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febbraio 2012 – Quando si discute in una pubblica assemblea
di temi importanti per il quartiere non si può che giudicare
positivo il confronto anche se non possiamo fare a meno di rilevare
qualche aspetto critico. La dialettica aiuta a trovare la forza
per affrontare i problemi e soprattutto a vagliare possibili soluzioni
in una materia complessa come può esserlo la Sicurezza Pubblica.
Questa volta, non me la sento proprio di vedere il bicchiere mezzo
pieno: da questo dibattito è emersa soprattutto la rassegnazione
di chi ciclicamente assiste al trionfo dell’illegalità. Il
più importante degli elementi negativi è stata la
pressoché totale assenza di chi è più colpito
dai fenomeni di microcriminalità ossia commercianti e imprenditori.
Non riusciamo a capire perché quella categoria non partecipa
alla difesa dei propri diritti. La risposta più logica e
forse la più vicina alla verità è che, in questa
emergenza, prevale nel negoziante il desiderio di non esporsi troppo
perché si sente costantemente sotto il mirino della malavita.
Certamente l’assemblea è arrivata tardi, quando le associazioni
territoriali si erano già prodigate in un gran lavoro che
ha portato come risultato ad un controllo più accurato del
territorio da parte delle forze dell’ordine. Un lungo percorso irto
di difficoltà che ha cambiato gli obiettivi prefissati dal
Comitato Promotore. Dalla questione iniziale legata all’emergenza
criminalità ci si è spostati sul fronte del lento
degrado del quartiere che, di certo, è una delle componenti
principali del problema ma non la sola. Siamo tutti convinti che
aumentare i luoghi di aggregazione e di incontro può favorire
la socializzazione ma sicurezza e sviluppo sono due questioni che,
a parer mio, debbono essere trattate su due binari separati, pur
essendo della stessa importanza.
Non sarà un cinema in più o un evento culturale a
far desistere il delinquente dal reperire denaro facile. La lotta
all’illegalità si fa soprattutto con un salto culturale che
possa cancellare con un colpo di spugna la rassegnazione e ci induca
a collaborare con le Forze dell’Ordine. Questo non significa che
il nostro territorio non abbia un urgente bisogno di un teatro,
di una multisala o altri punti di aggregazione per i giovani. È
spiacevole costatare che un Municipio di centosettantamila persone
non abbia una sala cinematografica all’interno del suo territorio
se non quella a “luci rosse” sulla via Tiburtina.
Per tornare al resoconto dell’assemblea di ieri sera, dopo l’introduzione
di un rappresentante del Comitato Promotore, Natale Di Rubbo, che
ha prima riconosciuto una maggiore presenza di polizia e carabinieri
sul controllo del quartiere e ha poi rivolto un invito alle Forze
dell’Ordine affinché il presidio attuale non diventi effimero
con il passare del tempo. Ha sollecitato tutti ad una maggiore collaborazione
con le forze di polizia e carabinieri che senza l’aiuto dei cittadini
hanno una maggiore difficoltà a fermare i fenomeni di criminalità.
Attraverso l’intervento successivo di Antonio Viccaro sono stati
invece affrontati i problemi del degrado del quartiere e come questi
possano alimentare la microcriminalità. “Cercare di capire
dove nasce l’atto vandalico e l’aggressione può aiutare a
risolvere una questione così complessa come è la sicurezza”
(leggi
il dettaglio di quanto è stato esposto).
Molto apprezzato l’intervento del Dr Lauro, Vicequestore Aggiunto
responsabile del commissariato di San Basilio, che ha affrontato
i temi della vastità e complessità di un territorio
come quello del V Municipio. “Instaurare un rapporto diretto
con i cittadini può facilitare il lavoro delle nostre forze.
Non possiamo garantire la nostra presenza sulle 24 ore ma il territorio
è controllato e lo faremo ancora di più grazie alla
collaborazione con il Comitato Promotore.”
Sono poi intervenuti sull’argomento alcuni consiglieri municipali,
Marconi, Gaudenzi, Santoro e Sciascia, fornendo il loro apprezzabile
contributo. Due cittadini hanno poi raccontato le loro personali
drammatiche esperienze. Il primo ha subito ben tre furti con scasso
nel suo appartamento e la seconda si è trovata coinvolta
nella rapina alla Coop.
Ha preso poi la parola l’On. Giorgio Ciardi delegato alla Sicurezza
del Comune di Roma. “Questi per me sono momenti importanti per
valutare l’effettiva realtà del territorio. La sicurezza
nasce dalla partecipazione attiva dei cittadini. In questo momento
c’è una crisi economica e sociale che porta inevitabilmente
all’aumento dei reati nonostante l’impegno straordinario delle forze
dell’ordine. C’è un’esigenza di razionalizzazione della distribuzione
dei presidi di polizia. Condivido il contenuto del documento emesso
dai consiglieri
del V Municipio. Sono certo che le richieste del Comitato Promotore
vadano ascoltate e soddisfatte. La criminalità deve sentirsi
sempre più isolata.”
L’intervento di Giulia (presidente dell’associazione Impulsi) è
risultato molto gradito alla platea. Ha evidenziato la carenza degli
spazi culturali, di condivisione e socializzazione per i giovani
e come questo possa favorire il dilagare del tasso di criminalità
e del consumo di droga tra i ragazzi. Bisogna ragionare sulle cause
che favoriscono la criminalità per poterle affrontare.