Il PD prende le distanze dalla Giunta Caradonna
Intervista a Luca Pioli, Coordinatore PD del V Municipio

12 ottobre 2012 – Allo scopo di capire meglio quanto accade in questi giorni nella situazione politica del V Municipio, con il ritiro delle dimissioni del Presidente Ivano Caradonna e con l’annunciata nuova mozione di sfiducia del PDL, abbiamo intervistato Luca Pioli, coordinatore locale del Partito Democratico. Riteniamo che il partito di maggioranza relativa del Consiglio del V Municipio abbia un gran peso nella gestione della crisi. Un situazione intricata che non appare affatto risolta nonostante la presentazione della nuova Giunta che differisce dalla vecchia solo per la nomina di un nuovo assessore.

1. Una crisi che sembrava risolta con il ritiro delle dimissioni del Presidente Caradonna sembra di nuovo essersi acuita. Quali sono i motivi?

In realtà non c'è una "nuova" crisi. Le ragioni di critica all'operato di Caradonna sono le stesse che gli muoviamo da tempo e non si risolvono con una nuova giunta (che poi è per 4/5 uguale a quella vecchia) a tre mesi dalla fine della consiliatura. Non è certamente questione di "poltrone", tanto più che il PD, assieme a SEL e IDV aveva esplicitamente escluso la partecipazione alla Giunta, lasciando al Presidente libertà di scelta fuori dai partiti. Pertanto gli assessori iscritti al PD che fanno parte dell'attuale Giunta non stanno lì in rappresentanza del Partito Democratico; anzi, detto per inciso, abbiamo segnalato la vicenda alla nostra Commissione di Garanzia, chiedendo sanzioni su questo per una palese difformità rispetto alle decisioni assunte dal Partito.

2. Il Partito Democratico è unito nella sua linea di azione o c’è una frattura tra i suoi membri? Ci riferiamo in particolare al rapporto tra gli assessori di area PD e i consiglieri dello stesso partito.

Il PD è un partito grande e plurale, quindi ci sono opinioni legittimamente diverse al proprio interno. Per esempio c'è chi, già al passaggio di Caradonna all'API, proponeva di mandarlo a casa come c'è chi, invece, ritiene più utile un sostegno "senza se e senza ma". Ma è un partito democratico, per cui le decisioni le prendono gli organismi dirigenti, a maggioranza, se necessario, e sono vincolanti. Per tutti. Il fatto che gli assessori che lei definisce di "area PD" non siano espressione del PD ma sono lì per scelta personale sicuramente non agevola (uso un eufemismo) i loro rapporti con il Gruppo.

3. Questa consiliatura è stata all’insegna delle contrapposizioni tra il partito di maggioranza relativa e il Presidente Caradonna. Il peccato originale del Presidente, ovvero il suo cambio di partito verso l’API di Rutelli, ha complicato l’intesa elettorale?

Dirò una cosa forse un po' sorprendente: secondo me no, il passaggio del Presidente all'API non ha complicato di per sé la situazione, o almeno non in maniera determinante. Certo, sarebbe stato meglio se prima di annunciare l'uscita dal PD Caradonna ci avesse almeno avvisato, ma questo attiene ormai più alla storia che alla cronaca. A conferma della mia convinzione ricordo come anche in un altro municipio sia successa la stessa cosa, ma i rapporti tra Presidente "transfuga" e PD sono rimasti, a quanto mi risulta, sostanzialmente leali. In V Municipio, dal mio punto di vista, Caradonna ci ha messo del suo per complicare i rapporti, ma probabilmente egli direbbe lo stesso del PD. Quello che ha reso ancora più confusa la situazione è stato il passaggio di 4 consiglieri dal PD all'API, il cui gruppo, come si è visto anche dalle ultime vicende sulla riconferma della Giunta motivata dal rifiuto dell'API di rinunciare ad una poltrona non aderendo alla proposta di PD, SEL e IDV di "Giunta del Presidente", si è dimostrato poco interessato al futuro e molto al presente.

