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gennaio 2012 – Prendiamo spunto da un messaggio
ricevuto in redazione da parte di un abitante di Rebibbia per parlare
di un problema che sta preoccupando una larga parte dei cittadini:
sabbia e fanghi nell’acqua dei rubinetti. Partiamo dai fatti. Appena
passata l’estate molti romani hanno iniziato a trovare sedimenti,
soprattutto sabbia rossa, nell’acqua delle proprie abitazioni. Chi
disponeva di filtri alla fonte del prelievo si è accorto
prima degli altri di questo disservizio a causa dell’intasamento
degli stessi. Molti di loro, per proteggere i loro bambini, hanno
iniziato ad usare accorgimenti che comunque hanno un costo: bollire
l’acqua prima di usarla, lavare i denti con l’acqua minerale, pulire
frequentemente i filtri. L’ultima di queste azioni è la più
indicata perché i batteri possono formarsi soprattutto quando
c’è un maggiore accumulo di sedimenti. Purtroppo i filtri
bloccano solo i residui più grandi, gli altri possono essere
ingeriti e potrebbero essere dannosi per la salute. Molti romani
che possiedono impianti termo autonomi hanno lamentato un’ulteriore
disfunzione: i fanghi ostruiscono le caldaie che molto spesso vanno
in blocco.
Un allarme eccessivo o un fenomeno da tenere sotto controllo? Per
ora, propendiamo per la seconda ipotesi sperando che siano presto
attuati gli opportuni accorgimenti per riportare al più presto
la situazione alla normalità. Questo perché riteniamo
giusto fidarci del comunicato di ACEA che ci informa che i controlli
effettuati non evidenziano indici di inquinamento e hanno confermato
la piena conformità ai limiti fissati dalla normativa vigente
per le acque destinate al consumo umano.
Comunicazione
per i clienti ACEA
“A
valle di un incontro con le ASL competenti in merito alle
segnalazioni di sedimenti negli impianti idrici degli appartamenti,
Acea specifica che i monitoraggi eseguiti sia ai punti di
controllo ufficiali che a quelli di verifica richiesti presso
singole utenze non evidenziano indici di inquinamento, né
non conformità al Decreto 31/2001 in materia di acqua
destinata al consumo umano.
La presenza di eventuali sedimenti calcarei è compatibile
con la caratteristica carbonatica dell’acqua distribuita
dai sistemi acquedottistici romani, soprattutto in concomitanza
di miscelazione di acqua calda /fredda.
Acea e le Asl proseguiranno, come sempre, a monitorare la
qualità della risorsa idrica secondo programmi di
prelievi nei termini di legge.”
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