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ottobre 2012 – Allo scopo di capire
meglio quanto accade in questi giorni nella situazione politica del
V Municipio, con il ritiro delle dimissioni del Presidente Ivano Caradonna
e con l’annunciata nuova mozione di sfiducia del PDL, abbiamo intervistato
Luca Pioli, coordinatore locale del Partito Democratico. Riteniamo
che il partito di maggioranza relativa del Consiglio del V Municipio
abbia un gran peso nella gestione della crisi. Un situazione intricata
che non appare affatto risolta nonostante la presentazione della nuova
Giunta che differisce dalla vecchia solo per la nomina di un nuovo
assessore.
1.
Una crisi che sembrava risolta con il ritiro delle dimissioni del
Presidente Caradonna sembra di nuovo essersi acuita. Quali sono i
motivi?
In realtà
non c'è una "nuova" crisi. Le ragioni di critica
all'operato di Caradonna sono le stesse che gli muoviamo da tempo
e non si risolvono con una nuova giunta (che poi è per 4/5
uguale a quella vecchia) a tre mesi dalla fine della consiliatura.
Non è certamente questione di "poltrone", tanto più
che il PD, assieme a SEL e IDV aveva esplicitamente escluso la partecipazione
alla Giunta, lasciando al Presidente libertà di scelta fuori
dai partiti. Pertanto gli assessori iscritti al PD che fanno parte
dell'attuale Giunta non stanno lì in rappresentanza del Partito
Democratico; anzi, detto per inciso, abbiamo segnalato la vicenda
alla nostra Commissione di Garanzia, chiedendo sanzioni su questo
per una palese difformità rispetto alle decisioni assunte dal
Partito.
2.
Il Partito Democratico è unito nella sua linea di azione o
c’è una frattura tra i suoi membri? Ci riferiamo in particolare
al rapporto tra gli assessori di area PD e i consiglieri dello stesso
partito.
Il PD
è un partito grande e plurale, quindi ci sono opinioni legittimamente
diverse al proprio interno. Per esempio c'è chi, già
al passaggio di Caradonna all'API, proponeva di mandarlo a casa come
c'è chi, invece, ritiene più utile un sostegno "senza
se e senza ma". Ma è un partito democratico, per cui le
decisioni le prendono gli organismi dirigenti, a maggioranza, se necessario,
e sono vincolanti. Per tutti. Il fatto che gli assessori che lei definisce
di "area PD" non siano espressione del PD ma sono lì
per scelta personale sicuramente non agevola (uso un eufemismo) i
loro rapporti con il Gruppo.
3.
Questa consiliatura è stata all’insegna delle contrapposizioni
tra il partito di maggioranza relativa e il Presidente Caradonna.
Il peccato originale del Presidente, ovvero il suo cambio di partito
verso l’API di Rutelli, ha complicato l’intesa elettorale?
Dirò
una cosa forse un po' sorprendente: secondo me no, il passaggio del
Presidente all'API non ha complicato di per sé la situazione,
o almeno non in maniera determinante. Certo, sarebbe stato meglio
se prima di annunciare l'uscita dal PD Caradonna ci avesse almeno
avvisato, ma questo attiene ormai più alla storia che alla
cronaca. A conferma della mia convinzione ricordo come anche in un
altro municipio sia successa la stessa cosa, ma i rapporti tra Presidente
"transfuga" e PD sono rimasti, a quanto mi risulta, sostanzialmente
leali. In V Municipio, dal mio punto di vista, Caradonna ci ha messo
del suo per complicare i rapporti, ma probabilmente egli direbbe lo
stesso del PD. Quello che ha reso ancora più confusa la situazione
è stato il passaggio di 4 consiglieri dal PD all'API, il cui
gruppo, come si è visto anche dalle ultime vicende sulla riconferma
della Giunta motivata dal rifiuto dell'API di rinunciare ad una poltrona
non aderendo alla proposta di PD, SEL e IDV di "Giunta del Presidente",
si è dimostrato poco interessato al futuro e molto al presente.
4.
