Salutiamo il 2011: bilancio di un anno con crisi economiche e disastri mondiali

31 dicembre 2011 – Alla vigilia del 2012 è tempo di fare un bilancio dell’anno appena trascorso, un periodo caratterizzato da eventi mondiali e nazionali che rimarranno nella storia. Nel breve giro di 365 giorni si sono succeduti avvenimenti politici importanti come la Primavera Araba, che ha portato alla caduta di regimi che dominavano da decenni la parte sud del mediterraneo come Ben Alì in Tunisia, Mubarak in Egitto e Gheddafi in Libia e ha fatto vacillare governi consolidati come quello siriano del presidente Assad e perfino l’Iran ha avuto le sue contestazioni in casa. Un anno con le sue morti illustri, come il brutale omicidio di Gheddaffi e quello di Bin Laden, la prematura scomparsa del cofondatore della Apple Steve Jobs per finire al recente decesso del dittatore coreano Kim Jong-il.
Non sono mancati i sempre più frequenti disastri naturali che hanno avuto il suo epicentro con la fortissima scossa di terremoto a largo del Giappone seguita dal terribile Tsunami che, oltre a causare la morte di circa quindicimila esseri umani, ha provocato danni irreversibili alla centrale nucleare di Fukushima mettendo in dubbio in molti paesi del mondo le scelte di politica energetica.
Per fortuna ci sono stati anche avvenimenti positivi, soprattutto nel campo scientifico, con l’esperimento del CERN che ha portato al superamento della velocità della luce da parte dei neutrini (particelle elementari della materia) ed eventi mondani come il matrimonio del principe William, duca di Cambridge, e Catherine Middleton. Non possiamo dimenticare invece le immagini brutali dei corpi dei ragazzi assassinati in Norvegia dallo spietato killer Anders Behring Breivik: sull’isola di Utoya sparò su giovani inermi che partecipavano ad un campo organizzato del Partito Laburista Norvegese.
Certamente l’avvenimento che ha maggiormente influito sul popolo italiano è stato la crisi del debito pubblico e dell’economia dei paesi dell’Euro. Un attacco speculativo che ha messo in ginocchio la nazione e che ha portato alle dimissioni del governo Berlusconi e all’ingresso del “professor” Monti con le sue scelte impopolari e, per ora, per nulla eque. Siamo all’inizio di una recessione complicata e difficile da superare che influirà sull’economia locale e cambierà la vita di molte famiglie.
Un mutamento improvviso che modificherà i comportamenti della gente e porterà all’impoverimento del territorio. Solo con un’oculata gestione delle poche risorse a disposizione si potrà tamponare una crisi drammatica. In questo scenario orribile, continuano a non vedersi i sacrifici della “casta” e i tagli alle spese della politica. Un paese in cui la “classe politica” non ha ancora capito la sua distanza abissale da chi deve sbarcare il lunario tutti i giorni. Perseverando nell’illogicità del sistema politico ed economico di questa nazione, prima o poi, arriverà inevitabilmente anche una “Primavera Italiana”. C’è ancora tempo per evitare che questo accada ma chi ci governa deve capire che non può essere sempre il ceto più basso a pagare per tutti.
Non basteranno i rintocchi della mezzanotte a cancellare un anno difficile ma a tutti voi va il nostro migliore augurio di poter recuperare nel prossimo anno la serenità e la fiducia nel futuro.

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