Festa a Santa Bernadette – Il parroco Don Donato celebra 25 anni di sacerdozio

6 aprile 2012 – Nella ricorrenza del 25° anniversario della sua ordinazione sacerdotale (lunedì 16 aprile), la nostra redazione ha voluto rendere il giusto omaggio a Don Donato Le Pera parroco della comunità di Santa Bernadette Soubirous a Colli Aniene. Questa chiesa è un punto di riferimento importante per la vita del nostro quartiere. Per la sua centralità e le iniziative sociali è costantemente attiva sul territorio a fianco delle persone che lo abitano. In questo ambito riveste un ruolo fondamentale il parroco Don Donato Le Pera che presiede il culto in questa chiesa da quasi otto anni. Una persona discreta e decisa che, attraverso modi gentili e signorili, è riuscita ad attirarsi le simpatie dei giovani e delle persone più mature. Un sacerdote entrato in punta di piedi in una parrocchia, che si distingueva già per le iniziative di volontariato volte al sociale, ma che ha saputo imprimere la propria personalità nelle scelte difficili che il suo ruolo esige. In questo ambito possiamo ricordare il rilancio della “Stanza per vivere…” ossia il progetto a favore degli anziani della comunità di Colli Aniene, gli incontri con personaggi famosi che si distinguono per il loro forte impegno religioso, la cura per l’educazione religiosa dei bambini e dei giovani, il dialogo con le istituzioni e tanto altro.
Un aspetto poco conosciuto del parroco è il suo senso civico e il coraggio dimostrato nel riconoscere e nel denunciare alle Forze dell’Ordine il responsabile di un’aggressione avvenuta in chiesa ai danni di una signora che stava pregando. Ma per noi parrocchiani l’apprezzamento maggiore è per la figura sacerdotale e l’attività pastorale ed evangelica che sono un dono per tutta la comunità.

Auguri Don Donato!

Qualche domanda a Don Donato in occasione del suo anniversario con la Chiesa.

Qui lei ha trovato una comunità grande, accogliente, dinamica, affettuosa, esuberante, ma soprattutto impegnativa, che ha messo alla prova da subito il suo impegno in veste di Parroco. Quali sono state le difficoltà maggiori da affrontare per conquistare l’affetto dei suoi parrocchiani?

Devo dire che non ho incontrato neanche per un momento difficoltà di inserimento. Questo grazie anche al lavoro di due bravissimi parroci prima di me: don Carlo, che ha fondato dal nulla la parrocchia, quando ancora il quartiere era in costruzione, e don Luciano, parroco fino al 2004, che ha portato la comunità alla sua vita attuale. Questi due parroci, insieme a tanti altri collaboratori, hanno formato il terreno buono nel cuore delle persone e io non ho fatto altro che raccogliere i frutti di quell’immenso lavoro, spesso nascosto. Mi sono dato così un programma: ridere con chi ride e aiutare le persone a portare la croce. Il parroco infatti non ha potere di risolvere molte situazioni umane, ma condivide la vita del suo popolo, come il buon pastore Gesù. Le responsabilità davanti a Dio sono tante: il parroco è responsabile delle anime a lui affidate dal Signore e un giorno dovrà renderne conto a Dio. Ma se lo fa con il sorriso sulle labbra e un senso sano dei propri limiti, allora è meglio. In questa responsabilità immensa, la cosa più bella che ho visto è la FEDE DEL MIO POPOLO! Alcuni portano Dio nel cuore senza neanche saperlo, con la più grande naturalezza. Colli Aniene è piena di santi, posso dirlo con assoluta sicurezza! La santità di tutti i giorni, non quella degli altari, della gente normale, quella che incontri per strada e che nei fatti vive il Vangelo. Come parroco ho avuto la grazia di conoscere storie nascoste di un eroismo che è difficile immaginare. Tutto è conosciuto da Dio.

In momenti come questo si rivivono i ricordi, si riguardano le fotografie e, attraverso molti flashback tutta la vita ti ripassa davanti. Quali sono le immagini più importanti che emergono da questa rivisitazione del passato?

Un giorno un vecchio prete mi disse che la cosa più bella che avrei visto nella mia vita da parroco sarebbe stato lo “splendor animarum”. Lo disse in latino ma è facilmente comprensibile, e soprattutto vero: lo splendore che c’è nei cuori delle persone mi riempie la vita e mi commuove profondamente. La bellezza delle persone, di ciò che possono fare di bene, senza negare che possiamo fare anche orrori, è la cosa che mi rimane sempre più dal passato. Poter leggere dentro i cuori delle persone, per condividere l’immagine di Dio in ognuno è il dono prezioso di questi 25 anni.

Cosa vuole comunicare alla Comunità di Colli Aniene per condividere la gioia in un momento importante come questo?

Che è bello stare al mondo, è bello avere amici, è bello credere, che ciò che ci muove non è mai un obbligo ma la passione. Io vedo ogni giorno tante persone, credenti e non credenti, accomunati da una cosa fondamentale: affrontare la vita con coraggio, imparare a non scappare, affrontare le difficoltà con la speranza che a tutto c’è rimedio. Queste sono le cose più preziose della gente di Colli Aniene. Ormai quello che so di Dio lo devo a queste persone. Perciò ogni giorno ringrazio Dio che mi ha messo in questo quartiere!


Santa Bernadette Soubirous - La parrocchia è stata eretta il 5 novembre 1975 con il decreto del Card. Vicario Ugo Poletti "Neminem latet" ed affidata al clero diocesano di Roma. Il territorio, desunto da quello delle parrocchie di S. Maria Immacolata e S. Vincenzo de’ Paoli, di S. Maria Addolorata e di S. Maria del Soccorso, è stato determinato entro i seguenti confini: "Via Tiburtina in direzione nord-est, partendo dall’intersezione con Via Grotta di Gregna, Fiume Aniene, in direzione sud fino al fosso di Tor Sapienza - detto fosso fino all’altezza di Via Monte Buccalione che si raggiunge idealmente - detta Via e Via della Martora (le due strade appartengono interamente alla parrocchia dell’Immacolata Concezione) fino alla ferrovia Roma-Sulmona che si percorre a ovest fino a Via dei Fiorentini - detta Via a nord fino all’altezza di Via P.R. (congiungentesi a piazza Riccardo Balsamo Crivelli) - da qui linea ideale fino a Via Grotta di Gregna all’altezza dell’intersezione di Via Venafro (tutta della parrocchia di S. Maria del Soccorso) con detta Via - Via Grotta di Gregna - Via Tiburtina summenzionata". Il riconoscimento agli effetti civili è stato decretato il 30 aprile 1982. La proprietà è della Pont. Opera per la Preservazione della Fede e la provvista di nuove chiese in Roma. Il progetto architettonico è di Vivina Rizzi.

Antonio Barcella
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