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dicembre 2012 – Lettera aperta del Presidente del V Municipio
al commissario Bondi. Mentre è in corso il vertice al ministero
dell’Economia tra il commissario ad acta per la Sanità del
Lazio Enrico Bondi e i direttori generali per mettere nero su bianco
la nuova rete ospedaliera del Lazio, per la sanità della nostra
regione si teme il peggio. Un debito pesante alle spalle e il deficit
registrato stanno mettendo in ginocchio gli ospedali: reparti d’eccellenza
che scoppiano, pazienti abbandonati sulle barelle, precari che a gennaio
rischiano di perdere il posto di lavoro. Il piano di tagli indiscriminato
basato su un deficit sanitario regionale che sfiora quasi gli 800
milioni di euro per il solo 2012 non tiene conto che affonda le sue
radici in una lunga storia di inefficienze e ruberie. In qualità
di presidente del V Municipio esprimo il pieno sostegno alla mobilitazione
del Pertini che ha visto protagonisti sindacati e categorie dei lavoratori
nel denunciare attraverso un documento approvato come siano in pericolo
diversi reparti d’eccellenza, il pronto soccorso e il posto di lavoro
per molti precari. Con la manovra di Bondi il Pertini perderebbe 70
posti letto su 340 attuali e a fare le spese del ridimensionamento
sarebbero tra gli altri i reparti di pediatria e neurochirurgia. Potrebbe
chiudere il reparto di chirurgia vascolare, il più virtuoso
nel Lazio. Ricordiamoci sempre che un ospedale vicino può salvare
una vita. Un pronto soccorso senza neurochirurgia sarebbe zoppo. Molti
pazienti gravi dovrebbero essere trasferiti. Qui si rischia di negare
il diritto alla salute dei cittadini. Bondi sta proponendo un vero
e proprio laboratorio criminale dello smantellamento della sanità
pubblica. Con questa manovra il diritto alla cura diviene un lusso,
così come quello al lavoro, che nel caso dei precari medici
è evidente. 150 di loro al Pertini ad esempio rischiano di
non essere riconfermati, quando invece andrebbero premiati per la
buona volontà e la dedizione che dimostrano nello svolgere
una professione che deve fare i conti con un sistema in tilt.
È necessario ricordare a Bondi che il Pertini insieme al Policlinico
Casilino servono una popolazione di 730mila abitanti e che per la
sua posizione strategica nel quadrante Roma Est, il Pertini riceve
pazienti di fatto provenienti anche dai territori della Asl Roma A
e RMG. Per denunciare ancora una volta il grave danno che l’operazione
di Bondi arrecherebbe al Pertini e alla Sanità del Lazio tutta,
martedì 11 dicembre alle 10,30 sarò presente insieme
alle sigle sindacali dei lavoratori della Asl Roma B all’assemblea
generale indetta presso la sede della Regione Lazio.
Ivano
Caradonna
Presidente
del V Municipio