Luci e ombre sull’assemblea pubblica sul tema dell’Emergenza Sicurezza

16 febbraio 2012 – Quando si discute in una pubblica assemblea di temi importanti per il quartiere non si può che giudicare positivo il confronto anche se non possiamo fare a meno di rilevare qualche aspetto critico. La dialettica aiuta a trovare la forza per affrontare i problemi e soprattutto a vagliare possibili soluzioni in una materia complessa come può esserlo la Sicurezza Pubblica. Questa volta, non me la sento proprio di vedere il bicchiere mezzo pieno: da questo dibattito è emersa soprattutto la rassegnazione di chi ciclicamente assiste al trionfo dell’illegalità. Il più importante degli elementi negativi è stata la pressoché totale assenza di chi è più colpito dai fenomeni di microcriminalità ossia commercianti e imprenditori. Non riusciamo a capire perché quella categoria non partecipa alla difesa dei propri diritti. La risposta più logica e forse la più vicina alla verità è che, in questa emergenza, prevale nel negoziante il desiderio di non esporsi troppo perché si sente costantemente sotto il mirino della malavita.
Certamente l’assemblea è arrivata tardi, quando le associazioni territoriali si erano già prodigate in un gran lavoro che ha portato come risultato ad un controllo più accurato del territorio da parte delle forze dell’ordine. Un lungo percorso irto di difficoltà che ha cambiato gli obiettivi prefissati dal Comitato Promotore. Dalla questione iniziale legata all’emergenza criminalità ci si è spostati sul fronte del lento degrado del quartiere che, di certo, è una delle componenti principali del problema ma non la sola. Siamo tutti convinti che aumentare i luoghi di aggregazione e di incontro può favorire la socializzazione ma sicurezza e sviluppo sono due questioni che, a parer mio, debbono essere trattate su due binari separati, pur essendo della stessa importanza.
Non sarà un cinema in più o un evento culturale a far desistere il delinquente dal reperire denaro facile. La lotta all’illegalità si fa soprattutto con un salto culturale che possa cancellare con un colpo di spugna la rassegnazione e ci induca a collaborare con le Forze dell’Ordine. Questo non significa che il nostro territorio non abbia un urgente bisogno di un teatro, di una multisala o altri punti di aggregazione per i giovani. È spiacevole costatare che un Municipio di centosettantamila persone non abbia una sala cinematografica all’interno del suo territorio se non quella a “luci rosse” sulla via Tiburtina.
Per tornare al resoconto dell’assemblea di ieri sera, dopo l’introduzione di un rappresentante del Comitato Promotore, Natale Di Rubbo, che ha prima riconosciuto una maggiore presenza di polizia e carabinieri sul controllo del quartiere e ha poi rivolto un invito alle Forze dell’Ordine affinché il presidio attuale non diventi effimero con il passare del tempo. Ha sollecitato tutti ad una maggiore collaborazione con le forze di polizia e carabinieri che senza l’aiuto dei cittadini hanno una maggiore difficoltà a fermare i fenomeni di criminalità. Attraverso l’intervento successivo di Antonio Viccaro sono stati invece affrontati i problemi del degrado del quartiere e come questi possano alimentare la microcriminalità. “Cercare di capire dove nasce l’atto vandalico e l’aggressione può aiutare a risolvere una questione così complessa come è la sicurezza” (leggi il dettaglio di quanto è stato esposto).
Molto apprezzato l’intervento del Dr Lauro, Vicequestore Aggiunto responsabile del commissariato di San Basilio, che ha affrontato i temi della vastità e complessità di un territorio come quello del V Municipio. “Instaurare un rapporto diretto con i cittadini può facilitare il lavoro delle nostre forze. Non possiamo garantire la nostra presenza sulle 24 ore ma il territorio è controllato e lo faremo ancora di più grazie alla collaborazione con il Comitato Promotore.”
Sono poi intervenuti sull’argomento alcuni consiglieri municipali, Marconi, Gaudenzi, Santoro e Sciascia, fornendo il loro apprezzabile contributo. Due cittadini hanno poi raccontato le loro personali drammatiche esperienze. Il primo ha subito ben tre furti con scasso nel suo appartamento e la seconda si è trovata coinvolta nella rapina alla Coop.
Ha preso poi la parola l’On. Giorgio Ciardi delegato alla Sicurezza del Comune di Roma. “Questi per me sono momenti importanti per valutare l’effettiva realtà del territorio. La sicurezza nasce dalla partecipazione attiva dei cittadini. In questo momento c’è una crisi economica e sociale che porta inevitabilmente all’aumento dei reati nonostante l’impegno straordinario delle forze dell’ordine. C’è un’esigenza di razionalizzazione della distribuzione dei presidi di polizia. Condivido il contenuto del documento emesso dai consiglieri del V Municipio. Sono certo che le richieste del Comitato Promotore vadano ascoltate e soddisfatte. La criminalità deve sentirsi sempre più isolata.
L’intervento di Giulia (presidente dell’associazione Impulsi) è risultato molto gradito alla platea. Ha evidenziato la carenza degli spazi culturali, di condivisione e socializzazione per i giovani e come questo possa favorire il dilagare del tasso di criminalità e del consumo di droga tra i ragazzi. Bisogna ragionare sulle cause che favoriscono la criminalità per poterle affrontare.

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Commenti

17 febbraio 2012 - Ho partecipato all'incontro che si è tenuto sulla sicurezza e sono d'accordo su quanto dice Vaccaro Antonio sul triangolo virtuoso. E' spero che il mio intervento sia stato chiaro e comprensibile in quanto solo attivando e stimolando i giovani e il quartiere coinvolgendo tutte le forze esistenti (Chiesa, Forze dell'Ordine, Municipio ed Associazioni) si può lottare per contenere la criminalità. SILVANA