4. Ritiene che la crisi sia ormai irreversibile o ci sono ancora spazi di contrattazione?

La crisi con Caradonna è irreversibile, nel senso che il centrosinistra che si è presentato alle elezioni non riconosce più da tempo la sua guida nella figura di Caradonna. Immagino la domanda successiva: "perché allora non votate la sfiducia con la destra?" Rispondo prendendo in prestito una frase di un documento firmato da tutto il Gruppo PD (compresa la consigliera Scacco, oggi assessore) " Il PD non unirà i suoi voti a quelli della destra, non certo perché sono superate le ragioni di distanza dal Presidente, quanto perché sappiamo che la sfiducia, oggi, è lo strumento che la destra ha scelto per completare il suo ribaltone facendo nominare ad Alemanno un commissario di sua fiducia per preparare la sua campagna elettorale." Perché è questa la ragione per cui la destra ha presentato solo ora, a pochi mesi dalle elezioni (e non prima), la mozione di sfiducia: far governare dal peggior sindaco che la storia recente di Roma ricordi anche il V Municipio, magari nell'illusione di "convincere" i cittadini a votarlo di nuovo...sempre che si ricandidi...
Infine vorrei dissentire dal termine "contrattare": l'obiettivo del Pd è dare un buon governo ai cittadini di questo municipio, che se lo meritano, e questo non siamo disposti a "contrattarlo". Semplicemente, oggi questo non è possibile, non con questi protagonisti. Ma con Alemanno commissario sarebbe peggio!

5. Qual è stato il comportamento dell’opposizione in questa legislatura? Poteva essere fatto qualcosa di più costruttivo per i cittadini del V Municipio sacrificando le ragioni politiche?

Questa è una domanda a cui non so rispondere: non essendo un amministratore non posso valutare con obiettività il loro comportamento in consiglio. Sono convinto che il ruolo di controllo e di stimolo dell'opposizione sia fondamentale per aiutare il buon governo del municipio; per capirci, la democrazia muore con gli inciuci, non con gli scontri tra posizioni diverse. Dall'esterno direi che è stata un'opposizione un po' tiepida, il che, paradossalmente, non ha aiutato ad avere una maggioranza più compatta...avrebbe potuto mettere in maggiore difficoltà il centrosinistra, mentre è sembrato un comportamento da "potrei ma non voglio". Poi, anche parlare di opposizione riguardo a forze politiche che esprimono il Presidente dell'Aula e molti presidenti di commissione mi sembra una definizione esagerata. Di certo sul municipio, tra la gente, non si sono praticamente visti, fatta salva qualche eccezione molto localizzata.

6. Come giudica nel suo complesso questa consiliatura rispetto alle due precedenti presiedute sempre da Ivano Caradonna?

Sicuramente deludente: sono abbastanza giovane da non aver vissuto "da dentro" la prima, ma da cittadino la ricordo come un'esperienza molto importante per il municipio, cosa non scontata dopo una presidenza sicuramente significativa come quella di Loredana Mezzabotta. Va anche detto, ad onor del vero, che questo sindaco ha tolto molti strumenti di governo al municipio, impedendo quell'azione forte alla quale eravamo stati abituati quando governava il centrosinistra. Questo, negli anni, ha anche esaltato i problemi della coalizione cui i cittadini avevano dato fiducia. Il PD in questo non è esente da colpe: sicuramente avremmo potuto e dovuto lavorare meglio e non vogliamo scaricare le nostre responsabilità su altri. Tuttavia torneremo a chiedere fiducia ai nostri cittadini proponendo loro di decidere con noi, attraverso le primarie, il candidato a sindaco e a presidente di municipio e operando un forte rinnovamento tra i candidati che si presenteranno nelle nostre liste: l'uscita di 5 persone elette con i voti di chi ci ha dato fiducia per creare un partito allo stato attuale neanche più esistente come l'API non dovrà più ripetersi e non si ripeterà. I protagonisti cambiano, il PD è destinato a durare.

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