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dicembre 2011 – Alla vigilia del 2012 è tempo di
fare un bilancio dell’anno appena trascorso, un periodo caratterizzato
da eventi mondiali e nazionali che rimarranno nella storia. Nel
breve giro di 365 giorni si sono succeduti avvenimenti politici
importanti come la Primavera Araba, che ha portato
alla caduta di regimi che dominavano da decenni
la parte sud del mediterraneo come Ben Alì in Tunisia, Mubarak
in Egitto e Gheddafi in Libia e ha fatto vacillare governi consolidati
come quello siriano del presidente Assad e perfino l’Iran ha avuto
le sue contestazioni in casa. Un anno con le sue morti illustri,
come il brutale omicidio di Gheddaffi e quello di Bin Laden,
la prematura scomparsa del cofondatore della Apple Steve
Jobs per finire al recente decesso del dittatore coreano
Kim Jong-il.
Non sono mancati i sempre più frequenti disastri naturali
che hanno avuto il suo epicentro con la fortissima scossa di terremoto
a largo del Giappone seguita dal terribile Tsunami che, oltre a
causare la morte di circa quindicimila esseri umani, ha provocato
danni irreversibili alla centrale nucleare di Fukushima
mettendo in dubbio in molti paesi del mondo le scelte di politica
energetica.
Per fortuna ci sono stati anche avvenimenti positivi, soprattutto
nel campo scientifico, con l’esperimento del CERN che ha portato
al superamento della velocità della luce
da parte dei neutrini (particelle elementari della materia) ed eventi
mondani come il matrimonio del principe William, duca di
Cambridge, e Catherine Middleton. Non possiamo dimenticare
invece le immagini brutali dei corpi dei ragazzi assassinati in
Norvegia dallo spietato killer Anders Behring Breivik:
sull’isola di Utoya sparò su giovani inermi che partecipavano
ad un campo organizzato del Partito Laburista Norvegese.
Certamente l’avvenimento che ha maggiormente influito sul popolo
italiano è stato la crisi del debito pubblico e dell’economia
dei paesi dell’Euro. Un attacco speculativo che ha messo
in ginocchio la nazione e che ha portato alle dimissioni del governo
Berlusconi e all’ingresso del “professor” Monti con le sue scelte
impopolari e, per ora, per nulla eque. Siamo all’inizio di una recessione
complicata e difficile da superare che influirà sull’economia
locale e cambierà la vita di molte famiglie.
Un mutamento improvviso che modificherà i comportamenti della
gente e porterà all’impoverimento del territorio. Solo con
un’oculata gestione delle poche risorse a disposizione si potrà
tamponare una crisi drammatica. In questo scenario orribile, continuano
a non vedersi i sacrifici della “casta” e i tagli alle spese della
politica. Un paese in cui la “classe politica” non ha ancora
capito la sua distanza abissale da chi deve sbarcare il lunario
tutti i giorni. Perseverando nell’illogicità del sistema
politico ed economico di questa nazione, prima o poi, arriverà
inevitabilmente anche una “Primavera Italiana”. C’è ancora
tempo per evitare che questo accada ma chi ci governa deve capire
che non può essere sempre il ceto più basso a pagare
per tutti.
Non basteranno i rintocchi della mezzanotte a cancellare un anno
difficile ma a tutti voi va il nostro migliore
augurio di poter recuperare nel prossimo anno la serenità
e la fiducia nel futuro.