Mimmo Pietrangeli: sogni e progetti per rivalutare l'area naturalistica della Cervelletta

12 febbraio 2013 Avevo consegnato a Mimmo Pietrangelli alcune domande sulla Cervelletta per pubblicare un’intervista su questo sito ma stimolare Mimmo su un territorio che adora e di cui è stato il tutore, il creatore e il restauratore, equivale a risvegliare la sua vena inesauribile di amore per questa zona storico-naturalistica inserita tra Colli Aniene e Tor Cervara. Qualche giorno fa mi ha chiamato e mi ha consegnato un ampio dossier, molto dettagliato, da cui avrei voluto estrapolare un articolo ma, poi, ho ritenuto che fosse più giusto pubblicarlo integralmente perché, sono certo, che aiuterà molti di noi a capire come riuscire a fermare il degrado di un bene prezioso e a rilanciarlo con progetti atti a trasformarlo in un fulcro di iniziative culturali e un bene godibile dalla comunità.

"Il complesso monumentale della Cervelletta, inserito unitamente all’ex Parco omonimo, nella Riserva Naturale della Valle dell’Aniene, è costituito da una bellissima Torre del 1200 e da uno straordinario Casale gentilizio del XVI e XVII secolo, per la costruzione del quale si sono avvicendati nei secoli gli Sforza, gli Alvari, i Borghese ed i Salviati.
Intorno al Casale una serie di costruzioni, molte delle quali versano in condizioni di degrado assoluto, costituiscono il “Borgo rurale”.
Il rapporto con la Cervelletta è coinciso con il nostro insediamento nelle nuove dimore, costruite dall’A.I.C. alla fine degli anni ’70, proprio nella zona prospiciente il futuro Parco della Cervelletta. A livello emozionale l’impatto con questa zona della città è stato meraviglioso: era l’aprile del 1981 e, intorno, c’erano fiori, colori, profumi, verde, spazi immersi, una zona umida particolarmente importante, sia dal punto di vista floreale che faunistico e, sullo sfondo, una bellissima Torre e un Casale altrettanto meraviglioso.
Negli anni 82-83 alcune strane voci sulla destinazione del Casale che sarebbe dovuto diventare un albergo per ricchi e, intorno, delle ville, indussero noi, soci degli edifici 18-19 delle vie M. Cingolani e C. Martinelli, a creare un piccolo nucleo di attenzione e tutela, denominato, non a caso, “Circolo della Torre”, che cominciò a discutere seriamente sulle modalità che ci avrebbero portato ad impedire lo scempio edilizio che si intendeva realizzare alla Cervelletta. Ci siamo resi conto, però, che un nucleo così circoscritto non era in grado di affrontare i problemi che si presentavano. Per questo decidemmo di costituire, ufficialmente, un organismo più vasto, il “Comitato per il Parco della Cervelletta”, che coinvolgesse tutto il quartiere, le istituzioni (V Municipio), i partiti , le scuole, le altre associazioni, facendo ricorso a sottoscrizioni, petizioni, raccolta firme, discussioni, incontri, ecc. Nella prima metà degli anni ’90, dopo una raccolta di 7.000 firme in calce ad una proposta di legge regionale di iniziativa popolare, ottenemmo il “Parco della Cervelletta”, (20 ettari), che, nel ’97 quando nascono le “Riserve”, da Roma Natura, è stato inserito nella Riserva Naturale Valle dell’Aniene (620 ettari). Nel frattempo, con la fusione di tre associazioni territoriali era nata l’Associazione ONLUS “Insieme per l’Aniene”, che, dal ’97 gestisce per conto di “Roma Natura” i servizi in tutta la Riserva. L’avvicendarsi di questi tre gruppi associativi, nel corso del tempo, ha prodotto dei veri e propri miracoli: dopo il Parco della Cervelletta, ha ottenuto un vincolo primario sul complesso monumentale del Casale e, secondario, sul Borgo Rurale, la cancellazione di un’autostrada che avrebbe dovuto attraversare il parco compromettendo definitivamente la sopravvivenza della zona palustre e, nel 2001, il passaggio al Patrimonio pubblico del Comune di Roma della Cervelletta, che è stato assegnato all’Associazione “Insieme per l’Aniene”
“Roma Natura”, l’ente regionale di gestione delle 14 Riserve Naturali, nel corso del tempo, è andato esaurendo la spinta propulsiva originaria, divenendo, sempre di più, un ente burocratico, spesso indifferente alle esigenze reali e istituzionali delle associazioni territoriali, impegnate, gratuitamente, a tutelare i beni architettonici, naturalistici, a promuovere l’educazione ambientale, soprattutto nelle e per le scuole ed a realizzare, in collaborazione con altre associazioni, numerose attività socio-culturali.
