COMUNICATO
DEL C.R.A. DI GUIDONIA
3
febbraio 2013 - Un nuovo attacco alla salute ed alla
salubrità dell’ambiente viene portato dallo schema di
Decreto Presidenziale approvato del Consiglio dei ministri il
26 ottobre 2012, approvato dal Senato la settimana scorsa ed
in corso di approvazione definitiva alla Camera.
E' un provvedimento che disciplina la combustione di rifiuti
nei cementifici, in parziale sostituzione di combustibili fossili
tradizionali. Esso aggrava pesantemente quanto già previsto
dal D. M. Sviluppo Economico del 6 luglio 2012, con cui il ministro
Passera aveva liberalizzato la speculazione legata alla produzione
di energia da impianti a biomassa agricola.
La nuova proposta legislativa riguarda l’utilizzazione “energetica”
del Combustibile Derivato Rifiuti (C.D.R.), riclassificato come
Combustibile Solido Secondario (C.S.S.).
Il CSS, non più definito “rifiuto urbano”, ma “rifiuto
speciale”, viene esentato dall'obbligo di essere trattato entro
i confini regionali, diventando un prodotto industriale “di
libera circolazione” che va a sostituire i combustibili tradizionali
nei cementifici ed entra nel business dello smaltimento dei
rifiuti.
Il cementificio Buzzi Unicem di Guidonia produce già
un impatto ambientale e sanitario incompatibile con il territorio.
Se a questo aggiungiamo anche la combustione dei derivati dai
rifiuti, lo stabilimento immetterà nell'aria una enorme
varietà di altre sostanze nocive, tossiche, cancerogene
e teratogene che si andranno ad aggiungere alle emissioni attuali
del cementificio.
Da un lato vengono esposte le popolazioni al rischio di patologie
cancerogene derivate da inquinamento atmosferico da polveri
sottili ed ultrasottili, mentre dall'altro, a causa dell’incentivazione
con CIP6 e Certificati Verdi, viene di fatto impedito l’avvio
dell’industria del riciclo.
Davanti all'ennesimo pericolo per la salute dei residenti e
per la salubrità ambientale; di fronte all'inconsistenza
della politica locale, pronta sempre ad accettare impianti devastanti
per il nostro territorio; l'unica opposizione è quella
formata dai cittadini coscienti, dalle associazioni e dai comitati
locali. |