Depuratore Roma Est - Per il Comune di Roma i cittadini del Tiburtino sono dei visionari?

27 aprile 2012 – Prima di proseguire in qualsiasi nuova trattativa con l’assessorato ai Lavori Pubblici e l’azienda municipalizzata ACEA di cui il Comune di Roma è ancora proprietario e responsabile, occorre stabilire se le Istituzioni capitoline credono o meno ai disagi avvertiti dai cittadini.

Il dubbio sorge leggendo il testo della risposta fornita dall’Assessore ai Lavori Pubblici Fabrizio Ghera all’interrogazione n. 207/2011 a firma del Consigliere Ozzimo. In questa replica l’assessore dichiara che il Gestore del servizio “…ha già provveduto ad effettuare le verifiche sul corretto funzionamento dell’impianto”. Sostiene altresì che i monitoraggi eseguiti “… non hanno individuato dati oggettivi a sostegno delle lamentele degli abitanti”.

Lo stesso dirigente ACEA, responsabile del Depuratore Roma Est, ing. Ruta, nella pubblica assemblea del 19 scorso, ha messo in dubbio le testimonianze di migliaia di cittadini che vivono a ridosso del maxi impianto che non sono certamente dei visionari o dei paranoici, dichiarando nel corso del suo intervento: “… i miasmi che voi dite di sentire…”. Un breve inciso del suo intervento molto inopportuno che ha scatenato la reazione dei presenti già pieni di rancore verso l’Azienda Municipalizzata e chi la gestisce.

Continuando a leggere il documento di risposta all’interrogazione appare chiara una certa confusione in merito alle dichiarazioni precedenti quando l’assessore Ghera scrive: “…è stata inoltre sottoposta all’attenzione di ACEA ATO2, da parte dello scrivente, l’opportunità di individuare, con la collaborazione dei tecnici comunali, anche in via sperimentale, altre possibilità di intervento strutturali al fine di portare a termine il lavoro avviato in queste ultime settimane dai tecnici Acea per fronteggiare e diminuire le emissioni maleodoranti provenienti dal Depuratore”.

Riteniamo che l’Assessore Ghera debba uscire dall’equivoco convocando un nuovo tavolo dove possa assumere pienamente le responsabilità che gli derivano dal suo ruolo istituzionale.
I cittadini pretendono che l’assessore faccia sentire la sua voce nei confronti di un’azienda controllata dal Comune di Roma e, in quanto tale, responsabile per i disagi arrecati ai quartieri. Oppure sostenga apertamente le ragioni di ACEA e noi ne prenderemo atto portando su altri tavoli la questione che deve essere risolta. Gli abitanti di Colli Aniene non tollereranno più comportamenti da “Don Abbondio” come avvenuto in tanti anni di storia del quartiere.

Attendiamo con ansia la vera risposta all’interrogazione del Consigliere Ozzimo n. 306 del 5 ottobre 2011 in merito alla quale l’assessore Ghera ha dichiarato di aver richiesto le opportune informazioni alla società di gestione dell’impianto.
Se da un lato possiamo capire il negazionismo di ACEA, (è una linea di difesa che la municipalizzata sta attuando sui diversi impianti da lei gestiti), per contro non comprendiamo, e dunque denunciamo, le titubanze di un’amministrazione pubblica che dovrebbe difendere con fermezza la salute dei cittadini, che in ultima istanza, sono anche i proprietari di ACEA in quanto clienti/contribuenti.
Un’ultima considerazione per chiudere questo articolo, ci appare molto strano che il monitoraggio e i controlli siano stati eseguiti direttamente dal gestore dell’impianto o da una azienda incaricata dalla stessa ACEA. I legittimi dubbi espressi dai cittadini su questa operazione, fanno balzare agli occhi la contraddizione del rapporto “spurio” tra controllore e controllato.
E dunque ci chiediamo (e chiediamo al Comune di Roma) quale credibilità possano avere i risultati prodotti da un monitoraggio eseguito da un Ente retribuito dall’Ente controllato?
A nostro parere se, fin da subito, ci fosse stato un reale coinvolgimento dei cittadini tramite le associazioni che li rappresentano saremmo tutti insieme riusciti a capire e a risolvere il problema e magari in 10 anni invece che in 30. Invece i cittadini sono stati trattati come un fastidioso incomodo, gli sono state date briciole d'informazione e mai in forma ufficiale. Questa accusa non va tanto all'ACEA ma al Comune di Roma che ne è il gestore ed un assente interlocutore.

Antonio Barcella
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