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settembre 2012 – Un episodio di razzismo
ai danni di un cittadino ecuadoriano si è verificato ieri sera
verso le 19,00 a Ponte Mammolo. L’uomo è stato insultato, picchiato
e rapinato da una baby gang, composta da circa 15 ragazzini. Il fatto
è avvenuto sul bus della linea 404, fermo al capolinea in attesa
della partenza. I componenti della baby-gang hanno iniziato a molestare
l’uomo costringendolo a scendere dal mezzo pubblico, rivolgendogli
frasi razziste e insulti. Una volta in strada lo hanno accerchiato,
preso a calci e pugni e rapinato dei soldi che possedeva.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione Tiburtino
III e della compagnia Montesacro contattati dai conducenti degli autobus
e da alcuni cittadini. Lo straniero ha riportato solo qualche lesione
ed è stato dimesso dall’ospedale con alcuni giorni di prognosi.
Secondo quanto si è appreso, uno dei componenti del gruppo
di teppisti aveva già un precedente per una rapina a mano armata
che risale, addirittura, a quando aveva 12 anni. Alcuni passanti hanno
dichiarato di essere rimasti esterrefatti per l’atteggiamento dei
ragazzi che sembrava avessero partecipato ad un gioco innocente.
Un fenomeno preoccupante di criminalità giovanile che si sta
diffondendo in Italia dopo i cattivi esempi americani. Con baby gang
si intende un fenomeno di microcriminalità di gruppo diffuso
nei contesti urbani, per il quale i minorenni assumono condotte devianti
ai danni di cose o persone. Spesso si tratta di persone incensurate
e di buona famiglia. Secondo alcune teorie sociologiche i fattori
scatenanti dipendono dal contesto familiare ed ambientale dove vivono
i ragazzi che li costringono a crescere senza sostegni affettivi adeguati
e senza alcun orientamento socio-educativo. Secondo altre teorie,
i giovani scelgono volontariamente la criminalità di gruppo
per trovare negli altri la forza di compiere un atto violento o per
facili guadagni.
Antonio
Barcella
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