28
aprile 2012 – Devo dire che l’ultima notizia dell’operato
del governo Monti non mi ha sorpreso più di tanto.
Acquistare 400 auto blu nuove, quando se ne hanno in carico oltre
60.000, di cui 800 ferme nei garage, sembrerebbe una assurdità
se non vi fossero dei precedenti ben più gravi.
L’aver reso accessibili al fisco i conti bancari di tutti i cittadini
era stato salutato da me e da moltissimi Italiani come l’inizio
di una nuova era e di una nuova equità fiscale; il fatto
è però che tutta la mia speranza è andata delusa,
quando questa finestra aperta sul “malaffare” non è stata
utilizzata per controllare le manovre dei “conti correnti” delle
Banche.
Già perché una domanda che mi sono posto è:
come mai alle banche italiane siano stati concessi, dall’Europa,
oltre 100 miliardi di euro per sostenere l’economia ed invece piccoli,
medi e grossi imprenditori siano rimasti strozzati dalla stretta
creditizia?
Per non parlare poi di noi, “comuni mortali”, a cui è stato
negato qualsiasi forma di finanziamento.
Il “marcio”, infatti, è che le banche, questi soldi li hanno
ottenuti proprio per incentivare la crescita economica, prestiti
ottenuti ad un tasso dell’1%, concordato dallo Stato Italiano con
la Banca Centrale Europea, e che, invece di immetterli nel circuito
produttivo, hanno stornato queste risorse per sanare le loro pendenze
economiche e per far cassa, acquistando buoni del tesoro, pagati
dallo Stato Italiano a tassi superiori al 5%; il che è una
assurdità se si considera che queste transazioni vengono
sancite a livello politico.
Quale cittadino sottoscriverebbe un debito ad un tasso del
5% prestando al suo creditore lo stesso denaro all’1%?
Questo è quello che, in sintesi, ha permesso di fare il Governo
Italiano!
Diciamo pure che questo è servito a mantenere basso il tasso
pagato sul debito pubblico, tesi peraltro molto discutibile in quanto
poteva essere la stessa Banca d’Italia, mediante una banca creata
ad hoc, ad attuare la stessa transazione attuata dai “banchieri”,
ma che dire, poi, sulla crescita di questo stesso debito pubblico
nel giro di tre mesi?
Possibile che non si potevano operare tagli sulle spese correnti?
Ad esempio: perché non eliminare totalmente la voce straordinari
dall’amministrazione pubblica, sostituendola con permessi di recupero?
Perché non eliminare totalmente le missioni, sostituendole,
anch’esse con giornate di recupero?
Perché non eliminare totalmente le auto pubbliche, sostituendole
con biglietti del tram, degli autobus, delle metropolitane, delle
ferrovie, degli aerei e delle navi, obbligando tutti gli impiegati
e soprattutto i dirigenti dello stato (“onorevoli compresi”) ad
utilizzarli?
Oltre ai benefici economici si sarebbero potuti reimpiegare gli
addetti a questo parco macchine per altri fini, ad esempio rimpinguando
quegli organici di cui la “giustizia” è tanto carente (ma
anche qui ci sarebbe molto da dire)!
E che dire dei “progetti finalizzati”, delle “indennità di
funzione”, per sottacere poi degli “arbitrati”, delle “consulenze”
… e qui mi fermo per carità di Patria.
Fare simili tagli sarebbe stato semplicissimo,
sarebbe bastato un pennarello con cui cancellare i “capitoli”
su cui vengono accreditati, nel bilancio dello Stato, i soldi per
pagare quelle spese; ma forse questo il Signor Monti non lo sapeva
e non lo sapevano neppure i suoi ministri, i deputati, i senatori,
i portaborse, i segretari, i sottosegretari, le migliaia e migliaia
di “addetti ai lavori”, pagati a peso d’oro con i nostri soldi.
Certo si sarebbero toccati quei bacini di voti, tanto cari ai partiti
politici, ma che al Signor Monti non sarebbe importato in quanto
scevro di ogni condizionamento politico!
Se questo non è stato fatto, un motivo ci sarà, ed
allora mi domando: non è che questo Signor Monti non sia
poi tanto svincolato dai parti?
