NOMADI,
SANTORI: “PIANO NON SI FERMA, ORA CHIUDERE LA MONACHINA”
“Basta
angherie e fumi tossici, non tocca ai romani essere obbligati
a cambiare casa”
“Basta
angherie. Non tocca ai romani essere obbligati a cambiare casa.
Il Piano nomadi non si deve fermare, nonostante l’intervento
del Tar sullo sgombero di Tor de’ Cenci. Andremo avanti fino
a chiudere tutti i campi finora tollerati, in cui si stima,
secondo i dati della Croce Rossa del 2008, risiedevano circa
2700 rom. Considerato il blocco su Tor de’ Cenci, il prossimo
insediamento da sgomberare è quello della Monachina,
che, pur ricadendo nel territorio del XVIII Municipio, fa sentire
pesantemente la sua influenza anche sui quartieri di Massimina
e Casal Lombroso, in XVI. Poi sarà la volta degli insediamenti
di Schiavonetti (X Municipio), Foro Italico (II), Arco di Travertino
(IX), Spellanzon (V) e Sette Chiese (XI). Luoghi di degrado
e illegalità che dovevano essere chiusi già dalla
metà del 2011, operazione che le pastoie burocratiche
e il miope atteggiamento buonista di talune associazioni ha
costretto a rimandare ulteriormente”. Lo dichiara in una nota
il presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale Fabrizio
Santori.
“Lo
stop del Tar è solo un atto preliminare, la vera decisione
sarà presa a settembre, ci auguriamo allora i giudici
ravvisino l’importanza fondamentale per i cittadini romani delle
operazioni di completamento del Piano nomadi, sorretto da esigenze
inequivocabili di ordine pubblico, legalità, igiene,
sicurezza, decoro e tutela dell’ambiente, e, soprattutto, da
una ferma e compatta volontà popolare, fatta di gente
stufa di respirare fumi tossici di immondizie bruciate e di
subire ogni sorta di soprusi”, conclude Santori.
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