Miasmi Depuratore Roma Est – esaminiamo gli aspetti giuridici con l'avvocato Salamone

10 Ottobre 2011 – Oggi vogliamo riflettere con un esperto sugli aspetti giuridici della vicenda delle cattive emissioni del Depuratore Roma Est. Come sapete già, è stato presentato un esposto dei cittadini alla Procura della Repubblica, preparato dall’avvocato Francesco Emanuele Salamone, in cui si dichiara di “avvertire periodicamente, in prossimità della propria abitazione, odori acri e nauseabondi, aventi carattere non momentaneo. Tali nauseanti odori arrecano al dichiarante fastidio, disagio, disturbo, determinando altresì un turbamento della propria tranquillità, tale da produrre al sottoscritto un impatto negativo sull’esercizio delle normali attività quotidiane di lavoro e di relazione.” Dopo questo primo atto, cosa accadrà? Ci sono tante domande che meritano un po’ di chiarezza e per questo abbiamo deciso di porre direttamente le nostre domande all’avvocato Salamone che sta difendendo gli interessi dei cittadini di Colli Aniene.
Dopo la presentazione dell’esposto alla Procura della Repubblica che cosa accadrà? Quali sono i tempi per avere qualche risultato?
Secondo quanto previsto dal nostro Codice di Procedura Penale, a seguito della presentazione di un esposto (nel nostro caso, è bene chiarirlo, contro ignoti), la Procura della Repubblica ha avviato – per il tramite degli Organi di Polizia Giudiziaria – indagini volte ad accertare la fondatezza di quanto indicato nell’esposto e ad individuare gli eventuali responsabili degli illeciti penali ravvisati. Ove ritenuti sussistenti i reati indicati nell’esposto ed una volta individuati gli eventuali responsabili, la Procura della Repubblica, attraverso l’esercizio dell’azione penale, darà inizio al processo. In questa sede, le persone danneggiate dal reato potranno costituirsi parte civile e chiedere all’imputato il risarcimento di tutti i danni subiti a causa del reato contestato.
Quanto alla tempistica per poter avere qualche risultato, non è possibile fare delle previsioni certe. Tuttavia, ritengo che, anche a seguito della presentazione degli esposti, il CdQ Colli Aniene, difeso dal sottoscritto, abbia già riportato un ottimo risultato, quale l’adozione – in tempi brevissimi, considerati i tempi “biblici” della Giustizia italiana – del provvedimento con cui il Sostituto Procuratore che segue la vicenda inerente i “fumi tossici” provenienti da La Martora ha disposto la rimissione in pristino e la messa in sicurezza dell’area. Tale provvedimento permetterà infatti, da un lato, di mantenere in sicurezza l’area, mentre, dall’altro, di ottenere la rimozione di tutti i rifiuti presenti nella stessa, con evidente riduzione delle colonne di fumo che – da settimane – affliggono la cittadinanza di Colli Aniene. Spero che questo sia il primo di tanti altri risultati. Come si suol dire “chi bene incomincia, è già a metà dell’opera”. In ogni caso, continueremo a vigilare personalmente presso i competenti Uffici affinchè le indagini proseguano nella maniera più celere possibile, tenuto conto dell’esistenza di tempi tecnici (diversi mesi) accordati dalla Legge alla Magistratura per lo svolgimento delle indagini.
Ci potrebbe essere qualche atto clamoroso, tipo sequestro dell’impianto, da parte del Procuratore che indagherà su questa questione?
Sì, nel caso in cui ne ravvisi gli estremi di legge. Ritengo, però, che un provvedimento di tal genere sia molto improbabile ed adottato solo se assolutamente necessario.
Quali sono le speranze di ottenere un risultato positivo dall’esposto presentato?
Per rispondere a questa domanda, è necessario – a mio avviso – capire preliminarmente cosa si intenda per risultato positivo. Personalmente, ritengo che – a prescindere dalla vicenda processuale – il Cdq Colli Aniene potrà ritenersi soddisfatto ove, anche attraverso gli esposti, riesca (come sta già accadendo) ad aumentare l’attenzione delle Istituzioni e della collettività sul problema dei miasmi e dei fumi tossici avvertiti dai cittadini, che – per come indicato nelle migliaia di dichiarazioni allegate agli esposti – sono da ritenersi quantomeno intollerabili. Ciò, a prescindere dalla sussistenza o meno di reati e dall’individuazione di eventuali responsabili. Compito, quest’ultimo affidato alla Magistratura Inquirente, alla quale sia il sottoscritto che il Cdq Colli Aniene stiamo assicurando la massima collaborazione e disponibilità. Con l’occasione, mi preme inoltre esprimere i miei più sinceri ringraziamenti ai rappresentanti del Cdq Colli Aniene, per l’opera che stanno prestando in difesa dell’intera collettività. Gli amici del Cdq incarnano perfettamente quello che, a mio avviso, dovrebbe essere il concetto di impegno sociale: mettersi a disposizione degli altri per gli altri. Anche per questo, ho deciso di assisterli in questa vicenda.
Premesso che sono passati quasi quaranta anni dalla costruzione di palazzi a ridosso del depuratore ed è ormai troppo tardi per rivalersi sul costruttore o su chi ha autorizzato i progetti abitativi, ritiene che sia possibile preparare una Class Action contro l’azienda municipale dopo che, i lavori di ampliamento eseguiti lo scorso anno e l’allaccio di nuovi collettori, hanno aggravato la situazione generale delle emissioni?
Tecnicamente, nell’ipotesi in cui la Procura della Repubblica ritenga che nei fatti indicati nell’esposto si ravvisino fatti di reato e che, per essi, debbano rispondere taluni soggetti, i cittadini avranno la possibilità, costituendosi parte civile, di chiedere in sede processuale il risarcimento di tutti danni (patrimoniali e non patrimoniali) subiti. La costituzione di parte civile, in caso di condanna dell’imputato, permetterà ai cittadini di poter ottenere il risarcimento dei danni patiti.
Ritiene che ci sia possibilità di procedere alla richiesta di spostamento del depuratore in una zona più deserta della città?
In teoria sì, anche se per avviare una richiesta di tal genere è necessario avviare un apposito procedimento amministrativo che vedrebbe coinvolti numerosi enti territoriali.

