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dicembre 2012 – Sono oltre 452 milioni di euro. È
la somma totale che il Comune di Roma ha intascato su dieci anni di
riscossione dell’Iva sulla Tia, la tariffa sui rifiuti – Iva illegittimamente
richiesta secondo la Corte Costituzionale.
Oltre quattrocentocinquantadue milioni di euro che per Altroconsumo
devono essere restituiti ai consumatori, ben 1.738.454 famiglie del
Comune di Roma.
Altroconsumo ha depositato oggi presso il Tribunale di Roma la richiesta
di class action contro la municipalizzata AMA Roma s.p.a, forte del
numero di preaderenti romani all’azione risarcitoria collettiva: ben
5000 cittadini che hanno sottoscritto il proprio sostegno all’iniziativa
su www.altroconsumo.it/tassarifiuti.
Il calcolo milionario è la proiezione su dieci anni di esborso
di circa 26 euro per anno, su un profilo medio di famiglia di due
persone con una casa di 80 metri quadri. Dunque una proiezione per
difetto. Il Comune ha eliminato l’Iva dal 2010, peccato che la Tia
sia stata aumentata di pari importo. Danno e beffa.
Restituire quanto riscosso illegittimamente ai consumatori romani
negli scorsi anni non sembra una priorità per la municipalizzata
capitolina, che ha ignorato la diffida inviata lo scorso ottobre da
Altroconsumo alla direzione AMA Roma affinché affrontasse il
problema e desse un segnale costruttivo ai cittadini.
Esito diverso da quasi tutte le altre richieste di chiarimento formali,
per le quali hanno risposto Comuni e municipalizzate di tutta Italia.
In totale Altroconsumo ha spedito 67 diffide, 56 dirette alle principali
municipalizzate più 11 Comuni che gestiscono direttamente la
Tia, con l’intimazione a sospendere la riscossione dell’imposta e
a rimborsare i cittadini.
Tutti posso incidere per ottenere i rimborsi da ogni Comune italiano:
chiamando il numero verde 800.18.99.72 o andando su www.altroconsumo.it/tassarifiuti
del tutto gratuitamente è possibile sapere se il proprio comune
sia in regime TIA o TARSU e preaderire alla Class action (se la società
che fornisce il servizio al comune è una delle otto municipalizzate
denunciate da Altroconsumo) o ricevere informazioni per sapere come
diffidare la società che fornisce il servizio se non fosse
prevista la class action.
Si inzia con AMA Roma s.p.a.. Che sino a oggi ha amato più
i quattrini che il rispetto delle regole.
Comunicato
stampa Altroconsumo