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giugno 2012 – Legambiente stigmatizza
la gestione del Consiglio comunale delle ultime settimane e scrive
al Prefetto di Roma. L'ultimo blitz con la presentazione del maxi
emendamento è la più eclatante di una serie di forzature
continue: sedute di continuo senza il numero legale, convocazioni
improvvise di commissioni, presentazione di nuovi testi di deliberazioni
e immediata votazione degli stessi, tempi contingentati e scadenze
ridicole per analizzare testi e presentare osservazioni su materie
di così grande rilevanza.
“Pur di riuscire a vendere l'acqua di Acea contro la volontà
dei cittadini, Alemanno sta utilizzando continue forzature del regolamento
e dello statuto comunale, è inaccettabile, abbiamo scritto
al Prefetto per chiedere di intervenire e garantire la democrazia
-ha dichiarato Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-.
Non si possono stracciare le regole che servono a garantire la partecipazione
della città alle scelte che si compiono in Consiglio comunale,
noi parti sociali, associazioni, cittadini che un anno fa abbiamo
votato per l'acqua pubblica non sappiamo niente del pasticciato
maxi-emendamento che ha cambiato ancora una volta il testo della
delibera, con difficoltà riusciamo a entrare nella sede del
Comune mentre le sedute debbono sempre essere pubbliche, è
indecente chi amministra deve dimostrare maggiore responsabilità
istituzionale, deve avere senso delle istituzioni. Appena riusciremo
ad avere il nuovo testo, chiederemo un'audizione presso la Commissione
bilancio per presentare le nostre osservazioni, per quanto si capisce
infatti il maxi-emendamento prevede un bizzarro gioco di scatole
cinesi: il Comune vende comunque il 21% delle sue partecipazioni
in Acea e subito dopo Acea entra nella nuova holding capitolina.
Come, ci chiediamo? Forse grazie agli stessi soldi derivanti dalla
vendita? Assolutamente vuote risultano anche le parole sull'opzione
di cedere quelle azioni alla Cassa Depositi e Prestiti, dietro la
quale Alemanno si è più volte trincerato, visto che
testualmente si direbbe un generico e irrilevante <privilegiando
prioritariamente>. Lasciano interdetti nel frattempo e sono tutti
da chiarire i cambiamenti ai vertici del management di Acea, annunciati
in queste ore, una ulteriore dimostrazione dei danni che questa
scellerata gestione sta facendo ad una delle società capitoline
più importanti e che gestisce acqua ed energia dei romani.”
Intanto, il presidente di Acea Produzione, il CFO e il direttore
generale dell'area Ambiente ed Energia starebbero per lasciare il
loro incarico, con “un esodo che è ben lontano dall'essere
avvicendamento fisiologico”, secondo MF-Dow Jones News.
Legambiente
Lazio – Comunicato stampa