Antonio Barcella
www.collianiene.org
news@collianiene.org

Articoli letti: 5

Commenti

13 ottobre 2011 - Incredibile torno ora dalla zona Prenestina-Collatina (13/10/2011 ore 22.30)...... le esalazioni mefitiche si avvertono fin lì, oltre Auchan, e avvicinandosi aumenta la sensazione sgradevole olfattiva, come la puzza di un concime chimico... verso via Bardanzellu sembra che ci sia una fogna a cielo aperto. Che schifo, ormai ho deciso, me ne andrò da questo quartiere dove è impossibile vivere, respirare, passeggiare all'aperto... che delusione.
Se con le buone non si ottiene nulla, facciamo sul serio stavolta.
Che la merda sia con noi. Claudio

11 ottobre 2011 - Spett.le Redazione, sono veramente colpita da quanto state facendo per il benessere di tutti noi abitanti di Colli Aniene vi ringrazio molto per il vostro personale impegno. Vorrei tanto essere dei vostri ma purtroppo o per fortuna (vista la puzza) sono spesso fuori Roma ed è proprio per questo che quando torno, come è successo l’altro ieri, la puzza mi fa desiderare di ritornare fuori. E ‘ manifesta dunque la malafede di quelli dell’Acea che nulla fanno a nostro favore e per la nostra salute. Non è la prima volta che vi scrivo a tal proposito ma adesso proprio non se ne può più vi ribadisco quello che vi scrissi giugno:- il DEPURATORE DI ROMA EST DEVE dico DEVE essere spostato molto molto fuori ROMA. I liquami di Ponte di Nona e del Polo Tecnologico non dovevano aggiungersi ai nostri insomma la ‘cacca’ di costoro ci ritorna indietro? L’unica soluzione definitiva e inevitabile sarà lo spostamento e questo graverà come al solito sulle nostre spalle. Perché se io e mio marito ci spostiamo di tanto in tanto perché in pensione e andiamo a respirare un po’ di aria pura da altre parti,l mio figlio abita ancora con noi e che cosa continua a respirare che è anche allergico e spesso ha l’asma che non può dormire la notte? E quest’asma a cosa è dovuta visto che abitia in Via Ciasca da quando aveva 9 mesi e fra qualche giorno compirà 27 anni? Ancora mi ricordo che ai parenti e agli amici che mi venivano a far visita nella nuova casa e mi chiedevano a che attribuire quel cattivo odore mi inventai che era provocato momentaneamente dal concime dato alle nuove piante che avevano impiantato, mentre sapevo bene che era il depuratore ed ero ben felice di abitare al primo piano perché si intravedeva appena una delle cupole e dicevo che dietro gli alberelli c’erano dei depositi dell’Acea dato che mi vergognavo di far sapere che la casa tanto agognata e comprata con tanti sacrifici e con un lungo mutuo da pagare aveva di fronte il depuratore che schifo! E anno dopo anno sofferenza dietro sofferenza eccoci alla resa dei conti. Noi non sapevamo, visto che ormai un bosco per fortuna ci copre la vista delle vasche, (anche dall’ottavo piano non si vedono più ma si sentono sia per il rumore delle pale, specie di notte, che per il nauseabondo olezzo) avessero addirittura costruito delle altre vasche? Questo è il colmo! E chi lo sapeva perchè non ci ha fatto scendere in piazza per protestare contro la costruzione di altre vasche di depurazione di liquami? I responsabili di questo ulteriore scempio dovranno essere puniti! Sono veramente indignata per tutto ciò e ribadisco :- “non ho alcuna intenzione di vendere la mia casa ed andare via dal mio quartiere a cui sono particolarmente legata e dove abbiamo trascorso 27 anni della nostra vita, come tanti sono stati costretti a fare a causa anche di questo annoso problema… Dobbiamo far spostare il depuratore. Sono disponibile ad unirmi alla denuncia penale. Vi ringrazio ancora per tutte le informazioni che ci date. Cordiali saluti. Giuseppina