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Agosto 2012 – In questa torrida estate
sono balzati alla cronaca alcuni episodi di dissenso che tra loro
hanno in comune solo la radice dei nomi: autobotti, bottini, botticelle
e … botte.
Iniziamo da quelli che sono stati battezzati i “bottini”,
lunghe file di autocisterne che si dirigono ogni giorno puntualmente
verso il Depuratore Roma Est trasportando il loro carico di rifiuti
reflui, o semitrattati, provenienti dall’area dei castelli romani.
Da qualche mese, infatti, i residenti osservano un traffico veicolare
anomalo di autocisterne dirette verso l’impianto e cresce la preoccupazione
per i miasmi che da anni tengono sotto scacco la zona. Un ulteriore
mezzo per caricare le vasche di sedimentazione dell’impianto oltre
all’aumento dei collettori allacciati negli ultimi anni. Non
c’è pace per questo mega impianto! La nuova dirigenza ha iniziato
con il piede sbagliato il rapporto con i residenti di questo quartiere.
Non solo si fa poco o nulla per risolvere la questione delle emissioni
ma si prendono decisioni assurde come quella di riversare, tramite
autocisterne, altri reflui o, se lo preferite, “acqua clorata” proveniente
dai depuratori della provincia sottoposti a sequestro dall’autorità
giudiziaria. Ci chiediamo, e se lo chiedono tutti i residenti di questa
zona: dove finiscono i fanghi trattati dall’impianto, le acque di
lavorazione e i gas prodotti dai reflui? Il depuratore tratta circa
4 metri cubi al secondo di acque nere provenienti dai vari collettori
allacciati all’impianto: dove finiscono gli scarti di lavorazione?
Temiamo di saperlo…e siamo molto preoccupati per il nostro ambiente.
Il
secondo tema che desideriamo trattare è quello delle “botticelle”,
venuto alla cronaca di questi giorni per le contestazioni degli animalisti
preoccupati per la salute dei cavalli costretti a lavorare in condizioni
climatiche impossibili. Una manifestazione contro l'utilizzo dei cavalli
organizzata nel centro di Roma dagli attivisti del Pae, partito animalista
europeo, si è conclusa con una rissa con spranghe e bottiglie
sedata dall'intervento delle forze dell'ordine. Risultato: feriti,
contusi e diverse persone fermate dagli agenti. Gli animalisti chiedono
che sia applicata la normativa emessa dal Comune di Roma che prevede
il riposo dei cavalli durante le forti ondate di calore. Normativa
che secondo i contestatori non viene applicata a causa della “…compiacenza
di sovrintendenze, vigilanti che non vigilano, sindaci incapaci di
prendere una posizione chiara a tutela degli animali e dell’immagine
di questa città.”. A noi sembra il solito problema della legge
che, ogni volta, viene interpretata e quasi mai applicata.
Per
il terzo argomento, le autobotti per l’innaffiatura
delle piante, prendiamo spunto da una segnalazione che abbiamo ricevuto
da un nostro lettore: “Egregio Sindaco, Assessore, Delegato e Uffici
competenti del Comune di Roma - Con questo clima la siccità
è un pericolo per il vasto patrimonio di alberi di cui godiamo
in questa città. Spesso molti di questi muoiono proprio per
l’assenza di un adeguato apporto di acqua in questi particolari mesi
estivi. Sono meravigliato invece di constatare che autobotti del Comune
di Roma innaffiano regolarmente i vasi privati della Chiesa di S.
Spirito come pure quelli di fronte al palazzo dei Gesuiti in Borgo
S. Spirito. È un servizio a pagamento richiesto e pagato da
questi o trattasi di un semplice omaggio del Comune di Roma agli Ordini
citati ? …mentre il patrimonio pubblico si secca. Cordialmente Mario
R.” Inutile sottolineare che siamo d’accordo con il cittadino riguardo
al mancato servizio di innaffiatura delle piante dei giardini della
periferia romana.