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gennaio 2012 – Se qualcuno si è fatto trarre in
inganno dalla fotografia lo rassicuriamo subito: non si tratta dell’inaugurazione
di una nuova fontana. Purtroppo, è l’ennesimo furto dei predatori
di metallo che tanti danni stanno arrecando al territorio e alle
casse dell’amministrazione capitolina. Ormai questi delinquenti
sembrano aver trovato una nuova fonte di guadagno oltre i cavi di
rame e i coperchi dei tombini. Pochi giorni dopo la sparizione della
fontanella di via Corsanego ieri è stata via Zanardi a pagare
lo stesso tributo ai malfattori. I ladri hanno agito in pieno giorno,
con la sfrontatezza di chi non ha nulla da temere, lasciando in
eredità uno schizzo d’acqua che arrivava oltre i quattro
metri di altezza. Forse,
però, questa volta non hanno fatto i conti con il senso di
civiltà di un testimone, un ex carabiniere, che ha rilevato
la targa della Fiat Stilo bianca con cui i ladri si sono allontanati.
Auspichiamo che i delinquenti siano presto assicurati alla giustizia
ma temiamo che, a causa del sovraffollamento delle carceri italiane,
saranno fermati per poco tempo prima che tornino a commettere un
nuovo misfatto. Tutto questo è accaduto in un giorno in cui
diverse macchine di polizia e carabinieri presidiavano il quartiere
per un altro furto avvenuto ai danni di un esercizio commerciale:
i malviventi si sentono talmente forti e arroganti al punto da lanciare
quasi una sfida ai tutori dell’ordine pubblico. È arrivato
il momento che ogni cittadino si faccia carico del dovere di aiutare
le forze dell’ordine a combattere la criminalità comunicando
loro qualsiasi movimento sospetto nel quartiere: noi che viviamo
più intensamente il territorio dobbiamo essere la prima linea
di difesa della nostra sicurezza.