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marzo 2012 – L’illuminazione pubblica è un servizio,
dal costo più o meno elevato, ma certamente è un deterrente
contro la microcriminalità che trova uno straordinario alleato
nel buio e nel degrado. Il nostro quartiere, per la conformazione
strutturale che caratterizza il territorio per la notevole presenza
di alberi e di altra vegetazione, risulta scarsamente illuminato
in molti dei suoi lunghi viali e in gran parte dei parchi. Se a
tutto questo aggiungiamo gli irrimediabili guasti, spesso interminabili,
i furti di rame e le interruzioni di energia elettrica a causa dei
numerosi cantieri, ne esce un quadro desolante che chiama in causa
la pubblica amministrazione e la società municipalizzata
che gestisce il servizio. Alcune vie del nostro quartiere, per diverse
cause, sono state al buio per un periodo piuttosto lungo. I residenti
di via Calosso, di viale Palmiro Togliatti (adiacente l’autostrada
A24), via Ruini e viale Ferdinando Santi hanno sopportato pazientemente
per diversi giorni il buio quasi totale in cui erano immerse strade
e marciapiedi. Gli interventi di risoluzione dei guasti, spesso,
sono completati a distanza anche di diversi giorni rispetto alla
loro gravità e, grazie agli inesistenti controlli, spesso
i lampioni di una via restano spenti per un lungo periodo (come
accaduto lo scorso anno in viale Bardanzellu a ridosso dell’ingresso
della scuola Balabanoff).
Se
passiamo ad esaminare la situazione dei parchi, qui cadono le braccia,
perché i punti luce sono spesso scarsi o inesistenti. È
il caso del parco Baden Powell dove molti lampioni sono rotti e
il resto forniscono pochissima luminosità per il degrado
e l’usura del tempo. Situazione quasi identica nel parco Ruini dove
l’incuria del verde aveva fatto in modo che la vegetazione ingoiasse
le poche fonti di illuminazione rendendo il luogo insicuro e abbandonato
dalle persone. C’è poi il verde a ridosso di via Zanardi
dove la luce è pressoché inesistente.
Ma il punto dove le persone rischiano l’incolumità fisica
sono i due passaggi pedonali dello spartitraffico centrale di viale
Franceschini (davanti alla COOP) dove, oltre alla stradina di mattoni
dissestata e scivolosa in caso di pioggia, manca qualsiasi sorgente
di luce. In questo caso la cosa più ridicola è che
accanto ad uno dei due passaggi c’è una cabina elettrica
con la quale si potrebbe risolvere il problema impegnando pochissimi
euro. Ma forse è proprio questa la questione che rende ardua
la soluzione: non c’è interesse dove ci sono pochi soldi
in ballo.
Il delegato alla Sicurezza Giorgio Ciardi del Comune di Roma si
è impegnato personalmente ad aiutare Colli Aniene per riportare
ad un livello decente l’illuminazione del quartiere e a tagliare
le siepi troppo alte dietro le quali possono nascondersi traffici
illeciti. Le associazioni territoriali stanno già preparando
un ampio dossier ma contano sull’aiuto dei cittadini per censire
tutte le aree carenti. Per questo vi invitiamo a segnalare a questo
sito internet tutte le zone che necessitano di un intervento urgente.
Antonio
Barcella
www.collianiene.org
news@collianiene.org