Una manovra più equa e con minori sacrifici

20 dicembre 2011 Siamo convinti che una manovra più equa poteva certamente uscire dalle teste di eminenti e pagati professori della Bocconi e continueremo a sostenerlo portando dei dati oggettivi. La manovra Monti ha colpito come una mannaia i ceti medio-bassi senza farsi scrupolo delle tragedie che avrebbe creato nei nuclei familiari e per l’inevitabile recessione a cui questi provvedimenti avrebbero portato. Recessione, una parola che fa paura, che ci racconta di 800.000 posti di lavoro che andranno persi nel 2012 e di 75.000 esercizi commerciali costretti ad abbassare le loro saracinesche. Un paese sempre più povero grazie a politiche illogiche che, in un sol colpo, hanno distrutto ciò che questa nazione ha creato nei suoi primi 150 anni di storia. Mai come questa volta il cittadino è stato trattato, non come una persona, ma come un semplice numero asettico: milioni di limoni da spremere fino all’ultima goccia. Eppure esistevano alternative, sia politiche che economiche, per produrre qualcosa di diverso e, forse, non sarebbero state necessarie neanche le lacrime di coccodrillo che abbiamo visto versare.
33 miliardi di euro è quanto il governo ricaverà dalla manovra agendo prevalentemente su pensioni e tasse. Ecco come avremmo trovato noi una cifra superiore distribuendo più giustamente i sacrifici:

Cancellazione dei rimborsi elettorali 0,6 miliardi l’anno  
Cancellazioni missioni all’estero almeno 1 miliardo l’anno  
Cancellazione delle province e dei Municipi 2 miliardi l’anno  
Tagli ai costi della politica 6 miliardi circa all'anno
L’Italia, infatti, è il Paese che si posiziona al primo posto in Europa nel pagare le retribuzioni dei suoi politici). Cancellazione dei privilegi per le auto, i voli blu e tutte le spese accessorie che questi comportano nella pubblica amministrazione (compresi i rimborsi di 70.000 euro annuali elargiti a chi ha rinunciato all’auto blu). 629.120 “auto blu” in circolazione nel 2010. Anche solo ipotizzando che siano un quarto del numero citato ed il loro costo unitario sia calcolato in circa 30.000 euro l’anno per ciascuna di essa, ne risulterebbe comunque un costo complessivo di circa 5 miliardi di euro annui
Soppressione enti inutili 2 miliardi l’anno  
Utilizzo della sola moneta elettronica per qualsiasi acquisto almeno 200 miliardi l’anno cancellerebbe di fatto tutta l’evasione - da sola basterebbe ad annullare il debito pubblico nel giro di 7 - 8 anni
Tassazione 20 % capitali scudati almeno 10 miliardi di euro  
Tassazione capitali all’estero almeno 10 miliardi di euro Accordi Rubik:- Germania e Inghilterra hanno già fatto accordi con la Svizzera per questo tipo di operazione
Aumento tassazione IRPEF (+3% per redditi oltre 75.000€) 0,3 miliardi di euro annui  
Destinare la "non scelta" sull’8 per mille IRPEF alla riduzione del debito. 0,7 miliardi l’anno Resterebbe invariato il contributo alla Chiesa Cattolica e alle altre religioni
Imposta sui grandi patrimoni 1 miliardo di euro per patrimoni superiori a 2.000.000 euro
Asta delle Frequenze TV 5 miliardi di euro annui  
ICI e IRES sui beni vaticani 1,5 miliardi di euro annui esclusi i luoghi di culto
Innalzamento della Pensione di anzianità 3 miliardi di euro annui 40 anni di contributi e 62 anni di età - oppure quota 102 sommando età anagrafica ad anzianità lavorativa
Tagli delle spese militari 3 miliardi annui negli ultimi anni sono stati finanziati programmi inutili e costosi volti all'acquisto di mezzi e armamenti che nella grande maggioranza dei casi vengono utilizzati poco o nulla. È il caso di 95 caccia Euro Fighter, ordinati per la difesa aerea, per i quali il costo preventivato è di 18 miliardi di euro, oppure il caso dei 131 cacciabombardieri Jsf, il cui costo ipotizzato è ormai di 15 miliardi di euro. Ad essi, poi, si aggiungono 600 milioni di euro per l'acquisto di missili terra aria Meads, programma successivamente cancellato, i 464 milioni spesi per 70 mezzi semoventi Pzh 2000 e i 304 milioni pagati per 540 autoblindo Puma, rivelatisi inadatti ad un potenziale impiego nelle missioni (fonte IDV)
Tetti degli stipendi per tutti i dirigenti pubblici 2 miliardi di € annui (massimo 250.000 €)

Ormai noi italiani ci beviamo tutto quello che propaganda la televisione e restiamo fermi e rassegnati ad assistere al teatrino della politica. Se le persone non vanno in pensione, quando si libereranno posti lavoro da destinare ai nostri giovani? Grazie alla distruzione del welfare avremo presto chirurghi che, alla soglia dei 70 anni e con le mani tremanti, saranno chiamati in sala opearatoria, professori così anziani che non avranno più alcuna voglia di trasmettere insegnamenti ai nostri giovani, poliziotti con i capelli bianchi costretti ad inseguire ladri ed assassini a bordo della loro bicicletta perchè non ci saranno altri mezzi a disposizione. Un governo forte con i deboli e zerbino di fronte ai potenti. La soluzione ai problemi dei ceti più poveri non può arrivare da chi guadagna milioni di euro ed ha come obiettivo solo di salvare il proprio "piccolo impero" personale. Questa manovra serve soprattutto a difendere gli interessi di chi ha investito enormi capitali in borsa e delle grandi lobbies. E' ora di tornare ad usare la nostra testa per capire che, come al solito,... ci stanno fregando!

Antonio Barcella
www.collianiene.org
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