allarmanti e con episodi sempre più preoccupanti nella
loro tragicità. L’opinione pubblica è sconcertata
davanti ai ripetuti episodi di bullismo e prevaricazione da
parte di alcuni studenti verso i più deboli. Ritiene
che la scuola che lei dirige sia preparata ad affrontare questa
piaga sociale e a dare risposte convincenti utilizzando il
sostegno di genitori e psicologi?
3. Il MIUR ha invitato le scuole a potenziare conoscenze,
abilità e competenze informatiche in tutti gli ambiti
disciplinari. Al tempo stesso ha tagliato diversi fondi destinati
alle scuole. Nell’ambito delle sue responsabilità,
come riesce a conciliare le due cose?
4. Un numero sempre maggiore di studenti/scolari di lingua
straniera vengono accolti nelle nostre aule. Ritiene che la
scuola pubblica sia preparata a strutturare, in relazione
ai bisogni di ciascuno, un’adeguata azione didattica per l’inserimento
dei ragazzi stranieri?
5. Oltre a quanto già evidenziato nelle domande precedenti,
quali ritiene che siano le emergenze che dovrà affrontare
con assoluta priorità quando riapriranno le scuole
a settembre?
6. Cosa distingue l’istituto che lei dirige in termine di
innovazione? |
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