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gennaio 2013 – L’unica
certezza che abbiamo già per il 2013 è che avremo tre
nuove tasse e il famigerato aumento di un punto dell’IVA che andrà
ad aggravare il costo dei prodotti per l’utente finale. Ivie, Tares
e Tobin Tax sono i nomi delle nuove imposte con cui dovremo fare i
conti a partire da questo nuovo anno.
Quella che ci spaventa un po’ di meno è l’Ivie
ossia l’imposta sul valore degli immobili situati all'estero per chi
ha la residenza in Italia. L’articolo 19, comma 13 e seguenti del
Dl 201/2011 come convertito dalla Legge 214/2011 ha disciplinato l'imposizione
fiscale sugli immobili prendendo in considerazione esplicitamente
anche quelli situati all’estero, destinati a qualunque uso. Questa
imposta colpisce tutti i cittadini residenti in Italia che possiedono
o detengono immobili all’estero, quindi non solo i cittadini italiani
proprietari di una casa all’estero, ma anche i cittadini stranieri,
comunitari ed extracomunitari, con residenza nel nostro paese e che
qui pagano le imposte.
Grandi preoccupazioni arrivano invece dalla Tares,
la nuova tariffa sui rifiuti che si preannuncia come un tributo di
rilievo che colpirà tutti i cittadini. Cancellerà la
vecchia Tarsu assorbendo la Tassa di Igiene Ambientale e si pagherà
sulla grandezza degli immobili. Secondo le associazioni dei consumatori
graverà per circa 80 euro in più sui bilanci delle famiglie.
La tassa dovrà essere versata in base alla superficie dell'immobile
e a pagarla non sarà il proprietario dell'abitazione ma chi
vi risiede. Colpisce chiunque occupi o possieda locali atti a produrre
rifiuti; case, quindi, ma anche uffici, negozi o capannoni. La novità
sta proprio nel valore della tassa, necessariamente alta perché
dovrà finanziare interamente il servizio di igiene ambientale,
ma anche di illuminazione pubblica, manutenzione delle strade, verde
pubblico e tutti gli altri "servizi indivisibili".
La Tobin Tax, imposta che prende il nome dall’economista
James Tobin, che la propose nel 1972, è una tassa che colpisce
tutte le transazioni sui mercati valutari per stabilizzarli penalizzando
le speculazioni valutarie come i “derivati” che hanno prodotto tanti
danni alla nostra economia. Contemporaneamente servirà a procurare
entrate da destinare alla comunità internazionale. Una tassa
che colpisce soprattutto la grande speculazione che gioca con l’economia
degli stati: la maggior parte dei piccoli risparmiatori non effettua
una gran movimentazione dei portafogli di investimento e quindi ne
risulta colpita marginalmente.
I primi provvedimenti di questo inizio d’anno continuano ad aggravare
le tasse per i cittadini dopo che l’IMU ha già dissanguato
i piccoli risparmiatori. Siamo certi che le sorprese non finiranno
qui visto che, per ora, i tributi pagati sono serviti soprattutto
ad evitare il fallimento di alcune banche e ad alimentare i costi
della voragine politica a cui non è stato messo un
freno. Il debito pubblico continua ad aumentare e non si vedono ancora
i segnali di inversione. Siamo certi che sia questa la politica giusta
per risanare l’economia di questa nazione?