In grave ritardo la bonifica di via della Martora

3 gennaio 2012 – A distanza di due mesi dall’inizio dei lavori le ruspe sono ancora in opera per rimuovere i cumuli di rifiuti dall’area precedentemente occupata dal campo nomadi. Questa prima operazione che doveva precedere la bonifica effettiva, secondo quanto dichiarato dall’assessorato all’ambiente, doveva durare circa 25 giorni. Come prevedevamo, l’intervento si è rivelato più complesso di quanto ipotizzato. Strati molto profondi di materiale da discarica e la presenza di rifiuti speciali, che devono necessariamente essere separati dal resto, ostacolano il lavoro della ditta appaltatrice con conseguente lievitazione dei tempi del progetto.
Pochi giorni di ritardo non sono per noi un segnale di allarme, purché la bonifica proceda senza interruzioni e non vengano a mancare i fondi per i lavori. Quello che invece ci preoccupa maggiormente è la tutela dell’area e il controllo del territorio, atti ad evitare nuovi e pesanti danni all’ambiente.
Purtroppo dobbiamo costatare che, nella zona a ridosso di via della Martora, sono presenti nuovi micro insediamenti abusivi, si stanno creando una serie di nuove piccole e grandi discariche e continuano a divampare i roghi con i loro fumi tossici. Riguardo alle nocive esalazioni alla diossina, notiamo che la situazione atmosferica di questi giorni rende la situazione insopportabile soprattutto per gli abitanti del Collatino a causa del ristagno dell’aria che non permette ai vapori di disperdersi in un ambiente più ampio. Veleni che con le piogge rientrano nella terra e vanno ad inquinare, oltre ai polmoni di tutti, i piccoli orti abusivi a ridosso dell’autostrada A24. Mangiare quegli ortaggi è un grosso rischio per la salute.
Nel nostro sopralluogo verso l’area di via della Martora non è mancato neanche il solito tombino aperto con i resti del furto di cavi elettrici da parte dei “predatori” di metalli.
Se non si farà qualcosa in merito, l’amministrazione capitolina avrà solo gettato dalla finestra una somma enorme che non sarà servita a nulla.

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Commenti

5 gennaio 2012 - Piena solidarietà al sig. Alessandro e a tutti gli "affumicati", confermo inoltre i complimenti alla redazione perchè volge spesso l'attenzione a un argomento che tutto sommato riguarda soprattutto le zone limitrofe rispetto alla loro competenza. Purtroppo questo degradante fenomeno da Terzo mondo è ignorato dalle Istituzioni (tutte: dal sindaco, alle forze dell'ordine, fino alla magistratura) perchè alla fin fine coinvolge poche centinaia di persone quì e poche altre centinaia di persone in altre zone periferiche della città, su un territorio di quasi tre milioni di abitanti. La conquista più importante sui diritti umani negli ultimi secoli è stata l'UGUAGLIANZA. Siamo tutti uguali (o meglio, dovremmo esserlo) nei diritti e nei DOVERI. Anzi, prima nei doveri, e successivamente, come riflesso, nei diritti. Tutti uguali - a prescindere dal gruppo etnico e dal passaporto - di fronte alla LEGGE. Con la conseguenza che la GIUSTIZIA dovrebbe essere uguale per tutti, e i reati vanno perseguiti e puniti. Per questo non può esserci solidarietà verso chi vive abitualmente di reati, italiani o stranieri che siano. Trovare una qualche giustificazione a chi commette reati è un errore concettuale che mette in discussione quella magnifica conquista dell'umanità che è l'uguaglianza. Siamo tutti uguali. Le legge deve essere uguale per tutti e la solidarietà va solo agli onesti, italiani e stranieri che siano. Asvin

5 gennaio 2012 - Buongiorno, volevo informarvi che di fronte al campo nomadi di via Salviati è stata installata una piccola rete per delimitare un'area che era (ed è) adoperata dai "nomadi" come parcheggio. A distanza di pochi giorni questa delimitazione è stata divelta e nessuno dei nostri amministratori ha fatto niente. Inoltre, i fuochi che sprigionano fumi tossici non si sono fermati, i rifiuti speciali che producono i nomadi (lavatrici, frigoriferi ecc) li buttano su via Salviati e via Sansoni, la recinzione in cemento armato che delimita il campo nomadi è stata distrutta in diversi punti per accedervi direttamente dalla strada alla loro baracca creando veri problemi di sicurezza stradale (figuriamoci se poteva fermarli un recinzione con rete da polli per l'area parcheggio), la sera si mettono fuori al campo con fuochi accesi per strada con fare minaccioso. MA A CHI ASPETTIAMO PER MANDARLI FUORI DA ROMA O MAGARI RIDIMENSIONARLI FACENDO RISPETTARE SEMPLICEMENTE LE LEGGI. Consapevole del fatto che nessuno farà niente, scrivo per essere solidale con chi vive quotidianamente di questi problemi. Alessandro

Nota della Redazione - Pubblichiamo il commento del lettore ma ricordiamo che questo sito è per la tutela dei diritti di tutti, sia di chi è costretto a respirare i fumi tossici e ad osservare passivamente lo scempio del territorio, sia di chi è costretto a vivere in piccoli lagher senza alcun tipo di servizio e in condizioni disumane.