Il 2013 ci regala tre nuove imposte, Ivie, Tares, Tobin Tax e l’aumento dell’IVA

2 gennaio 2013L’unica certezza che abbiamo già per il 2013 è che avremo tre nuove tasse e il famigerato aumento di un punto dell’IVA che andrà ad aggravare il costo dei prodotti per l’utente finale. Ivie, Tares e Tobin Tax sono i nomi delle nuove imposte con cui dovremo fare i conti a partire da questo nuovo anno.
Quella che ci spaventa un po’ di meno è l’Ivie ossia l’imposta sul valore degli immobili situati all'estero per chi ha la residenza in Italia. L’articolo 19, comma 13 e seguenti del Dl 201/2011 come convertito dalla Legge 214/2011 ha disciplinato l'imposizione fiscale sugli immobili prendendo in considerazione esplicitamente anche quelli situati all’estero, destinati a qualunque uso. Questa imposta colpisce tutti i cittadini residenti in Italia che possiedono o detengono immobili all’estero, quindi non solo i cittadini italiani proprietari di una casa all’estero, ma anche i cittadini stranieri, comunitari ed extracomunitari, con residenza nel nostro paese e che qui pagano le imposte.
Grandi preoccupazioni arrivano invece dalla Tares, la nuova tariffa sui rifiuti che si preannuncia come un tributo di rilievo che colpirà tutti i cittadini. Cancellerà la vecchia Tarsu assorbendo la Tassa di Igiene Ambientale e si pagherà sulla grandezza degli immobili. Secondo le associazioni dei consumatori graverà per circa 80 euro in più sui bilanci delle famiglie. La tassa dovrà essere versata in base alla superficie dell'immobile e a pagarla non sarà il proprietario dell'abitazione ma chi vi risiede. Colpisce chiunque occupi o possieda locali atti a produrre rifiuti; case, quindi, ma anche uffici, negozi o capannoni. La novità sta proprio nel valore della tassa, necessariamente alta perché dovrà finanziare interamente il servizio di igiene ambientale, ma anche di illuminazione pubblica, manutenzione delle strade, verde pubblico e tutti gli altri "servizi indivisibili".
La Tobin Tax, imposta che prende il nome dall’economista James Tobin, che la propose nel 1972, è una tassa che colpisce tutte le transazioni sui mercati valutari per stabilizzarli penalizzando le speculazioni valutarie come i “derivati” che hanno prodotto tanti danni alla nostra economia. Contemporaneamente servirà a procurare entrate da destinare alla comunità internazionale. Una tassa che colpisce soprattutto la grande speculazione che gioca con l’economia degli stati: la maggior parte dei piccoli risparmiatori non effettua una gran movimentazione dei portafogli di investimento e quindi ne risulta colpita marginalmente.
I primi provvedimenti di questo inizio d’anno continuano ad aggravare le tasse per i cittadini dopo che l’IMU ha già dissanguato i piccoli risparmiatori. Siamo certi che le sorprese non finiranno qui visto che, per ora, i tributi pagati sono serviti soprattutto ad evitare il fallimento di alcune banche e ad alimentare i costi della voragine politica a cui non è stato messo un freno. Il debito pubblico continua ad aumentare e non si vedono ancora i segnali di inversione. Siamo certi che sia questa la politica giusta per risanare l’economia di questa nazione?

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