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novembre 2011 – C’è qualcosa che accomuna tutti
i cittadini del quadrante Roma Est e che mette fortemente in pericolo
il loro diritto di respirare: la qualità dell’aria. Che poi
si tratti di miasmi del depuratore Roma Est o dei fumi tossici provenienti
da discariche a ridosso dei campi nomadi oppure delle polveri sottili
da traffico delle grandi arterie per finire con lo smog emesso dai
grandi impianti industriali, il risultato non cambia. Sono i polmoni
dei residenti ad essere colpiti profondamente con la violazione
di un diritto non scritto: quello di poter respirare. Per fortuna
c’è qualcuno che non si rassegna a questa situazione e combatte
per fermare questi veri soprusi che, purtroppo, contano sull’indifferenza
di chi ci dovrebbe difendere. Mentre i residenti di Tor Sapienza,
del Collatino, di Colli Aniene e di Rebibbia si devono tutelare
prevalentemente dai fumi tossici e dai miasmi del depuratore, gli
abitanti di Settecamini, Case Rosse e il Polo Tecnologico devono
farlo contro il grosso impianto della BASF e il suo inceneritore.
Questi ultimi si sono organizzati in un’iniziativa che può
servire da esempio per gli altri problemi di Roma Est: il monitoraggio
della qualità dell'aria. I cittadini sono stati costretti
a fare in proprio ciò che la Pubblica Amministrazione non
ha mai fatto in 15 anni nonostante le migliaia di segnalazioni sulla
pessima qualità dell’aria che essi respirano. Hanno eseguito
uno studio
dettagliato per accertare i cattivi odori prodotti dall’inquinamento
dell’inceneritore della fabbrica che recupera e ricicla metalli
preziosi residuo della combustione. I dati di riferimento dello
studio sono rappresentati dalle segnalazioni di singoli cittadini
sui “Cattivi Odori” percepiti nel territorio circostante lo stabilimento
Basf. Ogni segnalazione si riferisce ad una percezione istantanea
del Cittadino che occasionalmente usciva da casa o apriva la finestra,
andava o tornava dal lavoro. La Basf ha sempre sostenuto che la
fonte dei cattivi odori era da ricercarsi altrove soprattutto nel
traffico locale e l’amministrazione pubblica ha accettato passivamente
queste conclusioni. Non sono di questo parere i residenti che lamentano
emissioni evidenti e la presenza di sostanze irritanti per gli occhi
e le prime vie respiratorie, percepiti soprattutto nelle ore serali,
notturne e mattutine. Disturbi che vengono attribuiti all’Inceneritore,
dal momento che non ci sono altre fonti di emissione così
importanti nel territorio di Case Rosse e Settecamini. Una vicenda
che ci ricorda tanto quella che stiamo vivendo nel nostro quartiere.
Anche da noi il CdQ ha provato a fare qualcosa di simile al monitoraggio
dei comitati di Case Rosse/Settecamini ma senza ottenere una forte
collaborazione di chi vive a ridosso del depuratore. Ciò
potrebbe essere causata dalla scarsa informatizzazione di una popolazione
piuttosto anziana e che segue con rassegnazione una questione decennale,
più che a una mancanza di volontà. Forse si otterrebbero
maggiori risultati con un questionario cartaceo da distribuire nel
quartiere.
Antonio
Barcella
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