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maggio 2012 – I lavori della struttura di via Mozart
(V Municipio) iniziarono a cavallo degli anni '70 e '80. La costruzione
avrebbe dovuto svolgere la funzione di mercato rionale. Ma il progetto
non è mai decollato. Ora le associazioni chiedono che venga
ristrutturato e restituito alla cittadinanza. Il minisindaco Caradonna:
"Facciamo pure fatica a capire chi detiene le chiavi della
struttura" DI P. BRUNO da Nuovo
Paese Sera
Da
potenziale fiore all’occhiello a opera incompiuta. La struttura
di via Mozart, denominata “Artigianmercato”, è un progetto
mai decollato, l’ennesimo. La storia della struttura è piuttosto
complessa, i lavori per la sua realizzazione (una costruzione di
oltre 2.000 mq) iniziarono tra la fine degli anni settanta e l’inizio
degli ottanta, in concomitanza con il restyling dell’area del Tiburtino
III.
L’opera,
inizialmente, doveva svolgere la funzione di mercato rionale, accogliendo
anche una serie di attività artigianali. Ma i lunghi tempi
di gestazione della struttura, uniti a una serie di vicissitudini
burocratiche e alle mutate esigenze dei cittadini residenti dell’area
del Tiburtino III, resero debole il progetto dell’Artigianmercato
fin dalla nascita. Senza tener conto delle avvisaglie di un probabile
fallimento dell’iniziativa, nel 1997 l’ex assessore capitolino al
patrimonio ed ex responsabile delle attività produttive,
Claudio Minelli, decise di accelerare i tempi per la realizzazione
dell’Artigianmercato, con l’intento di portare su via Mozart una
serie di mestieri ormai dimenticati.
Nonostante
la “bellezza” della struttura (sei aree di vendita e un’isola dei
servizi posta nell’esagono centrale), le attività commerciali
non decollarono e molte chiusero i battenti dopo pochi mesi, altre,
invece, non aprirono nemmeno. “Nella zona – spiega Ivano Caradonna,
presidente del V Municipio - si erano sviluppate ormai tutta una
serie di attività legate alla grande distribuzione organizzata,
che rendevano ormai superata l’idea di realizzare un mercato rionale
su via Mozart”.
PROGETTO
FALLITO - Il fallimento del progetto dell’Artigianmercato
costrinse gli amministratori locali a ridefinire i parametri di
utilizzo della struttura, al fine di riconvertirla in qualche altra
attività. L’occasione si presentò anni dopo, nel 2006,
quando, sempre sotto l’impulso dell’assessore Minelli, l’opera venne
destinata per ospitare la fondazione dell’archivio audiovisivo del
movimento operaio e democratico. L’idea, presentata in pompa magna
anche sui quotidiani dell’epoca, prevedeva la riconversione dell’immobile
in un centro multimediale, con sale di proiezione e laboratori multimediali
dotati di tecnologie innovative per la consultazione telematica,
in grado di dialogare con altre banche dati. L’edificio, inoltre,
doveva anche ospitare il progetto dell'“associazione promemoria”,
impegnata da anni nella raccolta di lavori compiuti nel corso del
tempo dai fotoreporter capitolini. Nonostante un piano d’attuazione
previsto entro 12 mesi e la concreta possibilità di ristrutturare
lo stabile attraverso un esborso di un milione di euro, l’archivio
audiovisivo non fu mai realizzato. “Per noi – continua Caradonna
– la concretizzazione di questo progetto avrebbe rappresentato un
esempio di attività di alto valore culturale. Nonostante
il completo appoggio all’iniziativa da parte di tutta la giunta
municipale, il piano è naufragato senza ben comprendere le
reali motivazioni che hanno ostacolato la nascita dell’archivio
audiovisivo su via Mozart”.
LE
ASSOCIAZIONI E LE PROPOSTE - Ora l’ex Artigianmercato versa
in uno stato di abbandono, all’interno di un’area, quella di via
Mozart, che avrebbe un disperato bisogno di un polo di attrazione
capace di risollevare le sorti del quartiere. “Abbiamo chiesto a
più riprese – chiarisce Primo Roselli, dell’associazione
via Mozart – il recupero dell’edificio, al fine di destinarlo a
uffici municipali, a progetti inerenti l’imprenditoria giovanile
o ad attività socialmente utili. Al momento però tutto
tace e il quartiere è sempre più depresso, con pochi
servizi per la collettività e scarsi spazi di socializzazione.
In un contesto del genere, è facile la diffusione di situazioni
di pericolo e illegalità”.
Eppure
non mancherebbero i programmi volti a rigenerare la struttura. Capofila,
in tal senso, è l’idea maturata dalla onlus Piccoli Giganti
e sostenuta anche dal Cngei (l’associazione laica degli scout italiani)
di realizzare, all’interno dell’edificio, “una casa delle associazioni”.
“Il nostro piano – dice Luigina Basilici dell’associazione Piccoli
Giganti - sarebbe quello di destinare una parte di quell’immobile
alle organizzazioni di volontariato che operano nel territorio.
L’idea ha avuto il parere positivo sia dal presidente municipale
Caradonna, sia dall’ex assessore capitolino al patrimonio, Alfredo
Antoniozzi. Ma con il rimpasto della giunta comunale (con Lucia
Funari che ha preso il posto di Antoniozzi, ndr), il discorso intrapreso
con il comune di Roma si è momentaneamente arenato”.
Al
momento, quindi, la sorte dell’ex Artigianmercato resta incerta.
“Allo stato attuale – chiosa il presidente Caradonna – facciamo
pure fatica a capire chi detiene le chiavi della struttura. Non
sappiamo francamente se esiste o meno un progetto concreto di riconversione
dell’edificio. Spero solo che si dia seguito alle richieste di alcune
associazioni, al fine di destinare una parte dell’ex Artigianmercato
a “casa delle onlus”. Si attuerebbe, in questo modo, qualcosa di
socialmente utile non solo per l’area intorno a via Mozart, ma per
l’intera zona della Tiburtina e del V Municipio”.
per
gentile concessione di Pasqualino Bruno
pubblicato
su Nuovo
Paese Sera