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maggio 2012 – Un nostro lettore ci ha segnalato un episodio
relativo a un presunto raggiro che, per la tecnica di approccio,
può essere ricondotto alla truffa dello “specchietto”. Per
chi ancora non conosce questo imbroglio ricordiamo che molti automobilisti
sono stati ingannati da truffatori che hanno sfruttato la distrazione
del conducente contando sul fatto che, per un danno di lieve entità,
si contratta un rimborso immediato senza il coinvolgimento delle
compagnie di assicurazione. La tecnica è semplice: accostando
l’automobile prescelta, l’imbroglione batte la mano sulla carrozzeria
del proprio veicolo per simulare un urto poi, fermato l'ignaro automobilista
e mostrato il proprio danno, lo invita a trovare un accordo e a
"sistemare" la faccenda senza coinvolgere le rispettive
assicurazioni. Di solito questo raggiro costa al malcapitato una
banconota da 50 o 100 euro o addirittura di più. Il tutto
per un danno mai procurato!
Ma ecco il racconto del nostro amico lettore: “Salve, volevo
segnalare una truffa capitatami proprio ieri, purtroppo solo navigando
successivamente su internet mi sono accorto della cosa ed ho ricollegato
tutto. Viaggiano sulla Via Tiburtina, verso le 14:00, all'altezza
della fermata della metro di Santa Maria del Soccorso, sono stato
"sfiorato" da un’automobile a forte velocità, scendendo
dal cavalcavia che collega ponte mammolo con via Tiburtina. Successivamente
questa automobile ha rallentato vistosamente e nel momento in cui
l'ho superata (dopo il parcheggio di Santa Maria del Soccorso ed
avendo tutto lo spazio a disposizione) ho sentito il rumore come
di un sasso tirato verso la mia macchina. Mi sono stati fatti subito
i fari ma piuttosto che farmi fermare su via Tiburtina, nel luogo
dell'incidente, mi è stato indicato di fermarmi al parcheggio
di Panorama. Nell'auto, una Lupo verde smeraldo,
c'era tutta una famiglia, una moglie incinta (al 7-8 mese), un bambino,
un figlio più grande ed un guidatore tutti di carnagione
scura, probabilmente rom, ma con un buonissimo accento italiano.
Mi sono fatto fregare da due cose: la loro calma apparente
ed il fatto che anche se avevo sentito il rumore come di un sasso,
sulla mia macchina era presente una strisciata bianca che prima
non c'era. Inoltre loro insistevamo molto sul chiamare la municipale
fin dall'inizio e questo mi ha tolto magari i sospetti che avevo.
Solo dopo ho capito che nel momento precedente, quando mi hanno
sfiorato con la macchina, devono aver usato la carta vetrata o altro
per simulare l'incidente. Purtroppo andavo di fretta per andare
al lavoro e loro spingevamo molto con il fatto che dovevano andare
all'ospedale per poter portare la moglie gravida e quindi, per non
perdere troppo tempo, gli ho lasciato al volo 200 euro. Loro inoltre
insistevano del fatto che erano di Frosinone e che quindi non sarebbero
ritornati più a Roma (io volevo prendere targa e numero di
telefono e gestire tutto con calma ma non me lo hanno permesso).”
Diversi
giornali romani hanno riportato la notizia che questo fenomeno èin
aumento sulle strade della capitale (soprattutto sulla Roma-Fiumicino
e sulla Pontina). Approfittando della segnalazione ricevuta in redazione,
anche noi abbiamo voluto riportare questo fatto, non certo per procurare
allarme ingiustificato, ma per dare qualche consiglio su come comportarsi
quando ci si trova in una situazione di questo genere. Pur se l'incidente
è lieve ed i danni sono di piccola entità, è
sempre bene lasciare che siano le compagnie di assicurazione a liquidare
il danno, denunciando il sinistro alla propria compagnia e fornendo
i dati della controparte attraverso il modulo di “Constatazione
Amichevole di Incidente”. Per cifre così piccole, vale comunque
la pena di aprire una pratica di sinistro, non soltanto per evitare
i raggiri, ma per lasciare a chi lo fa di mestiere il disturbo di
porre fine a eventuali controversie.
Antonio
Barcella
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