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ottobre 2012 – Almeno in una scuola
materna e in una elementare del nostro abitato si sono verificati
alcuni casi di Pediculosi, più comunemente conosciuta come
“pidocchio del capo”. La pediculosi è una parassitosi che può
colpire alcune parti della cute: in particolare la parte della testa
ricoperta dai capelli o, più in generale, il corpo. Nessun
allarmismo, per carità! Nulla che non si possa risolvere
con una semplice
terapia e con la profilassi di rito che andrebbe sempre seguita.
È importante evidenziare che non si tratta di un problema
di igiene, il pidocchio vive bene nel pulito ed è
questo che inquieta molto le mamme.
Nel caso che il parassita abbia già colpito il bambino occorre
trattare gli abiti con insetticidi specifici mentre permetrina e lindano
(in soluzioni all'1%) vengono utilizzate nei casi in cui interessa
il cuoio capelluto. In alternativa al trattamento con i farmaci neurotossici
attualmente utilizzati, si può usare una lozione al 5% di alcool
benzilico, che provocherebbe l'asfissia dei pidocchi. Inoltre esistono
particolari tipi di shampoo antiparassitari e certamente il farmacista
vi saprà indicare il più idoneo da utilizzare.
Per
quanto riguarda la prevenzione occorre rilevare che i bambini, a causa
delle loro modalità comportamentali, hanno frequenti contatti
diretti e prolungati tra le loro teste ed è frequente lo scambio
di oggetti personali (cappelli, pettini, fermagli, etc.). Ne consegue
che i bambini devono essere educati ad evitare o almeno ridurre tali
comportamenti. L’unica corretta misura di prevenzione è costituita
dall’identificazione precoce dei casi, attuata mediante il controllo
settimanale della testa da parte dei genitori. E’ scorretto l’uso
a scopo preventivo dei prodotti utilizzati nel trattamento per l’eliminazione
dei pidocchi: si tratta di una pratica inutile e dannosa e come tale
deve essere energicamente scoraggiata.
Per una questione di privacy preferiamo evitare di diffondere il nome
delle scuole dove sono stati riscontrati i casi ma siamo al corrente
che i genitori degli alunni che frequentano dette scuole sono stati
già informati del problema.