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Settembre 2011 – Un nuovo pericolo, causato dal degrado
e soprattutto dall’incuria, si profila nei nostri parchi: la caduta
dei grossi rami di palma o addirittura del tronco superiore. Le
piante infestate ed uccise dal parassita “punteruolo
rosso” rischiano di schiantarsi al suolo colpendo le auto in
sosta o i pedoni. La foto pubblicata, ripresa nel nostro quartiere,
è estremamente esplicativa del rischio che si corre ignorando
il problema. È di estrema urgenza provvedere alla rimozione
dei tronchi di alberi compromessi al fine di evitarne il collasso.
Per una pianta indebolita nella struttura interna dal vorace coleottero
è sufficiente un alito di vento o la pioggia per causarne
il crollo repentino. Ricordiamo che se la pianta sorge su un’area
privata, come un terreno condominiale, i proprietari dovranno rispondere
dei danni causati dalla caduta. Il
decreto legislativo n. 214 del 19 agosto 2005 è molto
chiaro sia per quanto riguarda l’arginare del diffondersi dell’epidemia,
sia per gli aspetti che concernono il controllo e la distruzione
delle piante infettate. Un
ulteriore decreto ministeriale datato 13 febbraio 2008 rende ancora
più chiara la lotta al diffondersi del contagio e obbliga
i comuni e i cittadini privati proprietari di palme,
ove si sono manifestati casi di infestazione, a provvedere alla
sradicazione della pianta e al corretto smaltimento di
tutte le sue parti ad opera di professionisti. E allora,
ci domandiamo, per quale motivo il Comune di Roma assiste passivamente
alla distruzione progressiva di migliaia di piante sul suo territorio
facendo ben poco per la tutela delle palme e quasi nulla per lo
smaltimento dei tronchi pericolosi delle piante morte? L’amministrazione
capitolina si ritiene esentata dal rispettare le leggi nazionali
ed europee? Cosa aspetta ad affrontare il problema prima che si
verifichi qualche seria disgrazia?
Questo
sito web di informazione ha già tentato di richiamare l’attenzione
delle istituzioni su questo grave pericolo e ha sollecitato un intervento
per fermare il degrado dei parchi. Purtroppo l'invito è rimasto
inascoltato e il punteruolo rosso ha continuato incontrastato la
sua azione. L’indifferenza delle persone e di coloro che debbono
controllare la situazione rende tutto più complicato e difficile.
Probabilmente arriveremo in pochi anni alla scomparsa delle palme
dalla nostra città, compresi quei secolari fusti che decorano
le ville pubbliche e i grossi giardini. Assisteremo con indifferenza
all’azione di questo parassita creando un precedente: se ci tolgono
anche il verde, cosa resterà dei nostri quartieri? Ultimo
capitolo del “verde dimenticato” che si aggiunge
alla sempre maggiore mancanza di senso civico: cartacce, bottiglie
vuote, escrementi dei cani, assenza di punti di raccolta rifiuti,
scarsa illuminazione, imbrattamenti, scarsa educazione dei frequentatori,
poca sicurezza.
Siamo certi che le associazioni territoriali interverranno presto,
con iniziative concrete, onde richiamare l’attenzione pubblica su
questi fenomeni di degrado al fine di bloccarlo e provocare un’inversione
di tendenza. I primi passi sono stati già fatti ma la strada
è lunga e tortuosa.