Autobotti, bottini e botticelle - pomi della discordia dell’estate romana

7 Agosto 2012 – In questa torrida estate sono balzati alla cronaca alcuni episodi di dissenso che tra loro hanno in comune solo la radice dei nomi: autobotti, bottini, botticelle e … botte.
Iniziamo da quelli che sono stati battezzati i “bottini”, lunghe file di autocisterne che si dirigono ogni giorno puntualmente verso il Depuratore Roma Est trasportando il loro carico di rifiuti reflui, o semitrattati, provenienti dall’area dei castelli romani. Da qualche mese, infatti, i residenti osservano un traffico veicolare anomalo di autocisterne dirette verso l’impianto e cresce la preoccupazione per i miasmi che da anni tengono sotto scacco la zona. Un ulteriore mezzo per caricare le vasche di sedimentazione dell’impianto oltre all’aumento dei collettori allacciati negli ultimi anni. Non c’è pace per questo mega impianto! La nuova dirigenza ha iniziato con il piede sbagliato il rapporto con i residenti di questo quartiere. Non solo si fa poco o nulla per risolvere la questione delle emissioni ma si prendono decisioni assurde come quella di riversare, tramite autocisterne, altri reflui o, se lo preferite, “acqua clorata” proveniente dai depuratori della provincia sottoposti a sequestro dall’autorità giudiziaria. Ci chiediamo, e se lo chiedono tutti i residenti di questa zona: dove finiscono i fanghi trattati dall’impianto, le acque di lavorazione e i gas prodotti dai reflui? Il depuratore tratta circa 4 metri cubi al secondo di acque nere provenienti dai vari collettori allacciati all’impianto: dove finiscono gli scarti di lavorazione? Temiamo di saperlo…e siamo molto preoccupati per il nostro ambiente.
Il secondo tema che desideriamo trattare è quello delle “botticelle”, venuto alla cronaca di questi giorni per le contestazioni degli animalisti preoccupati per la salute dei cavalli costretti a lavorare in condizioni climatiche impossibili. Una manifestazione contro l'utilizzo dei cavalli organizzata nel centro di Roma dagli attivisti del Pae, partito animalista europeo, si è conclusa con una rissa con spranghe e bottiglie sedata dall'intervento delle forze dell'ordine. Risultato: feriti, contusi e diverse persone fermate dagli agenti. Gli animalisti chiedono che sia applicata la normativa emessa dal Comune di Roma che prevede il riposo dei cavalli durante le forti ondate di calore. Normativa che secondo i contestatori non viene applicata a causa della “…compiacenza di sovrintendenze, vigilanti che non vigilano, sindaci incapaci di prendere una posizione chiara a tutela degli animali e dell’immagine di questa città.”. A noi sembra il solito problema della legge che, ogni volta, viene interpretata e quasi mai applicata.
Per il terzo argomento, le autobotti per l’innaffiatura delle piante, prendiamo spunto da una segnalazione che abbiamo ricevuto da un nostro lettore: “Egregio Sindaco, Assessore, Delegato e Uffici competenti del Comune di Roma - Con questo clima la siccità è un pericolo per il vasto patrimonio di alberi di cui godiamo in questa città. Spesso molti di questi muoiono proprio per l’assenza di un adeguato apporto di acqua in questi particolari mesi estivi. Sono meravigliato invece di constatare che autobotti del Comune di Roma innaffiano regolarmente i vasi privati della Chiesa di S. Spirito come pure quelli di fronte al palazzo dei Gesuiti in Borgo S. Spirito. È un servizio a pagamento richiesto e pagato da questi o trattasi di un semplice omaggio del Comune di Roma agli Ordini citati ? …mentre il patrimonio pubblico si secca. Cordialmente Mario R.” Inutile sottolineare che siamo d’accordo con il cittadino riguardo al mancato servizio di innaffiatura delle piante dei giardini della periferia romana.

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