Ecosistema Urbano 2012: traffico, smog, immondizia e perdite idriche a Roma e nel Lazio

30 ottobre 2012 – Presentata la XIX edizione del Rapporto Ecosistema Urbano di Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24 Ore che indica per Roma e il Lazio dati preoccupanti sul fronte ambientale per traffico, smog, immondizia e perdite idriche. La Capitale rimane a fondo classifica tra le grandi città italiane, in 10a posizione su 15. Roma e il Lazio soffocano tra ingorghi e smog, in quanto a traffico non ci batte quasi nessuno: tra le grandi città italiane peggio di Roma, con 70 auto ogni 100 abitanti, fa solo Catania. Ferme al palo le isole pedonali: Roma ha 14 centimetri quadrati pedonalizzati per abitante. Lo smog torna a peggiorare in quattro capoluoghi su cinque: la Capitale cresce per la concentrazione di biossido di azoto (NO2) e con 60,2 microgrammi supera decisamente la soglia di 40 microgrammi per metro cubo (media annua) considerata pericolosa per la salute umana. I rifiuti ci sommergeranno? Nel Lazio sembra proprio di sì. Diminuisce ovunque la produzione, come nel resto del Paese, ma le nostre città rimangono tra le peggiori nel panorama italiano. Roma con i suoi 645,7 kg di rifiuti pro-capite prodotti all'anno è tra le peggiori grandi città italiane (11a su 15). La differenziata cresce a passi da lumaca, si scelgono ancora poco i sistemi porta a porta e i risultati sono ben lontani dalla media nazionale. Assurde le perdite d'acqua nella rete: Roma sale dal 27% al 36%, ma il dato peggiore rimane quello di Latina con il 62% di perdite idriche.
L'assordante assenza di politiche regionali utili ai cittadini in questi due anni e mezzo di governo è dimostrata dai dati di Ecosistema urbano -afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Lo smog è tornato a crescere quasi ovunque, in mancanza di politiche per la qualità dell'aria che applicassero il piano di risanamento regionale, puntando sul trasporto pubblico e su iniziative coordinate tra le varie città; sull'acqua abbiamo assistito solo all'annullamento degli investimenti del piano di tutela delle acque, mentre il problema dell'arsenico rimane irrisolto in tanti Comuni e non si investe per contrastare perdite idriche allucinanti; nulla si è mosso sulle politiche energetiche e il piano energetico regionale non è stato approvato nemmeno in questa consiliatura, mentre è stata talmente evidente l'incapacità di gestire la partita sui rifiuti tanto che la Regione ha preferito farsi commissariare. Se questo è il quadro regionale, Roma ne è davvero l'emblema: smog, doppie e triple file caratterizzano la vita dei cittadini, in centro e periferia, mentre sui servizi pubblici si sprecano un'infinità di soldi e falliscono le politiche di trasporto pubblico insieme alle aziende, vengono abbandonate scelte innovative come il car sharing e il bike sharing, il piano della ciclabilità è fermo senza finanziamenti, per non parlare dei soldi che continuano a essere buttati sui rifiuti, utilizzati per promozioni e tanto altro tranne che per la raccolta differenziata. Serve un nuovo rilancio di queste politiche, che se messe in campo, non solo migliorerebbero la qualità della vita dei cittadini, ma creerebbero anche tanti posti di lavoro, aiutando il Lazio a uscire dalla crisi.

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