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aprile 2013 – L’incontro tra ANCI (Associazione Nazionale
Comuni Italiani) e i rappresentanti del governo in carica si è
concluso con il rinvio dell’applicazione della nuova tassa TARES che
sostituirà l’imposta sui rifiuti. “Abbiamo ottenuto che
i Comuni possano richiedere il pagamento da subito – ha dichiarato
il presidente dell'Anci, Graziano Delrio -, utilizzando le vecchie
modalità fino all’ultima rata di dicembre. In questo modo non
avremo quei problemi di liquidità e di rifiuti per strada che
avevamo denunciato”. In pratica, i cittadini pagheranno “i trenta
centesimi di sovrattassa al metro quadro direttamente allo Stato e
non ai Comuni, e sarà chiaro che questa maggiorazione va alle
casse statali”, ha precisato Delrio.
Ci chiediamo se questo rinvio sia solo per motivi tecnici o non sia
solo una mossa elettorale per le imminenti elezioni comunali di primavera.
Il sospetto è lecito visto che questa nuova tassa sui rifiuti
e i servizi si preannuncia come un tributo di rilievo che colpirà
tutti i cittadini. Ricordiamo che questa imposta cancellerà
la vecchia Tarsu assorbendo la Tassa di Igiene Ambientale e si pagherà
sulla grandezza degli immobili. Secondo le associazioni dei consumatori
graverà per almeno 80 euro in più sui bilanci delle
famiglie. La tassa dovrà essere versata in base alla superficie
dell'immobile e a pagarla non sarà il proprietario dell'abitazione
ma chi vi risiede. Colpisce chiunque occupi o possieda locali atti
a produrre rifiuti; case, quindi, ma anche uffici, negozi o capannoni.
La novità sta proprio nel valore della tassa, necessariamente
alta perché dovrà finanziare interamente il
servizio di igiene ambientale, ma anche di illuminazione pubblica,
manutenzione delle strade, verde pubblico e tutti gli altri "servizi
indivisibili".
Siamo certi che questo nuovo salasso sul contribuente alla vigilia
delle elezioni comunali avrebbe alimentato una nuova ostilità
degli elettori verso questa classe politica che già non gode
della stima e della fiducia degli italiani. Un rinvio dell’applicazione
di questa tassa è una manna dal cielo per chi si dovrà
presentare di fronte all’elettorato per spiegare perché l’IMU
sulla prima casa è ancora in piedi nonostante tutte
le promesse elettorali da parte di TUTTI I PARTITI
che ne avevano promesso l’abolizione.
Antonio
Barcella
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