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aprile 2013 – Un serio incidente, accaduto nella serata
di ieri in viale Bardanzellu, ripropone il problema dei veicoli che
attraversano ad alta velocità i viali del quartiere. Partiamo
dalla ricostruzione dell’episodio prima di addentrarci nell’analisi
della questione più generale. I testimoni che hanno assistito
al fatto riportano che una delle due auto, una Renault di colore grigio
metallizzato, ha attraversato, in direzione vietata, lo spartitraffico
all’altezza del Bar Dolce & Salato immettendosi in direzione di
piazzale Loriedo mentre su quella carreggiata sopraggiungeva ad alta
velocità una Citroen rosso amaranto. Inevitabile la carambola
che, per la forte collisione, ha portato al ribaltamento su un fianco
del secondo veicolo. È immediatamente giunta sul posto un’autoambulanza
che ha approntato le prime cure ai lievi feriti.
La pericolosità di viale Bardanzellu è aumentata da
qualche anno a questa parte a causa dei lavori relativi alla “incompiuta”
pista ciclabile che ne ha modificato la viabilità. La criticità
del progetto è stata più volte denunciata dalle associazioni
territoriali senza che questi appelli siano stati presi nella giusta
considerazione dalle istituzioni. A questo si aggiunge l’indisciplina
degli automobilisti che non rispettano né la nuova segnaletica
e neppure i limiti di velocità e i passaggi pedonali. Per capire
di cosa parliamo, basta osservare la soluzione adottata per gli attraversamenti
della carreggiata attraverso dei dossi molto alti che, in alcuni tratti,
limitano la visibilità del guidatore durante la manovra. Ancora
peggiori sono le modifiche adottate all’altezza degli incroci del
viale con via Compagna e via Balabanoff dove, oltre alla scarsa visibilità,
le auto sono costrette a percorrere un tratto quasi contromano.
In poche parole, pur di costruire un’inutile pista ciclabile, che
per la sua conformazione (una interruzione ogni circa cento metri)
non serve proprio a nessuno, hanno compromesso la sicurezza di questa
importante strada.
Ad aggravare la situazione ci sono poi i problemi strutturali dovuti
alla progettazione della viabilità originale del quartiere
di cui un esempio lampante è la rotatoria di piazzale Loriedo,
dove la precedenza è attribuita ai veicoli che si immettono
e non a quelli che già occupano l’area di rotazione: l’esatto
contrario della totalità delle nuove rotonde.
Un discorso diverso merita viale Franceschini, dove la gran parte
degli automobilisti viene colta dalla sindrome di “Indianapolis”
ossia da un raptus che li porta a sfrecciare ad alta o altissima velocità
ignorando passaggi pedonali e semafori rossi. Su questo viale c’è
già stato un tributo di sangue e vorremmo evitare altri sacrifici
dello steso tipo. Quando si prenderanno i provvedimenti atti a garantire
la sicurezza di tutti?
Antonio
Barcella
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