24
marzo 2013 – La notizia dell’arresto di sei ladri
di rame in poche ore da parte dei Carabinieri è una notizia
che non ci sorprende. È un fenomeno che conosciamo e che ha
colpito ripetutamente il quartiere a cui non si riesce a mettere un
freno. Ci stupisce di più il quantitativo di materiale di dubbia
provenienza che i militari dell’arma hanno sequestrato in via di Tor
Cervara nel corso di alcuni controlli: 380 kg di rame.
Cinque cittadini romeni, di età compresa tra i 24 e i 59 anni,
perlopiù già noti alle forze dell'ordine, sono stati
arrestati e messi a disposizione dell'Autorità Giudiziaria:
dovranno rispondere di furto aggravato in concorso.
Quello dei furti di oro rosso sta rappresentando per la comunità
una piaga dai costi assai elevati, sia in termini di servizi bloccati
e sia in termini economici. Ci sono poi gli effetti collaterali di
questa industria del crimine che colpisce molte zone di Roma est:
i fumi tossici prodotti dalla trasformazione di questi materiali in
piccoli lingotti destinati alla ricettazione.
Per capire l’entità di questi fatti criminosi basta dare un’occhiata
ai numeri dei furti di rame che hanno colpito le ferrovie del Lazio
nel 2011: circa 250 furti, pari a 190 quintali di metallo
per un danno calcolabile in oltre un milione di euro. Se
moltiplichiamo questi numeri per le varie aziende che vengono colpite
in maniera analoga sul territorio (ENEL, ACEA, Telecom, etc) i numeri
diventano sconvolgenti. Un fenomeno alimentato dalla domanda industriale
e dai fenomeni speculativi, in particolare da parte delle economie
emergenti asiatiche, che ne hanno accentuato gli effetti. In conseguenza
di tali dinamiche le quotazioni dell’oro rosso hanno toccato i massimi
storici e si prevede che continueranno la loro corsa al rialzo.
Da
non sottovalutare il fenomeno sociale di queste sottrazioni: i furti
di rame spesso provocano l’interruzione di pubblici servizi essenziali
con ripercussioni di natura economica e sociale di particolare rilievo
e possibili implicazioni di sicurezza e ordine pubblico. Per questo
lo scorso anno il Ministero dell’Interno, in collaborazione con Agenzia
delle Dogane, Ferrovie dello Stato, ENEL, Telecom e ANIE, ha istituito
un protocollo d’intesa chiamato “Osservatorio
Nazionale sui furti di rame”. All’Osservatorio sono attribuiti
i compiti di:
- monitoraggio, valutazione e analisi del fenomeno ivi compresa l’esplorazione
degli eventuali collegamenti tra i furti di rame e le attività
delle organizzazioni criminali nazionali ed internazionali;
- proposta di idonee strategie di prevenzione e contrasto strutturate
anche con modelli d’intervento territoriale adeguati alle differenti
realtà, coinvolgendo le istituzioni nazionali e locali interessate;
- proposta di iniziative finalizzate ad idonei interventi legislativi;
- promozione, qualora necessario, di apposite campagne pubblicitarie
atte a diffondere la conoscenza del fenomeno, i suoi impatti negativi
sull’erogazione dei servizi essenziali (trasporto, energia e telecomunicazioni),
le misure per prevenirlo e contrastarlo, comprese le iniziative a
livello centrale.
Auspichiamo che il lavoro dell’Osservatorio porti quanto prima a circoscrivere
e a ridimensionare questa industria scellerata e, soprattutto, a limitare
i disservizi e i danni che tante persone sono costretti a subire come
effetti collaterali di queste azioni.
Antonio
Barcella
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