Illuminazione pubblica e taglio delle siepi - primi rimedi per la sicurezza

14 marzo 2012 – L’illuminazione pubblica è un servizio, dal costo più o meno elevato, ma certamente è un deterrente contro la microcriminalità che trova uno straordinario alleato nel buio e nel degrado. Il nostro quartiere, per la conformazione strutturale che caratterizza il territorio per la notevole presenza di alberi e di altra vegetazione, risulta scarsamente illuminato in molti dei suoi lunghi viali e in gran parte dei parchi. Se a tutto questo aggiungiamo gli irrimediabili guasti, spesso interminabili, i furti di rame e le interruzioni di energia elettrica a causa dei numerosi cantieri, ne esce un quadro desolante che chiama in causa la pubblica amministrazione e la società municipalizzata che gestisce il servizio. Alcune vie del nostro quartiere, per diverse cause, sono state al buio per un periodo piuttosto lungo. I residenti di via Calosso, di viale Palmiro Togliatti (adiacente l’autostrada A24), via Ruini e viale Ferdinando Santi hanno sopportato pazientemente per diversi giorni il buio quasi totale in cui erano immerse strade e marciapiedi. Gli interventi di risoluzione dei guasti, spesso, sono completati a distanza anche di diversi giorni rispetto alla loro gravità e, grazie agli inesistenti controlli, spesso i lampioni di una via restano spenti per un lungo periodo (come accaduto lo scorso anno in viale Bardanzellu a ridosso dell’ingresso della scuola Balabanoff).
Se passiamo ad esaminare la situazione dei parchi, qui cadono le braccia, perché i punti luce sono spesso scarsi o inesistenti. È il caso del parco Baden Powell dove molti lampioni sono rotti e il resto forniscono pochissima luminosità per il degrado e l’usura del tempo. Situazione quasi identica nel parco Ruini dove l’incuria del verde aveva fatto in modo che la vegetazione ingoiasse le poche fonti di illuminazione rendendo il luogo insicuro e abbandonato dalle persone. C’è poi il verde a ridosso di via Zanardi dove la luce è pressoché inesistente.
Ma il punto dove le persone rischiano l’incolumità fisica sono i due passaggi pedonali dello spartitraffico centrale di viale Franceschini (davanti alla COOP) dove, oltre alla stradina di mattoni dissestata e scivolosa in caso di pioggia, manca qualsiasi sorgente di luce. In questo caso la cosa più ridicola è che accanto ad uno dei due passaggi c’è una cabina elettrica con la quale si potrebbe risolvere il problema impegnando pochissimi euro. Ma forse è proprio questa la questione che rende ardua la soluzione: non c’è interesse dove ci sono pochi soldi in ballo.
Il delegato alla Sicurezza Giorgio Ciardi del Comune di Roma si è impegnato personalmente ad aiutare Colli Aniene per riportare ad un livello decente l’illuminazione del quartiere e a tagliare le siepi troppo alte dietro le quali possono nascondersi traffici illeciti. Le associazioni territoriali stanno già preparando un ampio dossier ma contano sull’aiuto dei cittadini per censire tutte le aree carenti. Per questo vi invitiamo a segnalare a questo sito internet tutte le zone che necessitano di un intervento urgente.

Antonio Barcella
www.collianiene.org
news@collianiene.org

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Commenti

14 marzo 2012 – Io penso che sarebbe ora di proporre alla amministrazione l'uso di illuminazione a basso costo: è ormai risaputo che l'illuminazione a led (anche stradale) permette di ottenere benefici di risparmio energetico e maggiore durata di funzionamento. Mariano.