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luglio 2012 – Con un’azione concentrica,
l’opposizione dei Municipi V (Tiburtino) e VII (Centocelle-Collatino)
va all’attacco delle amministrazioni “rosse” di Roma Est (forse
più rosa che rosse). Il sospetto che tutto questo sia una
manovra politica pre-elettorale, scaturita in seguito ai sondaggi
che danno l’attuale sindaco Alemanno sconfitto in tutti gli scenari
possibili di alleanze, è quantomeno legittimo. Lo scopo del
nostro articolo non è quello di entrare nel merito della
questione politica ma di riepilogare i fatti secondo la nostra visione
per dare uno strumento in più al cittadino per crearsi la
propria opinione. La mozione di sfiducia presentata qualche giorno
fa dal gruppo PDL insieme a UDC e La Destra contro il Presidente
Caradonna evidenzia la debolezza di una maggioranza che per tutta
la consiliatura ha dovuto fare i conti con il “peccato originale”
di un Presidente che ha cambiato schieramento dopo la sua elezione
(dal PD all’API) e che lo ha portato a governare con una maggioranza
politica differente da quella che lo aveva eletto. Questo cambio
di casacca, oltretutto avvenuto quasi all’inizio del mandato, è
risultato indigesto a molti ma soprattutto al Partito Democratico
che perdeva un ruolo importante consegnatogli dai seggi. Del resto
occorre ammettere che tutto il quadro politico è profondamente
mutato negli ultimi anni attraverso scissioni e la nascita di nuovi
partiti che hanno spesso generato polemiche verso coloro
che non hanno saputo rinunciare alla “poltrona” occupata.
Se alla debolezza di una giunta non legittimata dalle urne si aggiunge
il continuo contrasto con l’amministrazione del Comune di Roma governata
da una maggioranza di colore politico diverso, il contesto si fa
più fosco a causa delle immancabili ripicche che fanno solo
il danno dei cittadini del Tiburtino.
Se da una parte della bilancia pesa la debolezza di una giunta del
“vorrei ma non posso” sull’altro piatto c’è
un’opposizione del “potrei ma non voglio” che si
è posta in maniera quasi passiva sulle grandi questioni che
attanagliano questo territorio (depuratore, fumi tossici dei campi
nomadi, inquinamento, scuole fatiscenti, illuminazione pubblica,
manutenzione aree verdi, etc).
Non vogliamo fare gli avvocati difensori del Presidente Caradonna,
al quale non abbiamo mai fatto sconti sul suo operato politico,
ma sappiamo per certo che, i tavoli di lavoro istituiti dal minisindaco
sulle aree critiche, sono spesso falliti per la mancata collaborazione
da parte di chi avrebbe dovuto avere interesse per un territorio
nel quale è stato eletto. In poche parole riteniamo che tutti
i partiti rappresentati nel V Municipio dovrebbero fare
un’autocritica serena e concludere che il loro apporto in questa
consiliatura è stato assolutamente deficitario, rissoso
e inconcludente sia in termini di efficienza che di trasparenza.
Attendiamo il risultato del vertice di maggioranza previsto per
oggi che potrebbe dare qualche indicazione sulla tenuta della coalizione
ma soprattutto dovrebbe sciogliere alcuni nodi su un Municipio in
cui diverse commissioni sono in mano alla minoranza, dove i consiglieri
di maggioranza disertano l’aula e dove non viene nominato il quarto
assessore per non compromettere i delicati equilibri politici.
Antonio
Barcella
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