Ritiene che la crisi sia ormai irreversibile o ci sono ancora spazi
di contrattazione?
La crisi
con Caradonna è irreversibile, nel senso che il centrosinistra
che si è presentato alle elezioni non riconosce più
da tempo la sua guida nella figura di Caradonna. Immagino la domanda
successiva: "perché allora non votate la sfiducia con
la destra?" Rispondo prendendo in prestito una frase di un documento
firmato da tutto il Gruppo PD (compresa la consigliera Scacco, oggi
assessore) " Il PD non unirà i suoi voti a quelli della
destra, non certo perché sono superate le ragioni di distanza
dal Presidente, quanto perché sappiamo che la sfiducia, oggi,
è lo strumento che la destra ha scelto per completare il suo
ribaltone facendo nominare ad Alemanno un commissario di sua fiducia
per preparare la sua campagna elettorale." Perché è
questa la ragione per cui la destra ha presentato solo ora, a pochi
mesi dalle elezioni (e non prima), la mozione di sfiducia: far governare
dal peggior sindaco che la storia recente di Roma ricordi anche il
V Municipio, magari nell'illusione di "convincere" i cittadini
a votarlo di nuovo...sempre che si ricandidi...
Infine vorrei dissentire dal termine "contrattare": l'obiettivo
del Pd è dare un buon governo ai cittadini di questo municipio,
che se lo meritano, e questo non siamo disposti a "contrattarlo".
Semplicemente, oggi questo non è possibile, non con questi
protagonisti. Ma con Alemanno commissario sarebbe peggio!
5.
Qual è stato il comportamento dell’opposizione in questa legislatura?
Poteva essere fatto qualcosa di più costruttivo per i cittadini
del V Municipio sacrificando le ragioni politiche?
Questa
è una domanda a cui non so rispondere: non essendo un amministratore
non posso valutare con obiettività il loro comportamento in
consiglio. Sono convinto che il ruolo di controllo e di stimolo dell'opposizione
sia fondamentale per aiutare il buon governo del municipio; per capirci,
la democrazia muore con gli inciuci, non con gli scontri tra posizioni
diverse. Dall'esterno direi che è stata un'opposizione un po'
tiepida, il che, paradossalmente, non ha aiutato ad avere una maggioranza
più compatta...avrebbe potuto mettere in maggiore difficoltà
il centrosinistra, mentre è sembrato un comportamento da "potrei
ma non voglio". Poi, anche parlare di opposizione riguardo a
forze politiche che esprimono il Presidente dell'Aula e molti presidenti
di commissione mi sembra una definizione esagerata. Di certo sul municipio,
tra la gente, non si sono praticamente visti, fatta salva qualche
eccezione molto localizzata.
6.
Come giudica nel suo complesso questa consiliatura rispetto alle due
precedenti presiedute sempre da Ivano Caradonna?
Sicuramente
deludente: sono abbastanza giovane da non aver vissuto "da dentro"
la prima, ma da cittadino la ricordo come un'esperienza molto importante
per il municipio, cosa non scontata dopo una presidenza sicuramente
significativa come quella di Loredana Mezzabotta. Va anche detto,
ad onor del vero, che questo sindaco ha tolto molti strumenti di governo
al municipio, impedendo quell'azione forte alla quale eravamo stati
abituati quando governava il centrosinistra. Questo, negli anni, ha
anche esaltato i problemi della coalizione cui i cittadini avevano
dato fiducia. Il PD in questo non è esente da colpe: sicuramente
avremmo potuto e dovuto lavorare meglio e non vogliamo scaricare le
nostre responsabilità su altri. Tuttavia torneremo a chiedere
fiducia ai nostri cittadini proponendo loro di decidere con noi, attraverso
le primarie, il candidato a sindaco e a presidente di municipio e
operando un forte rinnovamento tra i candidati che si presenteranno
nelle nostre liste: l'uscita di 5 persone elette con i voti di chi
ci ha dato fiducia per creare un partito allo stato attuale neanche
più esistente come l'API non dovrà più ripetersi
e non si ripeterà. I protagonisti cambiano, il PD è
destinato a durare.