Oggi è la “Giornata Mondiale di lotta alla povertà”

17 ottobre 2012 – Non tutti sono al corrente che l’Italia è stata declassata dal “Food Security Risk Index 2013” per il rischio fame da livello “basso” a “medio”. Siamo classificati come alcune zone asiatiche, africane del sud e qualche nazione dei Balcani. Un dato preoccupante che trova riscontro anche nei dati ISTAT del 2011 che indicano l'11,1% delle famiglie è relativamente povero (per un totale di 8.173 mila persone) e il 5,2% lo è in termini assoluti (3.415 mila). La soglia di povertà relativa, per una famiglia di due componenti, è pari a 1.011 euro. Ancora più allarmanti i dati forniti dalla Coldiretti che valutano in 3,3 milioni le persone che hanno chiesto aiuto per un pasto gratuito attraverso i canali no profit.
In questo contesto si inserisce la Giornata Mondiale dedicata alla lotta alla povertà proclamata dalle Nazioni Unite. Non sono molti gli eventi preparati a Roma per riflettere e per capire in che modo è possibile impegnarsi per la lotta alle povertà ed alle disparità sociali, in favore dei diritti umani per tutti. Questi ultimi dovrebbero essere impegni prioritari della classe politica, ma è evidente che da molti anni gli interventi sulla povertà non sono il primo pensiero dell’agenda politica. Queste tematiche non incontrano l’interesse dei vertici dello Stato ma anche la gente è rivolta ad argomenti e soggetti diversi. Siamo proprio noi cittadini, noi che costituiamo la società civile, a dover fare la nostra parte. Se modificassimo i nostri comportamenti ed i nostri consumi, anche i produttori sarebbero costretti a cambiare per adeguarsi alle modificazioni della domanda. Meno sprechi potrebbero portare alla riduzione dei costi, ad avere una produzione sufficiente per tutti gli individui e renderebbero le merci avvicinabili da tutte le tasche. Un’utopia? Forse… ma almeno proviamoci!

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