Tanto svincolato da non prendere alcun provvedimento per incidere
su quelle lobbies che sostengono, da sempre, la nostra classe politica?
Si sa, sono sempre gli stracci a volare per aria, ed allora perché
sorprendersi che a pagare le tasse siano sempre gli stessi.
Far cassa aumentando l’Iva, la benzina od introducendo nuovi balzelli
eravamo capaci anche noi, non serviva un “professore”!
Anche perché forse un “poveraccio” ci avrebbe pensato due
volte prima di affossare la candidatura dell’Italia alle olimpiadi
del 2020.
Quale era il problema, “Professore”?
Garantire 5 miliardi di euro di lavori?
Per una massaia forse sarebbe sufficiente questo, ma attento, una
massaia che tutte le mattine deve far quadrare i conti per tirare
a campare, è molto brava a fare i conti!
Ed allora facciamoli questi conti!
5 miliardi da spendere in 8 anni, sono poco più di 600 milioni
l’anno, ossia 11 euro procapite ogni anno (diciamo 1 sigaretta ogni
settimana).
Con questi 5 miliardi si sarebbero garantiti, però, 25.000
posti di lavoro per 8 anni, stipendi su cui sarebbero stati pagati
tasse e contributi (diciamo il 40%?) con un gettito per lo Stato
di 2 miliardi (per sottacere i rientri economici dell’iva pagata
sui materiali).
E questo solo per parlare in termini di massaia che va a fare la
spesa tutti i giorni, ma se poi consideriamo che, alla fine dei
lavori, si avrebbero avuti, in proprietà dello Stato, beni
materiali per ben più dei 5 miliardi di euro garantiti, c’è
qualcosa che non torna! Ancor più se si considera che gran
parte di quei lavori sarebbero stati realizzati in proprio da privati,
che da anni chiedono a gran voce la possibilità, ad esempio,
di costruire un nuovo stadio.
C’è poi un altro aspetto da considerare, Professore.
Siamo alla ricerca di investitori esteri che decidano di stabilirsi
in Italia. Ordunque quale è il messaggio che abbiamo trasmesso
al mondo con quella sua ricusa: “Non abbiamo un soldo, siamo sull’orlo
del fallimento, non abbiamo neppure speranza nel futuro”!
E Lei crede che con quel messaggio ci possa essere ancora qualche
“Cretino” che abbia ancora l’intenzione di investire in Italia?
Se questo è un corretto modo di agire da parte di un Governo
lo lascio decidere al lettore!
Esiste poi un altro aspetto che non va sottaciuto e che da molte
parti (anche autorevoli) è stato rilevato ma non preso in
considerazione dal nostro Governo, è che se io tolgo risorse
ai consumatori, aumentando le tasse, i consumi decrescono e con
essi le tasse che io (Stato) posso incassare.
Questo è lapalissiano; per cui se aumento le tasse del 5%
ed i miei consumi decrescono in egual misura il mio disavanzo di
cassa non varia di molto, bensì aumenta ancor più
il disagio in termini sociali, in quanto una tale diminuzione porta
con se aziende che chiudono, posti di lavoro che si perdono e richieste
di sussidi che aumentano, il che porta questo disavanzo a cifre
molto più negative di quanto si è incassato con l’aumento
delle tasse.
Per non parlare, poi, del dramma di chi, privo di lavoro, non abbia
altra strada che ricorrere alle pensioni dei propri vecchi (sino
a che siano vivi e possano aiutarli) o, peggio, non avere alcuna
altra strada se non quella di delinquere o di suicidarsi (e di suicidi,
caro Professore, dall’inizio dell’anno sino ad oggi, ne abbiamo
avuti fin troppi)!
No! Non è questo il modo di agire Signor Monti e non sono
solo io a dirglielo.
Lei sarà pure un illustre professore, riconosciuto in tutto
il mondo, ma a questo punto mi sorge una domanda che, detto alla
romana, suona così: Professore? …
MA DE CHE!
Maurizio Stasi
Direttore responsabile IL PUNGIGLIONE
Una Nazione può
fare a meno dei propri milionari
e dei propri capitalisti
ma mai del lavoro!
Gandhi