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gennaio 2013 –
Nella campagna di “Promozione alla Salute” l’ASL
Roma-B fornisce ampio risalto alla dipendenza da gioco d’azzardo che
può sfociare in una vera e propria patologia quando le complicazioni
e le problematiche collaterali si estendono alla persona stessa o
alla propria famiglia. Una vera malattia che non si trasmette a causa
di un virus ma attraverso la trasformazione di occasionali momenti
di svago che diventano un incontrollato desiderio di sfidare la sorte
mettendo a repentaglio la propria posizione economica e la propria
tranquillità personale. La patologia subentra quando si compie
l’escalation che dal gioco occasionale porta al gioco abituale. I
confini tra le due cose sono molto labili e spesso non riconoscibili.
Molti giocatori affermano di giocare solo per il piacere di farlo
arrivando a mentire a se stessi pensando di reinvestire nel vizio
solo ciò che vincono o di credere che possono smettere quando
vogliono. In realtà queste persone non sono in grado di cogliere
i segnali della dipendenza che si insinua nei gesti, nelle azioni,
nei comportamenti senza ricorrere a stupefacenti o sostanze chimiche.
Una assuefazione del tutto paragonabile a quella chimica: alla base
la compulsione cioè quell’impulso alla ripetizione involontaria
di un comportamento irrazionale che affonda le sue radici nel proprio
inconscio e si riflette sui parenti stretti, sul proprio ambiente
di vita, sulle relazioni, sul lavoro, sulla condizione sociale ed
economica.
Perché
ci si accosta al gioco? Si può iniziare giocare per tanti motivi:
dal semplice divertimento al voler sfidare la fortuna e il destino;
con il fine di dimostrare la propria bravura, per sognare una vita
migliore o, addirittura, per cambiare la propria esistenza. L’espansione
dell’offerta di slot machine, gratta e vinci, lotto, superenalotto,
bingo, corse, scommesse sportive, giochi di carte in generale, altri
giochi on-line e tutti i giochi che si possono praticare nelle nuovissime
sale, che si stanno velocemente insediando sul territorio, sono il
più importante veicolo di diffusione di questa malattia sociale.
Apprezziamo l’iniziativa di tanti esercizi commerciali del nostro
municipio di appendere all’entrata dei locali il documento
dell’ASL Roma-B sul “Gioco d’Azzardo Patologico”.
Forse non sarà un deterrente efficace ma almeno nessuno potrà
dire di non essere stato avvisato.
Antonio
Barcella
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