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febbraio 2013 – Arrivano ancora segnalazioni in merito
alla sicurezza del quartiere. Questa volta a farne le spese è
stato il Casale della Cervelletta e un appartamento di viale Antonino
Bongiorno.
Attraverso la nostra pagina Facebook abbiamo ricevuto il messaggio
di un lettore che vi riportiamo integralmente: “Un ulteriore scasso
in un appartamento in via A. Bongiorno 51. È un furto
in casa di poveri! Hanno preso, lenzuoli, federe, bigiotteria
e qualche altro oggetto di poco valore. Danni alla porta che comporterà
un’ulteriore spesa. Occorre fare pressione per una maggior vigilanza
da parte delle forze dell'ordine. Cosa si può fare per migliorare
la situazione? Abbiamo spesso segnalato al servizio giardini che in
questa via i lampioni di illuminazione sono stati incamerati dagli
alberi ma senza nessun esito. Come cittadino mi sono proposto di sfoltire
da solo le piante ma mi hanno vietato di farlo per motivi di sicurezza!
Non voglio annoiare i residenti e mi scuso per lo sfogo. Carlo”
Il lettore affronta due argomenti di degrado che abbiamo trattato
spesso e che rappresentano alleati notevoli della microcriminalità:
la scarsa illuminazione e la manutenzione del verde pubblico. Gli
episodi di scasso alle automobili si sono moltiplicati nell’ultimo
periodo, certamente favoriti dall’oscurità che regna sovrana
nelle notti invernali e dallo scarso presidio nel quartiere che sembra
essere tornato indietro di un anno quando abbiamo affrontato una vera
emergenza criminalità.
Sempre
le tenebre sono state complici dell’irruzione che alcuni malviventi
hanno effettuato alcune notti fa ai danni del Casale della Cervelletta.
Non soddisfatti della sottrazione di un gruppo di continuità
e di un lungo cavo di rame (ancora in azione i predatori di oro rosso)
hanno devastato l’area della biblioteca e del “museuccio”. Risultato
oltre settemila euro di danni per un’area preziosa per tutto il territorio
del tiburtino, dall’ingente valore storico naturalistico, che oltre
ai danni dei vandali di turno sta subendo la devastazione del tempo
sotto gli occhi distratti delle istituzioni.
Antonio
Barcella
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