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marzo 2012 – Per la serie “in questo quartiere non ci facciamo
mancare nulla”, un nuovo fenomeno si è affacciato questa
mattina nel nostro abitato: il randagismo. Un gruppo composto da
tre cani di medie-grandi dimensioni si aggirava per le strade adiacenti
viale Palmiro Togliatti all’altezza dell’autostrada A24, abbaiando
verso gli ignari passanti che erano più sorpresi che spaventati.
Il piccolo drappello di randagi si è poi spostato nel parco
di via Ruini prima di dirigersi verso il centro del quartiere. Nessun
allarme. Stiamo parlando di un fenomeno limitato e, probabilmente,
transitorio. Non c’è stata alcuna aggressione verso le persone
e questo fatto non ha nulla a vedere con le bande di quaranta-cinquanta
animali segnalate in zona Magliana. Vogliamo solo darne notizia,
analizzando questo elemento, consigliando alcune accortezze da utilizzare
nei pressi di questi animali.
Per
randagismo si intende, in genere, la condizione degli animali domestici
che sono stati abbandonati o smarriti dal proprio padrone, e che
si trovano quindi a vagare per proprio conto. Il randagismo non
controllato comporta problemi di sicurezza e di igiene pubblica.
Per la legge
italiana esiste una distinzione specifica fra "cane vagante"
e "cane randagio", definendo quest’ultimo come un cane
abbandonato, abituato alla vita in condizioni semi-selvatiche, che
si riunisce in branchi.
Conoscere la presenza di questi animali sul nostro territorio può
evitare di essere aggrediti, quindi il primo consiglio che ci sentiamo
di dare è di informare, soprattutto i bambini che girano
soli di non farsi prendere dal panico e in caso di avvistamento
non avvicinarsi oltre i cinquanta metri. La
stessa cosa vale se portate al guinzaglio uno o più cani.
Mostrare indifferenza: non guardare negli occhi il cane, meglio
non guardarlo affatto, ma osservare cosa fa con la coda dell'occhio
ed essere pronti alla fuga di scatto se constatiamo che ci ha 'puntato'.
Non correre se non c’è un evidente pericolo di aggressione
perché il movimento stimola l’animale predisposto all’attacco.
Dimostrare sicurezza: la paura emette un odore caratteristico che
l’animale è in grado di percepire. Non brandire oggetti in
modo aggressivo in quanto é noto che il branco ha più
coraggio che l'animale solitario.
Ricordiamo che l'incontro con un gruppo di cani randagi in città
é un evento relativamente raro, l’aggressione è ancora
più inconsueta perché gli animali sono abituati alla
presenza dell’uomo ma può risultare sconvolgente perché
non si è mai preparati allo sgradito incontro.
Antonio
Barcella
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