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ottobre 2012 – Definitivamente archiviato il futuristico
e osteggiato progetto che vedeva la realizzazione di una monorotaia
a sei metri di altezza lungo viale Palmiro Togliatti, si riparte
con la pianificazione della mobilità del quadrante di Roma
Est con un programma più realistico. È stato presentato
ieri il Rapporto
1.0 dell’Agenzia per la Mobilità che focalizza la pianificazione
del trasporto pubblico a Roma ripartendo dal ferro e puntando sul
trasporto di superficie: il tram. Basta quindi con le costosissime
metropolitane (un chilometro può costare fino a 150 milioni
di euro) e più spazio ai tram con la creazione di nuove linee
sia in periferia che in Centro, in grado di garantire nuovi collegamenti
tra i diversi sistemi di trasporto su ferro. Inutile dire che non
siamo d’accordo con questa ipotesi ma non possiamo che prenderne atto
in un momento in cui i fondi disponibili per le opere pubbliche sono
veramente ridotti.
Due
gli scenari di pianificazione previsti nel “Rapporto 1.0” Il primo
fissato al 2018, l’altro al 2050. “È una pianificazione modulare
in base alle esigenze della città e alle disponibilità
finanziarie – ha aggiunto Sciarra - quindi, alcuni progetti possono
essere operabili subito ma anche integrati con altri all’interno di
una visione strategica: per esempio quello del tram moderno
sulla Palmiro Togliatti è una delle priorità
ma una volta realizzato può essere integrato con l’attuale
rete tranviaria e con il prolungamento fino alla fermata Jonio della
metro B1 (una tramvia lunga 5,3 km per un investimento di 85 milioni
di euro). Un altro nodo fondamentale è la stazione Pigneto
che permetterà alla metro C di entrare nella rete del ferro
già prima di San Giovanni e del Colosseo”.
Un’altra importante linea di tram va a completare il quadro ottimale
degli interventi. È quella che collegherebbe piazzale
del Verano alla Stazione Tiburtina, lunga 1,2 km e dal costo
stimato 19 milioni di euro.
SISTEMA
TRANVIARIO INNOVATIVO - LUNGO V.LE PALMIRO TOGLIATTI
Viale Palmiro Togliatti rappresenta, all’interno del tessuto viario
romano, un asse tangenziale che si snoda dalla via Tiburtina fino
a via Tuscolana e che quindi attraversa l’intero settore orientale
della città intercettando:
• Linea metro A (stazione di Subaugusta)
• Linea metro B (stazione di Ponte Mammolo)
• Linea tranviaria 14
• Ferrovia urbana Roma - Pantano e sulle altre linee urbane
interessate
• Linea metro C (in via di realizzazione)
Con il suo sviluppo di circa 8 km riveste un ruolo di collegamento
interquartiere tra le centralità di Ponte Mammolo, Colli Aniene,
Collatina, Tor Sapienza, Prenestina, Quarticciolo, Parco di Centocelle,
Alessandrino, Casilina, Torre Spaccata e Cinecittà.
Viale Palmiro Togliatti collega anche le direttrici stradali di penetrazione
urbana:
• Tiburtina
• Raccordo autostradale Tangenziale est - A24
• Via Collatina
• Via Prenestina
• Via Casilina
• Via Tuscolana
Il “Sistema tranviario innovativo lungo il Corridoio della
Mobilità viale Palmiro Togliatti” si colloca in tale
quadro, in quanto sistema fondamentale di connessione, con funzione
di rammaglio, della rete costituita dalle circolari tranviarie (in
particolare, la linea di progetto intercetterà la nuova “Circolare
sud”) con la rete metropolitana (linee A, B, e C) e ferroviaria (linea
FR2).
La nuova tranvia, infatti, collega la stazione metropolitana di “Ponte
Mammolo” (linea B) con quella di Subaugusta (linea A), percorrendo
tutto viale Palmiro Togliatti, e scambiando con la nuova linea C in
fase di realizzazione presso il nodo di “Centocelle” e con la linea
ferroviaria regionale FR2 presso il viadotto di sovrappasso della
linea ferroviaria stessa (fermata “Palmiro Togliatti”).
Lo scenario trasportistico di riferimento per l’attivazione della
nuova tranvia, inoltre, prevede - per quanto riguarda la metro C -
l’esercizio della tratta parziale Pantano - S. Giovanni; in questo
senso, la nuova linea tranviaria andrà a svolgere una fondamentale
azione drenante del carico di utenti che, attraverso la linea C, saranno
interessati a raggiungere le altre reti (metro B, metro A) o le destinazioni
centrali, evitando di gravare troppo sui nodi di S. Giovanni (metro
A) o, più a valle, della Stazione Termini.
La tranvia di progetto presenta un forte carattere “innovativo” in
quanto utilizza, per i materiali rotabili, tecnologie all’avanguardia,
tali da permettere la percorrenza di alcuni tratti senza catenaria
in completa autonomia energetica, inclusa la possibilità di
arresto e ripartenza del veicolo (in questo modo sarà possibile,
per esempio, l’attraversamento dell’Acquedotto Alessandrino e di altre
sezioni critiche senza l’ausilio di rete aerea).