Fatta eccezione di un intervento conservativo, molto approssimativo ed ormai inservibile, realizzato 5 anni or sono dalla giunta Veltroni, non è stato fatto niente altro e tutti i nostri, disperati successivi appelli sono risultati clamorosamente disattesi, nonostante le grandi promesse fatte dai politici, soprattutto nel corso delle campagne elettorali.
L’Associazione “Insieme per l’Aniene”, allo scopo di svolgere i compiti istituzionali assegnati, all’interno del Casale, ha realizzato il “Museuccio” che accoglie testimonianze importanti dell’attività agro-pastorale che si è svolta, in passato, all’interno della grande azienda. Ha anche organizzato una biblioteca di circa 7.000 volumi che, con il “Museuccio”, sono messi a disposizione gratuita dei cittadini, ma, soprattutto, di scolaresche del territorio.
In passato (remoto e prossimo) l’Associazione, in collaborazione con il V Municipio ed altre istituzioni pubbliche e private (funzionari europei, FAI, WWF, Italia Nostra, Ufficio Nazionale del restauro, Mercedes, Unione Industriali del Lazio…) ha elaborato progetti ideativi, che sono stati posti all’attenzione delle istituzioni, in particolare comunali e che, sulla quasi totalità dei casi sono stati ignorati.
Per quanto riguarda lo spazio verde è necessario porre la massima attenzione all’annosa questione del Depuratore e sulle gravi conseguenze che, unitamente agli scarichi fognari, l’Aniene nel corso delle esondazioni, determina per Colli Aniene (allagamenti cantine e box). Comunque questo spazio necessita della pulizia dei numerosi canali dell’Ottocento che consentivano una saggia irreggimentazione delle acque e di una oculata piantumazione di essenze arboree tipiche delle zone umide che l’Associazione in parte ha ricostituito. Nell’area N.N.E. si potrebbe costruire un laghetto per la sosta degli uccelli di passo, utilizzando le acque del Fosso della Cervelletta (basterebbe una ruspa per creare un invaso di 200 metri per 100). Nei pressi di questa area si potrebbe prendere in considerazione l’ipotesi di un maneggio con la presenza di 5-6 equini, finalizzato a pratiche ippoterapiche. Il Colle della Puledra potrebbe diventare un laboratorio archeologico per riportare alla luce le fondamenta della grande villa rurale romana di età “tardo repubblicana” – “primo impero”. Attraverso una rete di percorsi ciclo-pedonali, si potrebbero collegare Parchi e Riserve, dai Castelli romani fino alla Salaria. Per le grandi manifestazioni (concerti, teatro, cinema…) si potrebbe attrezzare il grande anfiteatro a sinistra del Casale, con gradinate e piano operativo.
Nell’eventualità che il comune riesca a recuperare tutti gli edifici del “Borgo rurale” lo spazio costruito potrebbe diventare una cittadella dell’artigianato (artistico, manuale, multimediale…), oppure un grande Polo Museale delle attività agro-pastorali di tutta la Valle dell’Aniene con il contributo dei Comuni; del V Municipio; di se stesso che l’Associazione ha già provveduto a realizzare.
Il Grande Casale, oltre al polo Museale, dopo il recupero restaurativo, che si auspica tempestivo, potrebbe diventare uno straordinario “contenitore”, laboratorio multiculturale con annessi “Museuccio” e Biblioteca, oppure una casa dei Parchi e delle Riserve, una sede di Roma Natura, una sezione delle sovrintendenze di Roma, la Direzione dell’Ufficio nazionale di restauro, una facoltà universitaria di scienze ecologiche-ambientali, la sede di un “villaggio giovanile internazionale” a struttura agrituristica, in collegamento con il vicino Istituto Tecnico per il Turismo “Livia Bottardi”.
Una novità interessante è costituita dall’Albergo diffuso che Roma Natura realizzerà nell’area del “Rimessino” davanti al Casale, rispettando le pre-esistenze architettoniche e per il quale l’Ente ha ottenuto, dalla Comunità europea, la somma di 1.800.000 €.
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Antonio Barcella
www.collianiene.org
news@collianiene.org

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