Scarseggiano frutta e verdura sui banchi dei supermercati e benzina nei distributori

26 gennaio 2012 – Niente panico! Non siamo ancora in una situazione di allarme e crediamo che il problema sarà risolto prima che diventi una vera emergenza. Per ora, il fattore principale della penuria di ortaggi e frutta negli esercizi commerciali, anche del nostro quartiere, è dovuta più alla corsa all’accaparramento che allo sciopero in atto degli autotrasportatori. Tutti noi abbiamo nelle nostre case scorte sufficienti per affrontare anche un medio periodo di scarsità dei generi alimentari senza soffrire la fame. La stessa cosa si può dire per la benzina. Chi di noi non ha già nel serbatoio della propria automobile un certo numero di litri di carburante in più rispetto al normale? Anche in questo caso abbiamo scorte sufficienti ad affrontare la situazione. E poi ammettiamolo, qualche giorno senza usare l’automobile, o riducendone l’utilizzo, può solo far bene alla città e al quartiere.
Non vogliamo allinearci con le vedute più pessimistiche del problema, siamo certi che, se necessario, il governo interverrà con provvedimenti duri contro i blocchi dei tir ma ci auguriamo che non siano necessari e che prevalga il senso di responsabilità. Rispetto per il diritto alla protesta fino a che queste rivendicazioni non danneggeranno gli interessi di tutti gli altri cittadini.
Alcuni accorgimenti sono stati già adottati: i taxi si riforniscono nei depositi dell’ATAC, in altre città le autobotti vengono scortate nei distributori.
Siamo molto più preoccupati per l’aumento indiscriminato dei prezzi dei generi alimentari che questa situazione sta provocando. Sappiamo bene che il costo delle merci sale molto velocemente ma, quando la situazione si normalizza, la discesa dei prezzi segue un percorso molto lento e difficoltoso senza tornare mai alla situazione precedente alla crisi. Invitiamo le autorità competenti a vigilare contro ogni tipo di speculazione. Ben vengano le iniziative della Coldiretti che in molte città ha distribuito quintali di frutta e verdura gratuita al fine di calmierare i prezzi ed evitare lo sfruttamento.
Speriamo soltanto che la protesta non si estenda a macchia d’olio ad altre categorie. Il grado di malessere avvertito dagli italiani è piuttosto alto, frutto di errori decennali di una classe politica non all’altezza che ha difeso solo i propri privilegi. Il vero pericolo è che le rivendicazioni, del tutto legittime, si diffondano in tutte le categorie della nazione in maniera incontrollata, provocando reazioni a catena.

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