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maggio 2012 – Come prima azione seguita alla manifestazione
contro i miasmi del Depuratore Roma Est, ieri mattina il consigliere
del Partito Democratico Daniele Ozzimo ha presentato una nuova interrogazione
al Sindaco di Roma Gianni Alemanno. È la terza presentata
da Ozzimo nel breve giro di un anno, a cui si aggiunge quella presentata
da Storace (La Destra) nel mese di maggio dello scorso anno, a indicare
che i problemi del territorio sono una questione bipartisan. In
questo nuovo documento si richiede di conoscere quali provvedimenti
sono stati assunti per fermare i miasmi e come mai non sono stati
efficaci e risolutivi.
In particolare chiede al Sindaco e all’Assessore competente Fabrizio
Ghera di rispondere:
1.
come mai ACEA ATO2 non ha ancora fornito risposta agli interrogativi
posti dall’assessore Ghera;
2. come mai il problema persiste e non si è data soluzione
alcuna;
3. come sia stato possibile che la Valutazione di Impatto
Ambientale richiesta per il progetto di ampliamento non
abbia evidenziato gli effetti devastanti sulle scuole adiacenti
all’impianto e sulle abitazioni e, qualora lo avesse evidenziato,
si chiede perché è stato dato il nulla osta ai lavori;
4. perché sono stati autorizzati nel tempo collettamenti
massicci, che hanno portato le utenze del depuratore dalle
300.000 iniziali alle attuali 800.000, con previsione di arrivare
ad un 1.000.000, nel prossimo futuro, con i conseguenti gravissimi
disagi per i residenti;
5. perché non si riattiva il depuratore di Tor Cervara, né
si pensa a delocalizzare parte dell’impianto su
altri siti collocati altrove;
6. perché non si è mai proceduto al coinvolgimento
dei cittadini previsto per legge, né a chiedere le misurazioni
sui miasmi e sulle sostanze chimiche presenti, demandate
ad organismi terzi (ARPA Lazio);
7. quali provvedimenti urgenti, efficaci e risolutivi
si intendano prendere, per rendere il depuratore definitivamente
innocuo, dal punto di vista delle emissioni maleodoranti e del rumore.
I cittadini
di Colli Aniene, Ponte Mammolo, Rebibbia sono, a dir poco, infuriati
per i comportamenti dell’amministrazione pubblica che servono solo
a prendere tempo e a non proporre soluzioni definitive. Errori del
passato si sommano all’indifferenza odierna da parte di un Sindaco
che, secondo noi, dovrebbe pretendere una risposta certa da una
società di cui l’amministrazione pubblica è proprietaria
per una quota del 51% e quindi ne detiene il completo controllo.
Invece il nostro Sindaco ha in progetto di privatizzare un’altra
consistente parte dell’azienda municipalizzata, in barba a tutti
gli esiti dei referendum popolari, andando ad aggravare una situazione
già complessa tra ACEA e i cittadini.
Antonio
Barcella
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