17
febbraio 2012 – Partiamo da una segnalazione ricevuta da
un lettore, riguardante il cedimento del manto stradale in via Gullo
di fronte all’asilo Ettore Franceschini, per trattare un argomento
spesso illustrato in maniera solo superficiale. Nel solo 2011 ci
sono state ben 36 segnalazioni di ampie voragini sul territorio
della città di Roma di cui ben due nel V Municipio (dati
del sito Voragini.it).
I cedimenti improvvisi del terreno sono spesso addebitati all’intensità
delle precipitazioni atmosferiche, quindi ad un evento di forza
maggiore quasi inevitabile. In realtà le cause sono molteplici,
ad iniziare da una scarsa manutenzione del manto stradale o ad opere
non eseguite a regola d’arte. Però
quello che influisce maggiormente su questo problema deriva dal
rischio idrogeologico del territorio e Colli Aniene non è
esente da questo problema. Il quartiere è stato costruito
su un’area golenale del fiume Aniene e il terreno è stato
rialzato di tre metri per evitare la tracimazione del fiume. Per
chiarire meglio vi illustriamo il significato della parola golenale:
è la porzione di territorio compresa tra l'alveo di magra
del fiume (il solco entro cui il corso d'acqua scorre quando ha
la sua portata minima) e l'argine maestro. L’oggettiva instabilità
del territorio dove sono presenti un’enorme quantità di falde
acquifere superficiali, ha già provocato e continua a provocare
movimenti di edifici con le inevitabili conseguenze di crepe alle
pareti e dissesto dei pavimenti che si sono avuti soprattutto nei
primi anni dopo la costruzione. Nei periodi di pioggia battente
si allagano frequentemente le cantine, i box e le stesse strade.
Un quartiere costruito su una zona paludale, per rendersene conto
basta dare uno sguardo all’area naturale della Cervelletta. In
fase di costruzione del quartiere sono occorse molte opere di palificazioni
straordinarie non previste in fase progettuale proprio per l'instabilità
del terreno. In molti casi queste varianti hanno raddoppiato i costi
iniziali stimati dalle cooperative edili che hanno edificato a Colli
Aniene.
Il fenomeno riguarda, oltre le strutture stradali, anche i vialetti
e gli spazi verdi condominiali, dove normalmente tali superfici
sono ricavate ammassando terreno di riporto o materiali di contenimento
non adeguati ad evitare smottamenti e voragini. Un altro fattore
di disturbo che influisce su questo problema sono le fognature:
se non garantiscono un adeguato deflusso delle piogge possono essere
causa di cedimenti strutturali. Questi
sprofondamenti, causati dal crollo di cavità presenti nel
sottosuolo di molte aree urbane italiane provocano danni alle infrastrutture,
al patrimonio edilizio, con perdita talvolta di vite umane.
Non vogliamo creare un inutile allarmismo ma proprio il dissesto
geologico è stata la prima causa del disastro avvenuto in
Liguria alla fine dello scorso anno. Anche a Roma recentemente abbiamo
avuto i nostri problemi: in zona Collatina, un quartiere adiacente
al nostro, un marciapiede è crollato e un palazzo di sei
piani è stato evacuato. Siamo certi che un monitoraggio accurato
della situazione geologica della zona e delle sue infrastrutture
sotterranee, fognature e impianti idrici, eviterà che il
quartiere accusi qualche grave problema. Prevenire è meglio
che curare, basta avere la volontà di farlo.