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Ottobre 2011 – Nessun abitante di Colli Aniene avrebbe
mai potuto pensare che un nuovo progetto avrebbe superato
per inadeguatezza quanto realizzato qualche anno fa per
la pista ciclabile di viale Palmiro Togliatti. Ebbene ci
sono riusciti! L’incompiuta infrastruttura ciclopedonale
di viale Bardanzellu è sotto gli occhi di tutti e non si
riesce a comprendere un tale grado di incompetenza nel progettare
un’opera eccessivamente costosa per i benefici che porta alla comunità
e pericolosa per le soluzioni trovate negli attraversamenti. La
superficialità con cui sono stati affrontati i problemi è
dimostrata dal blocco dei lavori sopraggiunto a causa del pericolo
a cui hanno sottoposto gli alberi dello spartitraffico centrale
dopo il taglio delle radici. Per
realizzare l’opera c’erano altre mille soluzioni di minor impatto
ambientale e con costi più bassi, bastava ascoltare i cittadini
di questo quartiere che avrebbero potuto indicarle. Ora
ci ritroviamo un cantiere aperto e con i lavori bloccati a tempo
indeterminato. Basterebbe tutto questo a legittimare le
proteste dei residenti ma in realtà c’è un problema
che supera di lunga quanto già esposto: la sicurezza delle
opere di supporto alla pista ciclopedonale. Ci riferiamo agli attraversamenti
degli spartitraffici centrali eseguiti a gobba di cammello e ampiamente
ridotti per agevolare l’attraversamento dei ciclisti. Tutto questo
causa problemi di viabilità che mettono a repentaglio l’incolumità
di automobili e pedoni perché costringe i veicoli a manovre
pericolose soprattutto sugli incroci di via Compagna e di via Balabanoff.
Si
è verificato già qualche incidente, l’ultimo avvenuto
venerdì scorso, su cui gli abitanti di Colli Aniene hanno
il forte sospetto che, oltre alla probabile imperizia dei conducenti,
abbia contribuito un asfalto ormai sgretolato, una sede stradale
ridotta ed ancora transennata e un nuovo svincolo mal concepito.
A tal riguardo Claudio, un nostro lettore si chiede: “Dobbiamo
aspettare il morto per dare voce alle nostre lamentele che vanno
avanti da troppo tempo? Mi auguro di no...”
In attesa che il dubbio venga sciolto e si approntino quei correttivi
che garantiscano la sicurezza di tutti, dopo quello che abbiamo
già visto, ci domandiamo in preda all’inquietudine quale
soluzione sia stata trovata per superare la rotatoria, certamente
più complessa, tra viale Bardanzellu e viale Franceschini.
Attendiamo con timore e sgomento la risposta.
Antonio
Barcella
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