Dopo la neve, “piovono” polemiche

6 febbraio 2012 – Roma completamente imbiancata è uno spettacolo unico che, per nostra fortuna, si verifica ogni quarto di secolo. All’allegria dei più piccoli fa da contraltare la preoccupazione degli adulti alle prese con un’emergenza pressoché sconosciuta che li lascia spiazzati. Nella mia vita solo tre volte ho visto una nevicata di queste dimensioni. Nella prima quella del 1956 ero troppo piccolo per ricordare le difficoltà affrontate dalla città, quella del 1985 fu affrontata in maniera altrettanto disastrosa di quella attuale con l’aggravante che il gelo trasformò subito il manto nevoso in un insidioso strato di ghiaccio che mise in ginocchio la città.
Anche questa volta Roma si è trovata in grossa difficoltà ad affrontare un’emergenza atipica nonostante le continue previsioni attendibili che ricevevamo dalle varie stazioni meteo. Mi aspettavo le solite polemiche ma sono rimasto allibito di fronte alla reazione del Sindaco di Roma Gianni Alemanno che, anziché appellarsi alla “storica” difficoltà di una città impreparata ad affrontare un elemento che per lei non è congeniale, tenta una sorta di scaricabarile verso la Protezione Civile. Siamo certi che ognuno ha le proprie responsabilità ma ora è solo il momento di rimboccarsi le maniche e lavorare per far ripartire la città. Solo a bocce ferme, dovranno essere analizzate bene le cose che hanno funzionato (poche) e quelle su cui in futuro sarà necessario intervenire (molte).
Proviamo a fare noi quello che avrebbero dovuto fare le Istituzioni elencando le criticità e i problemi più seri.
Al primo posto tra le cose da sistemare mettiamo certamente la Mobilità. Ai primi fiocchi di neve si vedevano pochi mezzi ATAC e la maggior parte con la scritta “DEPOSITO”. I cittadini sono stati abbandonati sotto la tormenta e si sono sobbarcarti distanze di oltre dieci chilometri a piedi per raggiungere le proprie abitazioni. E come non citare il vergognoso spettacolo fornito sul Raccordo Anulare da centinaia di migliaia di veicoli che lo hanno preso d’assalto senza quelle precauzioni minime che dovevano essere prese per l’allerta meteo (almeno le catene a bordo).
Altro problema da citare è relativo al sale che doveva essere sparso sulle strade. È stato distribuito preventivamente lungo le vie consolari ma quando è scattata l’emergenza non c’era nessuno a spargerlo e quindi sono rimasti piccoli monumenti ricoperti di ghiaccio dove, guardando bene sotto, si potevano scorgere intatti sacchetti pronti da usare nella prossima nevicata che si verificherà, più o meno, tra venticinque anni.
Un’ulteriore critica va poi ai mezzi spazzaneve, circa 250, che erano stati approntati per far fronte al pericolo. Le testimonianze oculari raccontano che se ne sono visti ben pochi, soprattutto quelli preparati dall’Ama e dal Servizio Giardini. Molte ditte che si erano impegnate nelle forniture, sembra siano sparite, con i primi fiocchi di neve mentre alcuni mezzi sono rimasti bloccati nella gigantesca morsa del traffico che avvolgeva la città.
Un ultimo appunto lo rivolgiamo ai responsabili della Sicurezza Pubblica. Con la difficoltà della neve si sono allentati i controlli e questo ha consentito, almeno a Colli Aniene, che i malviventi agissero indisturbati a svuotare diversi esercizi commerciali.


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