La sabbia nei rubinetti allarma i cittadini – per ACEA è tutto a posto

23 gennaio 2012 – Prendiamo spunto da un messaggio ricevuto in redazione da parte di un abitante di Rebibbia per parlare di un problema che sta preoccupando una larga parte dei cittadini: sabbia e fanghi nell’acqua dei rubinetti. Partiamo dai fatti. Appena passata l’estate molti romani hanno iniziato a trovare sedimenti, soprattutto sabbia rossa, nell’acqua delle proprie abitazioni. Chi disponeva di filtri alla fonte del prelievo si è accorto prima degli altri di questo disservizio a causa dell’intasamento degli stessi. Molti di loro, per proteggere i loro bambini, hanno iniziato ad usare accorgimenti che comunque hanno un costo: bollire l’acqua prima di usarla, lavare i denti con l’acqua minerale, pulire frequentemente i filtri. L’ultima di queste azioni è la più indicata perché i batteri possono formarsi soprattutto quando c’è un maggiore accumulo di sedimenti. Purtroppo i filtri bloccano solo i residui più grandi, gli altri possono essere ingeriti e potrebbero essere dannosi per la salute. Molti romani che possiedono impianti termo autonomi hanno lamentato un’ulteriore disfunzione: i fanghi ostruiscono le caldaie che molto spesso vanno in blocco.
Un allarme eccessivo o un fenomeno da tenere sotto controllo? Per ora, propendiamo per la seconda ipotesi sperando che siano presto attuati gli opportuni accorgimenti per riportare al più presto la situazione alla normalità. Questo perché riteniamo giusto fidarci del comunicato di ACEA che ci informa che i controlli effettuati non evidenziano indici di inquinamento e hanno confermato la piena conformità ai limiti fissati dalla normativa vigente per le acque destinate al consumo umano.

Comunicazione per i clienti ACEA

“A valle di un incontro con le ASL competenti in merito alle segnalazioni di sedimenti negli impianti idrici degli appartamenti, Acea specifica che i monitoraggi eseguiti sia ai punti di controllo ufficiali che a quelli di verifica richiesti presso singole utenze non evidenziano indici di inquinamento, né non conformità al Decreto 31/2001 in materia di acqua destinata al consumo umano.
La presenza di eventuali sedimenti calcarei è compatibile con la caratteristica carbonatica dell’acqua distribuita dai sistemi acquedottistici romani, soprattutto in concomitanza di miscelazione di acqua calda /fredda.
Acea e le Asl proseguiranno, come sempre, a monitorare la qualità della risorsa idrica secondo programmi di prelievi nei termini di legge.”

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